Il Mistero delle Gigantesche Lame di Ghiaccio su Plutone
La missione New Horizons ha rivoluzionato la nostra comprensione di Plutone. Tra le molte scoperte della sonda vi sono strane formazioni ghiacciate che ricordano gigantesche lame di coltello, la cui origine era rimasta finora un mistero.
Ora gli scienziati hanno trovato una spiegazione interessante per questo fenomeno: le strutture sono costituite quasi interamente di ghiaccio di metano e probabilmente si sono formate in seguito ad un particolare processo di erosione che le ha consumate, lasciando dietro di sè spettacolari creste affilate. Queste creste frastagliate si trovano nelle regioni più elevate sulla superficie di Plutone, vicino al suo equatore, e possono raggiungere altezze pari ad un grattacielo di New York. Si tratta di formazioni tra le più misteriose presenti su Plutone, ma gli scienziati hanno scoperto che le lame sono in relazione alla complessa storia geologica e climatica del pianeta nano.
Un team guidato da Jeffrey Moore dell’Ames Research Center nella Silicon Valley ha determinato che la formazione di queste strutture a lama di coltello inizia con un processo in base al quale il metano ghiaccia ad estreme altitudini. “Quando ci siamo resi conto che il suolo a lame consiste di depositi di metano ghiacciato, ci siamo chiesti perché si formino tutte queste creste, invece che soltanto grandi bolle di ghiaccio sul terreno”, afferma Moore. “Si è scoperto che Plutone è soggetto a variazioni climatiche e talvolta, quando è un poco più caldo, il ghiaccio di metano inizia fondamentalmente a ‘evaporare’ via”.
Gli scienziati utilizzano il termine sublimazione per questo processo in base al quale il ghiaccio passa direttamente dallo stato solido a quello gassoso. Simili strutture possono essere individuate su versanti innevati ad elevate altitudini lungo l’equatore terrestre, sebbene su scale molto differenti rispetto a Plutone. Le strutture terrestri, chiamate penitenti, sono formazioni nevose appuntite e alte solo pochi metri, con sorprendenti similitudini rispetto alle formazioni a lame di coltello molto più vaste presenti su Plutone, ma la conformazione appuntita nasce allo stesso modo, in seguito alla sublimazione.
Questa erosione del suolo di Plutone indica che il suo clima è soggetto a cambiamenti su lunghi periodi di tempo, su una scala di milioni di anni, mutazioni che provocano l’attività geologica in corso. Precedenti condizioni climatiche hanno permesso al metano di ghiacciare sulle superfici più elevate, ma, col trascorrere del tempo, queste condizioni sono cambiate, facendo sì che il ghiaccio andasse incontro ad un processo di sublimazione. Come risultato sappiamo che la superficie e l’atmosfera di Plutone sono molto più dinamiche del previsto. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Icarus.
[ Barbara Bubbi ]
https://www.nasa.gov/feature/ames/solving-the-mystery-of-pluto-s-giant-blades-of-ice
Credits: NASA/JHUAPL/SwRI/Daniel Rutter
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