I Misteri delle Galassie Ultra Diffuse
Nuove osservazioni di galassie ultra-diffuse (ultra-diffuse galaxies, UDG) realizzate col telescopio Hubble rivelano informazioni fondamentali sulla natura di queste strane e misteriose galassie.
Le galassie ultra-diffuse, vasti oggetti sferoidali estremamente poco luminosi, sono state scoperte per la prima volta nell’ammasso di galassie della Vergine quasi tre decenni fa e possono avere dimensioni simili a quelle delle grandi galassie, ma un numero di stelle visibili davvero esiguo. Negli anni recenti ne sono state individuate molte, il che suggerisce che si tratti di un fenomeno più comune del previsto. Ma, nonostante le numerose osservazioni, pongono ancora questioni irrisolte. Perché questi oggetti hanno la dimensione di galassie normali ma sono così deboli e così poco dense? Di cosa si tratta esattamente? Gli astronomi hanno sviluppato due possibili teorie.
Secondo la prima ipotesi le UDG erano in origine piccole galassie, in seguito interazioni gravitazionali hanno reso più ampie le loro dimensioni, come le osserviamo oggi.
La seconda ipotesi è che si tratti di “galassie fallite”. Si sarebbero formate nello stesso modo delle grandi galassie normali, ma qualcosa avrebbe troncato presto la formazione stellare, impedendo loro di diventare fitte di stelle e luminose come ci si aspetterebbe in base alla dimensione.
Il team ha osservato due galassie ultra-diffuse con il telescopio Hubble: Dragonfly 44 e DFX1, localizzate nell’ammasso di galassie della Chioma. Queste galassie poco luminose sono entrambe di forma allungata, senza formazioni irregolari evidenti, bracci a spirale, regioni di formazione stellare o altre indicazioni di interazioni gravitazionali.
La caratteristica più importante di queste galassie, tuttavia, è che sono circondate da un gran numero di oggetti compatti che sembrano ammassi globulari. In base alle osservazioni il team stima che Dragonfly 44 e DFX1 abbiano circa 74 e 62 ammassi globulari, rispettivamente, più di quanto ci si aspetterebbe da galassie di questa luminosità. Analizzando dati di archivio di altre 14 galassie ultra-diffuse il team ha scoperto che oltre la metà comunque presentano un numero significativo di ammassi globulari.
Sembra che in generale le galassie ultra-diffuse abbiano un numero di ammassi globulari superiore ad altre galassie della stessa luminosità totale, per un fattore circa 7 volte. Questi risultati sono coerenti con lo scenario secondo cui si tratterebbe di galassie fallite: probabilmente la loro formazione stellare si è interrotta e si sono “spente” prima di formare un disco e un bulge. Future osservazioni ci aiuteranno a comprendere meglio l’origine e la natura di questi giganteschi insiemi di stelle sparse, poco luminosi e così particolari.
[ Barbara Bubbi ]
http://aasnova.org/2017/07/21/globular-clusters-for-faint-galaxies/
Credit NASA/ESA/ van Dokkum et al
Lascia un commento