Il cielo del mese – Agosto 2025

CdM 2025-08⭐️ CALENDARIO ASTRONOMICO DI AGOSTO 2025
I fenomeni astronomici di agosto 2025, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.
✨ Agosto ci accoglie con appuntamenti astronomici particolarmente suggestivi. ☄️ È il mese delle stelle cadenti più attese, le Perseidi, popolarmente note come Lacrime di San Lorenzo, che hanno il loro picco martedì 12. Ma proprio quella notte è teatro anche di un altro evento non meno emozionante: il bacio fra Giove e Venere, che ha il privilegio oltretutto di avvenire in una cornice di stelle luminose come le magnifiche Polluce, Castore, Aldebaran, Betelgeuse e Rigel, tutti corpi celesti visibili a est nelle ore che precedono l’alba. Già dalla tarda serata possiamo invece dedicarci all’osservazione di Saturno, sempre più lucente, mentre dobbiamo invece salutare Marte che in agosto tramonta molto presto e non lo vedremo fra le stelle per circa un anno. E se Marte se ne va, dalla metà del mese fa capolino a est prima dell’alba, Mercurio che si offre alle migliori condizioni di visibilità e, insieme a Giove e Venere, impreziosisce ancora di più il già incantevole orizzonte orientale. In estate infine, la Via Lattea è al massimo del suo splendore e lungo la sua scia possiamo osservare al telescopio una varietà di spettacolari oggetti di profondo cielo.

☀️ SOLE
Si trova nella costellazione del Cancro e dal 10 in quella del Leone.

FASI DELLA LUNA
Primo quarto – venerdì 1 h01.34
Piena – sabato 9 h09.55
Ultimo quarto sabato 16 h07.12
Nuova – sabato 23 h06.06
Primo quarto – domenica 31 h08.25

PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI AGOSTO
1 01:34 Mercurio in congiunzione inferiore
1 14:41 Luna al primo quarto
1 21:30 Marte entra nella botte degli Aloadi
1 22:36 Luna all’apogeo (404.163 km)
4 04:21 Congiunzione Luna (73%) – Antares 0,6°S, visibile a sud-ovest dopo il tramonto del 3
6 11:09 Congiunzione Saturno – Nettuno 1,1°S, visibile a sud prima dell’alba
9 09:55 Luna piena
12 09:43 Congiunzione Venere (m -3,96) – Giove (m -1,93) 0,9°S, visibile a est prima dell’alba
12 17:15 Congiunzione Luna (87%) – Saturno 4,0°N, visibile a sud-ovest prima dell’alba o a est dalle 22.30
12 17:32 Congiunzione Luna (87%) – Nettuno 2,9°N, visibile a sud-ovest prima dell’alba o a est dalle 22.30
12 19:34 Sciame meteorico delle Perseidi (ZHR 100) ☄️
13 05:30 Inizio della miglior visibilità di Mercurio all’alba (orario indicativo)
14 20:00 Luna al perigeo (369.286 km)
16 07:12 Luna all’ultimo quarto
16 18:44 Congiunzione Luna (45%) – Pleiadi (M45) 0,9°N, visibile a sud-est prima dell’alba
16 22:01 Congiunzione Luna (43%) – Urano 5,4°N, visibile a est dalle 00.30 del 17
19 11:38 Mercurio alla massima elongazione ovest (18,6°)
19 23:03 Congiunzione Luna (13%) – Giove 4,8°N, visibile a est dalle 3.30 del 20
20 05.00 Raggruppamento Luna (11%), Giove, Venere e Polluce, visibile a est prima dell’alba
21 11:01 Congiunzione Venere – Polluce 7,2°S, visibile a est prima dell’alba
21 11:55 Mercurio al primo quarto
21 13:55 Congiunzione Luna (3,7%) – Presepe (M44) 2,3°N, visibile con difficoltà a est prima dell’alba
23 08:06 Luna nuova
24 09:15 Urano in quadratura occidentale
26 18:41 Congiunzione Luna (11,6%) – Marte 2,8°S, visibile con difficoltà a ovest dopo il tramonto
27 14:09 Mercurio al perielio (0,307 UA)
27 16:40 Congiunzione Luna (18,1%) – Spica 1,2°S, visibile a ovest dopo il tramonto
29 17:33 Luna all’apogeo (404.551 km)
31 08:25 Luna al primo quarto
31 12:37 Congiunzione Luna (52,4%) – Antares 0,7°S, visibile a sud-ovest dopo il tramonto

PIANETI
☿ MERCURIO si trova nel Cancro dove rimane fino al 27 quando si trasferisce nel Leone e, sebbene a inizio agosto sia invisibile perché in congiunzione inferiore col Sole il 1°, questo è il mese in cui si offre alle migliori condizioni osservative. A partire indicativamente dal 13, riusciamo a distinguere Mercurio sempre meglio nel crepuscolo mattutino. Martedì 19 infatti è alla massima elongazione ovest e in questa circostanza, si trova il più lontano possibile dal Sole da un punto di vista prospettico. Con una distanza angolare di 18,6°, l’interferenza della luce solare è minima. Il 19 lo vediamo infatti molto luminoso con magnitudine -0,01 e diametro apparente di 7,49”. In agosto oltretutto fa in tempo a salire quasi di una decina di gradi prima che sorga il Sole e questo grazie alla marcata inclinazione dell’eclittica rispetto all’orizzonte. Giovedì 21 Mercurio è inserito in un ricco raggruppamento che lo vede allineato a Venere e a Giove, mentre la Luna poco più a est della triade, indica Mercurio con la sua sottile falce al 4,8%. Mercoledì 27 infine, il pianeta più vicino al Sole, si trova anche alla minima distanza dalla stella ovvero al perielio, pari a circa 46 milioni di chilometri.
♀ VENERE splende sotto l’identità di Lucifero, la “stella” del mattino portatrice di luce. Lo vediamo infatti prima dell’alba a est in media per oltre due ore. Si trova nella costellazione dei Gemelli che risale diretto verso Castore e Polluce, gli astri che illuminano i volti dei Dioscuri. Nel tragitto, si avvicina giorno dopo giorno a Giove, con cui va in una congiunzione molto stretta da non perdere la mattina di martedì 12, separandosi di appena 0,9°. Il bacio dei due pianeti più splendenti del Sistema Solare è visibile già dalle 4.00 del mattino con Venere di magnitudine -3,96 e Giove di -1,93. Prima dell’alba di mercoledì 20 invece possiamo ammirare un ricco raggruppamento che sale a est, formato da Venere, Giove e una sottile falce di Luna all’11%, che porge il suo bordo luminoso verso Polluce, sopra il quale splende immancabile Castore. Durante il crepuscolo nautico (Sole 12° sotto l’orizzonte), avendo l’orizzonte orientale libero, possiamo vedere fra est e sud-est anche Mercurio, Procione e Sirio, la stella più luminosa del firmamento (m -1,45), sopra la quale spicca la costellazione di Orione.
Il 24 Venere si trasferisce nel Cancro e, dopo aver iniziato il mese con magnitudine -3,99 e diametro apparente 14,32”, lo termina con magnitudine -3,92 e dimensioni angolari di 12,33”.
♂ MARTE è un debole punto di magnitudine media 1,56 che appare a ovest al tramonto nella costellazione della Vergine, sempre più immerso nel bagliore solare. Dopo l’opposizione di gennaio in cui l’abbiamo ammirato al massimo del suo splendore con magnitudine negativa e dimensioni apparenti di circa 15”, il pianeta rosso è ora quindici volte meno luminoso e con un diametro angolare che si è rimpicciolito a soli 4,27”. Marte inizia a far perdere le sue tracce riducendo la sua elongazione, che in agosto passa da 47° a 37°. Questo è l’ultimo mese in cui possiamo osservarlo, anche se al massimo per mezz’ora e già piuttosto basso sull’orizzonte, dopodiché resterà assente dal firmamento almeno fino a luglio 2026, quando riapparirà prima dell’alba, ancora piccolo e debole sotto le Pleiadi. Il lungo periodo di assenza di Marte dal firmamento è stato raccontato da Omero attraverso un mito di cui l’astrofisico Paolo Colona ha scoperto nel 2016 l’insospettato significato astronomico. Il mito è quello della prigionia del dio della guerra nella botte degli Aloadi, due giganti creduti figli di Aloeo, che rinchiusero Ares (Marte) per tredici mesi in una botte. Con questo racconto, gli antichi davano un’interpretazione mitica alla scomparsa del pianeta Marte per i tredici mesi distribuiti prima e dopo la sua congiunzione col Sole, evento del 9 gennaio 2026 e già dalla fine di giugno di quest’anno la sua magnitudine ha iniziato a essere superiore a 1,2, mentre le sue dimensioni apparenti si riducevano a meno di 5”, ordini di grandezza che ritroveremo fra più di un anno e, che uniti a elongazioni inferiori a 60°, fanno di Marte un puntino fragile, visibile al massimo durante il crepuscolo. Sotto condizioni privilegiate, possiamo dare un ultimo saluto a Marte martedì 26 dopo il tramonto quando, ormai molto basso sull’orizzonte occidentale, si trova in congiunzione con una suggestiva Luna che, appena sotto il pianeta, emerge dalla fase nuova illuminata al 12%.
♃ GIOVE è stabile nei Gemelli che come Venere, sta risalendo in direzione di Polluce. Lo vediamo a est sempre più a lungo nelle ore che precedono l’alba e con luminosità crescente; nell’arco del mese infatti la sua magnitudine passa da -1,92 a -1,99. Giove è anche un punto sempre più deciso col suo diametro angolare che a fine agosto arriva a 34,28”. Fra gli appuntamenti che ci riserva, è da non perdere la notte di martedì 12 che astronomicamente si può considerare magica: è la notte delle stelle cadenti con lo sciame delle Perseidi al picco, ma è anche la notte in cui Giove ci offre una bellissima congiunzione con Venere. A partire più o meno dalle 4.00, sopra l’orizzonte orientale, i due luminosissimi pianeti sono quasi a contatto e ci regalano un’alba ancora più ricca di punti luminosi: insieme ad Aldebaran, Betelgeuse, Rigel, Castore e Polluce, splende magnificamente anche la coppia di pianeti come persi in un bacio. Prima dell’alba di mercoledì 20 invece Giove, Venere e una sottile falce di Luna all’11% si trovano nei Gemelli non lontano da Polluce e Castore, così che davanti a noi si apre anche un ricco e lucente raggruppamento che anticipa l’alba, seguito da Mercurio che sale dall’orizzonte est.
♄ SATURNO è l’unico fra i pianeti visibili a occhio nudo che ci tiene compagnia a lungo, in media per otto ore! Lo vediamo dalla tarda serata quando sorge a est, fino all’alba quando culmina a sud. Saturno è diretto verso l’opposizione, appuntamento di settembre, e dunque si offre sempre più alle migliori condizioni di osservazione: lo possiamo vedere per gran parte della notte, sempre più splendente con una magnitudine che in agosto passa da 0,80 a 0,66, ed è anche sempre più evidente con dimensioni angolari che crescono da 18,64” a 19,29”. Saturno dimora nella costellazione dei Pesci insieme a Nettuno, pianeta con cui nella tarda mattinata di mercoledì 6, va in una stretta congiunzione che possiamo osservare, muniti di telescopio, alta sul meridiano prima dell’alba.
♅ URANO si nasconde sotto le Pleiadi. È un punto nel Toro la cui visione richiede almeno un binocolo. In agosto diventa gradualmente più luminoso, la sua magnitudine diminuisce da 5,79 a 5,74, mentre le sue dimensioni apparenti crescono da 3,55” a 3,64”. Urano si vede sempre più a lungo: a inizio mese sorge a notte fonda, ma al trascorrere dei giorni, anticipa la sua levata. Domenica 24 si trova in quadratura occidentale, ovvero precede il Sole nella traversata celeste, portando rispetto alla stella un’elongazione di 90°. In questa configurazione Urano culmina sei ore prima del Sole e si vede pertanto nella seconda parte della notte.
♆ NETTUNO anche in agosto brilla in simbiosi con Saturno, col quale condivide gli orari di levata e tramonto, la costellazione, che è quella dei Pesci, e la posizione. I due pianeti sono infatti vicinissimi, tant’è che mercoledì 6 si trovano in congiunzione, separati di appena 1°. Come Saturno, Nettuno si vede per quasi tutta la notte e prima dell’alba è alto in cielo prossimo a culminare. La visione di Nettuno richiede il telescopio perché il pianeta è il più lontano del Sistema Solare. In agosto la sua magnitudine passa da 7,72 a 7,69, mentre il diametro angolare aumenta da 2,33” a 2,36”.

✨ STELLE E COSTELLAZIONI
Il Cigno, la Lira, la Freccia, l’Aquila, il Sagittario e la Corona Boreale sono brillanti costellazioni che a metà agosto troviamo sul meridiano nelle due ore che precedono la mezzanotte. Nel Cigno, nella Lira e nell’Aquila svettano rispettivamente le stelle Deneb, Vega e Altair che formano il Triangolo Estivo e ci guidano nell’orientamento celeste. Più a ovest brilla invece nel Bootes la fiammeggiante Arturo, molto facile da rintracciare perché basta scendere lungo la curva del timone del Grande Carro per incontrarla. E a proposito di Grande Carro, un’altra stella famosa, sebbene più sommessa, è Cor Caroli, la stella Alpha dei Cani da Caccia, anch’essa facile da individuare, essendo la prima che si trova scendendo sotto Eta UMa, l’ultima stella del timone dalla parte di Arturo. Sempre a ovest del Triangolo Estivo, ma molto bassa sull’orizzonte, si impone Antares nello Scorpione il cui nome significa “rivale di Marte”, perché col pianeta rosso condivide il colore, la luminosità e la posizione molto vicina all’eclittica, l’orbita terrestre in prossimità della quale hanno le orbite i nostri pianeti. Antares e Marte saranno in congiunzione il 17 novembre e sarebbe un’ottima occasione per vedere i due corpi celesti vicini, ma purtroppo siamo già nei mesi in cui Marte è invisibile, come del resto Antares. Per questo confronto molto interessante dobbiamo pazientare un po’, fino a settembre 2031…
Tornando al presente, in agosto la Via Lattea continua a trionfare regalandoci il suo tratto più luminoso che si concentra nel Sagittario, la costellazione che ospita il centro della galassia. Lungo la scia opalescente troviamo moltissimi oggetti di profondo cielo. Nel Sagittario spiccano la nebulosa Trifida (M20, m 6,30), splendida nel suo aspetto trilobato e che si stempera nei colori rosso e blu essendo in parte a emissione e in parte a riflessione; la troviamo fra il beccuccio e il pomo del coperchio della Teiera, la figura evocata dai punti più brillanti del Sagittario. E appena sotto ecco che riluce la bellissima nebulosa Laguna (M8, m 6,00), dove si stanno formando moltissime stelle. Sul confine con lo Scudo e la Coda del Serpente troviamo invece la magnifica nebulosa Omega (M17, m 6,00) sotto la quale una ricchissima concentrazione di stelle dà vita a una nube stellare, la Piccola Nube del Sagittario. Verso il confine con l’Aquila e il Capricorno possiamo infine osservare – ma l’elenco del Sagittario sarebbe ancora lungo – una galassia: quella di Barnard (NGC 6822, m 8,10); a 1,6 milioni di anni luce è la galassia più vicina alla Terra fra quelle dell’emisfero australe a noi visibili. Scoperta nel 1884 dall’astronomo statunitense E. E. Barnard, esattamente cento anni fa Edwin Hubble vi trovò undici Cefeidi, stelle variabili di fondamentale importanza nel calcolo delle distanze. La galassia di Barnard è una galassia nana irregolare del Gruppo Locale, una trentina di galassie legate gravitazionalmente, fra cui la nostra e Andromeda, la più vicina alla Terra dell’emisfero boreale con una distanza di 2,5 milioni di anni luce. Una nebulosa con caratteristiche simili alla Trifida e più agevole da osservare per la sua posizione alta in cielo, è la nebulosa Bozzolo (IC 5146, m 7,20) nel Cigno al confine con il Delfino. Fra gli oggetti estivi del profondo cielo continuano a essere osservabili la nebulosa Nord America (NGC 7000, m 4,00) insieme alla Velo, entrambe sempre nel Cigno, e ancora la nebulosa Manubrio (M27, m 7,40) nella Volpetta e la maestosa Aquila (M16, m 6,00) nella coda del Serpente, mentre anche questo mese non può mancare l’osservazione dell’ammasso globulare più celebre, M13 (m 5,80) in Ercole. E fra questi incantevoli oggetti, dove le stelle più antiche si sono raccolte a migliaia evocando un Sole soffuso che si affaccia dalle profondità cosmiche, merita di essere osservato il Grande Ammasso di Pegaso (M15, m 6,30) al confine con lo Scudo, forse il più denso di stelle fra gli ammassi globulari della Via Lattea. Ma volgendoci verso Pegaso, stiamo guardando nella direzione delle costellazioni orientali che avanzano e ci preparano all’autunno. Pegaso, l’Aquario, i Pesci sorgono nelle loro enormi proporzioni sempre prima, mentre dalla parte opposta, a ovest, si congedano definitivamente il Leone e la Vergine che tramontano poco dopo il Sole.

☄️ MARTEDÌ 12 AGOSTO: SCIAME METEORICO DELLE PERSEIDI
Quest’anno il 12 agosto dà proprio spettacolo! Nelle ore in cui la notte inizia a far posto all’alba, l’orizzonte est ci regala il bacio fra Giove e Venere, mentre a sud la Luna si prepara ad andare in congiunzione con Saturno e con Nettuno. Ma il 12 agosto è la notte in cui ci danno il loro appuntamento annuale le Perseidi, le stelle cadenti più popolari e fra le più abbondanti con una frequenza al picco di 100 meteore all’ora. Si tratta invero di un valore puramente teorico che all’atto pratico si abbassa di molto, tuttavia imbattersi nelle scie luminose è quasi inevitabile. Questo sciame meteorico è originato dalla cometa periodica 109P/Swift-Tuttle, il cui ultimo passaggio risale al 1992 e che ritornerà solo nel 2126. Il nome dello sciame invece si deve alla costellazione che ospita il punto da cui le vediamo provenire, il radiante, che risiede nel Perseo e che è circumpolare; si trova leggermente a est di Gamma ed Eta Per. Le stelle cadenti scientificamente si chiamano “meteore” e sono frammenti minuscoli persi dalla cometa che, al contatto con l’atmosfera terrestre, si incendiano originando le improvvise scie celesti. Il fatto che le meteore si irradino da un punto è in realtà un’illusione ottica; di fatto si muovono su traiettorie parallele, ma a grande distanza le linee parallele sembrano incontrarsi all’infinito, lo stesso effetto che abbiamo quando guardiamo i binari di una ferrovia che, là fin dove è possibile scorgerli, ci danno l’impressione di convergere in un punto.
Lo sciame delle Perseidi ha un periodo di attività molto lungo, va dal 14 luglio al 1° settembre ed è una fortuna, specialmente quest’anno che il 12, notte del picco, la Luna è ancora ben tondeggiante con un’illuminazione circa del 90%. Il nostro satellite rischiara la notte disturbando l’atteso appuntamento, ma grazie alla ricchezza e durata dello sciame, possiamo sfruttare o i primi giorni di agosto, quando la Luna tramonta relativamente presto, oppure l’ultima decade del mese, quando la Luna sorge più tardi e attraversa la fase nuova.
Le ore più indicate per catturare le stelle cadenti sono quelle che precedono l’alba e non c’è una direzione privilegiata verso cui orientarsi; semplicemente, guardando verso il radiante le scie sono più numerose ma più corte, mentre lontano dal radiante sono meno frequenti ma più lunghe. Da segnalare infine che le Perseidi sono meteore che provengono da nord e da nord-est; se ce ne sfreccia davanti qualcuna proveniente da sud, allora ci siamo imbattuti in una Delta Aquaride, uno sciame di periodo più breve che si sovrappone a quello delle Perseidi e che ha il suo picco a fine luglio. E dunque non resta che dire: “Buona notte di San Lorenzo!”.
Giusto, perché le Perseidi sono popolarmente chiamate Lacrime di San Lorenzo o Fuochi di San Lorenzo. Non dovrebbero quindi intensificarsi il 10 agosto? Ebbene la data del picco è martedì 12, ma la tradizione ha immaginato che queste stelle cadenti fossero le lacrime versate dal santo durante il suo martirio, avvenuto per decapitazione il 10 agosto 258, un giorno molto vicino a quello del picco. Talvolta le Perseidi sono dette invece Fuochi di San Lorenzo e questo perché spesso il santo viene raffigurato arso vivo su una graticola anziché decapitato, e le stelle cadenti sarebbero quindi le scintille del fuoco che avvolse il giovane San Lorenzo.

[ Ilaria Sganzerla ]

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