Individuata una fra le galassie remote più brillanti

 

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Un team internazionale dell’Instituto de Astrofísica de Canarias (IAC) e dell’Universidad de La Laguna (ULL) ha scoperto una delle galassie non attive più luminose conosciute nel giovane Universo. La scoperta di BG1429+1202 è stata possibile grazie ad una galassia ellittica massiccia posta lungo la linea di vista, che ha agito da lente aumentando la luminosità e ingrandendo l’immagine osservata.

I risultati, pubblicati su Astrophysical Journal Letters, fanno parte del progetto Bells Gallery, che si basa sull’analisi di un milione e mezzo di galassie del Sloan Digital Sky Survey (SDSS).

Nel fenomeno della lente gravitazionale, previsto dalla Teoria della Relatività Generale di Einstein, la luce viene deviata quando passa nei pressi di un oggetto molto massiccio. Per un osservatore distante la massa della galassia ellittica agisce come una lente gigante, col risultato di ottenere un’immagine più brillante della sorgente, BG1429+1202, fatto che permette di osservare dettagli che altrimenti rimarrebbero invisibili.

“È uno dei pochi casi noti di galassie conosciuti con una luminosità apparente molto elevata e con una luminosità intrinseca ugualmente molto alta”, ha detto Rui Marques Chaves, primo autore dello studio. Per studiare questo sistema sono stati utilizzati i telescopi dell’Observatorio del Roque de los Muchachos (Garafía, La Palma): il Gran Telescopio CANARIAS (GTC) e il Telescopio William Herschel (WHT).

L’insieme è formato da una galassia ellittica massiccia ad una distanza di 5,4 miliardi di anni luce e una galassia direttamente retrostante, BG1429+1202, ad una distanza di 11,4 miliardi di anni luce. La galassia lente produce 4 immagini diverse della galassia lontana, con un flusso luminoso in totale nove volte superiore a quello che sarebbe stato presente senza l’effetto lente.

La cosa particolare di BG1429+1202 è la sua alta luminosità nella riga di emissione Lyman alfa, una delle più brillanti nello spettro ultravioletto: altri casi simili non mostrano un’emissione così intensa.
[ Barbara Bubbi ]

http://www.iac.es/divulgacion.php?op1=16&id=1153

Creditos: Gabriel Pérez (IAC), GTC, Isaac Newton Group y el proyecto DECaLS.

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