Uno studio spiega perchè le galassie cessano la formazione stellare

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Le galassie presentano tre forme principali: ellittica, a spirale (come la Via Lattea) e irregolare. Possono essere giganti o nane, blu o rosse: le galassie blu stanno ancora formando attivamente stelle, quelle rosse per lo più invece no, e sono considerate passive.

I processi che portano le galassie a cessare la formazione stellare non sono ben compresi e costituiscono una questione in sospeso nello studio dell’evoluzione delle galassie. Ora, utilizzando un ampio campione di circa 70.000 galassie, un team di ricercatori guidato da Behnam Darvish e Bahram Mobasher dell’University of California, Riverside propone una spiegazione del perché le galassie interrompano l’attività di produzione stellare.

Il team, che comprende scienziati del California Institute of Technology e dell’Università di Lancaster, Regno Unito, ha combinato i dati disponibili dalla survey COSMOS UltraVISTA che forniscono stime accurate della distanza delle galassie nel corso degli ultimi 11 miliardi di anni, e si è concentrato sugli effetti dei processi esterni e interni che influenzano l’attività di formazione stellare nelle galassie.

I meccanismi esterni includono gli effetti generati dall’incontro di una galassia con un ammasso di galassie, che può strapparle via il gas; ripetuti incontri gravitazionali con altre galassie e con il denso ambiente circostante hanno come conseguenza il fatto che del materiale viene sottratto alla galassia; inoltre l’arresto della fornitura di gas freddo priva la galassia del materiale necessario per la produzione di nuove stelle per un periodo prolungato di tempo.

I ricercatori spiegano che i meccanismi interni comprendono la presenza di un buco nero (per cui getti o intensa radiazione riscaldano l’idrogeno gassoso nella galassia o lo espellono, impedendo così al gas di raffreddarsi e collassare per formare stelle) e il “flusso stellare” (ad esempio, venti ad alta velocità prodotti da giovani stelle massicce o supernove che spingono fuori gas dalla galassia ospite).

“Utilizzando le proprietà osservabili delle galassie e metodi statistici sofisticati, mostriamo che, in media, i processi esterni sono rilevanti solo per galassie quiescenti nel corso degli ultimi otto miliardi di anni”, ha detto Darvish, primo autore dello studio pubblicato su The Astrophysical Journal. “D’altra parte, i processi interni sono il meccanismo dominante per arrestare la formazione stellare prima di questo tempo, e più vicino all’Universo primordiale”.

La scoperta fornisce agli astronomi un indizio importante per comprendere quale processo domini lo spegnimento della formazione stellare in diversi momenti cosmici.

[ Barbara Bubbi ]

http://phys.org/news/2016-07-galaxies-stars.html

Credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)

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