Cielo del Mese di Novembre 2025

CdM 2025-11⭐️ CALENDARIO ASTRONOMICO DI NOVEMBRE 2025
I fenomeni astronomici di novembre 2025, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.

✨ Nuovi emozionanti appuntamenti astronomici ci attendono nel mese di novembre, preludio d’inverno! ☄️ La volta celeste è ravvivata dal passaggio di stelle cadenti che zampillano dalle costellazioni del Toro e del Leone: sono le Tauridi Meridionali e Settentrionali con picco il 3 e l’8 rispettivamente, seguite il 18 dalle Leonidi, più copiose e favorite nell’osservazione grazie all’assenza della Luna. Ma il nostro satellite in novembre è in realtà più che mai da tenere d’occhio, perché mercoledì 5 si riempirà di fascino mostrandosi più grande e luminoso di tutto l’anno! In altre parole sarà una SUPERLUNA, quella più scenografica del 2025. ☄️ La cometa 3I/ATLAS da metà novembre inoltre si offrirà sempre più a lungo prima dell’alba in direzione est. Fra i pianeti invece, Giove e Saturno si concedono per la maggior parte della notte. Venere si fa sempre più vicino prospetticamente al Sole, mentre Marte continua a essere sopra l’orizzonte nelle ore diurne, proseguendo così il suo lungo periodo di invisibilità. Gli amanti dei pianeti più remoti possono invece puntare il telescopio su Urano che il 21 va all’opposizione, ma anche su Nettuno perché brilla molto vicino al punto Gamma, dove prende il via la primavera, dandoci così lo sfizio di localizzare il primo equinozio dell’anno. Infine, novembre è un ottimo mese per osservare la galassia di Andromeda, al telescopio o al binocolo, alta in cielo prima della mezzanotte.

☀️ SOLE
Si trova nella costellazione della Bilancia dove rimane fino al 23 quando entra nello Scorpione.

FASI DELLA LUNA
Piena – mercoledì 5 h14.19
Ultimo quarto mercoledì 12 h06.28
Nuova – giovedì 20 h07.47
Primo quarto – venerdì 28 h07.59

PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI NOVEMBRE
2 11.55 Congiunzione Luna (89%) – Saturno 3,7°N, visibile a sud-est dopo il tramonto
2 18.05 Congiunzione Luna (89%) – Nettuno 2,8°N, visibile a sud-est
3 14.09 Sciame meteorico delle Tauridi Meridionali (ZHR 5) ☄️
4 03.46 Mercurio all’ultimo quarto
5 14.19 Luna piena SUPERLUNA (356.980 km)
5 23.28 Luna al perigeo (356.832 km, minimo perigeo dell’anno) SUPERLUNA
6 16.59 Congiunzione Luna (98%) – Pleiadi (M45) 0,8°N, visibile a est dopo il tramonto
6 18.08 Congiunzione Luna (98%) – Urano 5,2°N, visibile a est
8 13.00 Sciame meteorico delle Tauridi Settentrionali (ZHR 5) ☄️
10 08.17 Congiunzione Luna (71%) – Polluce 2,7°S, visibile a sud-ovest prima dell’alba
10 08.54 Congiunzione Luna (71%) – Giove 4,0°N, visibile a sud-ovest prima dell’alba
11 07.13 Congiunzione Luna (61%) – Presepe (M44) 2,0°N, visibile a sud prima dell’alba
12 06.28 Luna all’ultimo quarto
13 00.32 Congiunzione Luna (42%) – Regolo 1,0°N, visibile a est
17 11.56 Congiunzione Luna (8%) – Spica 1,2°S, visibile a sud-est prima dell’alba
18 14.32 Sciame meteorico delle Leonidi (ZHR 15) ☄️
20 03.47 Luna all’apogeo (406.692 km, massimo apogeo dell’anno)
20 07.47 Luna nuova
20 10.19 Mercurio in congiunzione inferiore
20 03.29 Mercurio in fase nuova
21 13.32 Urano all’opposizione
23 12.25 Mercurio al perielio (0,307 UA)
24 22.16 Congiunzione Urano – Pleiadi (M45) 4,4°S, visibile a sud-est
26 18.03 Congiunzione Giove – Polluce 6,6°S, visibile a est dalle 21.30 circa
28 07.59 Luna al primo quarto
29 20.16 Congiunzione Luna (66%) – Saturno 3,8°N, visibile a sud
29 21.28 Raggruppamento Luna (66%), Saturno, Nettuno 4,3°, visibile a sud-ovest
30 03.08 Congiunzione Luna (69%) – Nettuno 3,0°N, visibile a ovest fino alle 00.30 circa

PIANETI
☿ MERCURIO si mantiene particolarmente sfuggente. In novembre possiamo tentare di osservarlo solo negli ultimi giorni quando sorge nel crepuscolo mattutino. Non dobbiamo avere ostacoli a est perché Mercurio, nella brevissima finestra di visibilità, è quasi a filo con l’orizzonte, appena sopra Venere, altrettanto arduo da scorgere. Del resto, il 20 Mercurio va in congiunzione inferiore col Sole, ovvero entra nella fase nuova e non è dunque visibile perché si trova davanti al Sole. Il 23 invece va al perielio, il punto più vicino alla stella da cui dista circa 46 milioni di chilometri. Mercurio in novembre si trova nello Scorpione dove rimane fino al 18 quando entra nella Bilancia, già presidiata da Venere.
♀ VENERE sorge a ridosso dell’alba e in novembre siamo destinati a perderlo nel bagliore solare. Il pianeta, di magnitudine -3,92 e dimensioni apparenti di circa 10”, brilla nella costellazione della Vergine fino al 13 quando si sposta nella Bilancia illuminata dal Sole. Se in direzione est non abbiamo ostacoli, riusciamo a distinguere Venere ancora per tutto il mese, anche se lo vedremo sempre più basso sull’orizzonte e in un cielo che ormai albeggia.
♂ MARTE è un altro pianeta che si mantiene invisibile, essendo prospetticamente troppo vicino al Sole. In novembre percorre tre costellazioni: il 3 passa dalla Bilancia allo Scorpione, mentre il 15 varca i confini dell’Ofiuco, tutti gruppi di stelle tipici dell’estate e che ad autunno inoltrato sono sopra l’orizzonte di giorno. L’appuntamento con Marte è per l’estate 2026 quando tornerà ad affacciarsi prima dell’alba.
♃ GIOVE è ospitato dalla costellazione dei Gemelli dove brilla a sud di Polluce, la stella principale con cui va in congiunzione mercoledì 26. A circa tre ore dal tramonto, il più grande pianeta del Sistema Solare si leva lasciandosi osservare per tutta la notte fin oltre il transito. Giove si sta dirigendo verso l’opposizione che avverrà in gennaio e, oltre a estendere la sua permanenza sopra l’orizzonte, è sempre più luminoso con una magnitudine che in novembre passa da -2,32 a -2,53, mentre il suo disco cresce da 40,57” a 44,09”. Prima dell’alba di lunedì 10 possiamo osservarlo mentre va in congiunzione con la Luna calante illuminata al 71%, che splende circa 4° più sopra. Alla coppia si aggiunge Polluce, che splende sopra il nostro satellite, dando vita anche a un variegato raggruppamento.
♄ SATURNO è ancora il più luminoso oggetto del cielo verso sud: impreziosisce la grande costellazione dell’Aquario, dove brilla vicino al confine con i Pesci. Lo vediamo dal tramonto del Sole, quando appare a sud-est, fino alle primissime ore dopo la mezzanotte, prossimo al tramonto in direzione ovest. La fascia oraria fra le 19.00 e le 21.30 è quella ideale per osservarlo perché essendo in culminazione, è nel punto più alto della sua parabola quotidiana, dove gli effetti del seeing e dell’estinzione causati dall’atmosfera terrestre sono minimi e il pianeta appare così più stabile e luminoso. Lo splendore di Saturno si aggira sulle 0,84 magnitudini, mentre il suo diametro angolare è sui 18,49” in calo. La sera di sabato 29 la Luna, che ha da poco passato il primo quarto, va in congiunzione con Saturno che brilla 4° più sotto, circa in corrispondenza del terminatore. Il debolissimo Nettuno, qualche grado più a est si aggiunge alla coppia formando un raggruppamento.
♅ URANO in novembre è protagonista: venerdì 21 va in opposizione al Sole, scambiando così i suoi orari di alba e tramonto con quelli della nostra stella. Urano in questa circostanza si offre alle migliori condizioni, sia per la durata di osservabilità – che va dal tramonto all’alba – che per luminosità con una magnitudine minima di 5,62; le sue dimensioni apparenti inoltre salgono al valore massimo di 3,81”, corrispondente a una distanza dalla Terra di 18,509 UA, la minima. Urano è facile da rintracciare perché brilla sotto le Pleiadi. Con l’ammasso aperto del Toro, la costellazione che lo ospita, va in congiunzione lunedì 24 attorno alle 22.15, distanziandosi di 4,4°. A quell’ora è a sud-est e se fossimo sotto un cielo privo di inquinamento luminoso, potremmo vederlo a occhio nudo. Di fatto, per via dell’inquinamento luminoso ormai dilagante, serve almeno un binocolo.
♆ NETTUNO brilla a poca distanza da Saturno, tant’è che i due pianeti sorgono e tramontano quasi simultaneamente. Saturno diventa così un ottimo indicatore per trovare l’ultimo pianeta del Sistema Solare che, quasi di ottava magnitudine, è invisibile a occhio nudo. Il minuscolo dischetto di Nettuno, di appena 2,5 secondi d’arco, è stabile nella costellazione dei Pesci e in particolare ci permette di intuire la posizione del punto Gamma, ovvero dell’equinozio di primavera. Nettuno infatti si trova appena 1,3° a sud di questo punto dove eclittica ed equatore celeste si incontrano e che, quando ospita il Sole, segna l’inizio della primavera. La sera di sabato 29 in direzione sud-ovest, Nettuno è in un raggruppamento insieme a Saturno e alla Luna crescente illuminata al 66%.

✨ STELLE E COSTELLAZIONI
Le costellazioni di novembre ci preparano al passaggio dall’autunno all’inverno. La sera troviamo le grandi costellazioni di Pegaso e dell’Aquario sempre un po’ più a sud-ovest, seguite dai Pesci e dalla Balena che gradualmente cedono il meridiano alle luminose stelle delle costellazioni invernali. Da Vega, residuo d’estate che tramonta a nord-ovest, a Sirio, ultima a sorgere fra gli astri d’inverno, quello che si accende in novembre al calar della notte è un cielo in transizione. Fra i protagonisti cosmici, si impongono la galassia a spirale di Andromeda (M31) e quella del Triangolo (M33), nelle loro omonime costellazioni. Questo è il periodo migliore per osservare le due galassie boreali più vicine, perché culminano prima della mezzanotte. La galassia di Andromeda, distante 2,5 milioni di anni luce, fra la terza e la quarta magnitudine, è visibile anche a occhio nudo sotto cieli molto bui e appare come una leggerissima nebulosità che si allunga per circa 3°, mentre la galassia del Triangolo a 3 milioni di anni luce, nella sesta classe di luminosità, visibile ad occhio nudo da cieli perfetti, richiede almeno un binocolo ormai dall’Italia. Con la sua estensione di 1°, è tre volte più piccola della galassia di Andromeda. Le due galassie sono entrambe piuttosto semplici da localizzare perché si trovano più o meno equidistanti da Beta And, la seconda stella del ramo della costellazione partendo dal quadrato di Pegaso, che condivide con Andromeda la stella Alpha And. Atre due spirali molto belle del catalogo Messier, anche se molto più deboli, sono M74 nei Pesci e M77 nella Balena. M74 di nona magnitudine è la galassia Fantasma, così chiamata proprio per la sua luminosità molto diffusa. Si trova a nord-est di Eta Psc alla formidabile distanza di 30 milioni di anni luce ed è un’incantevole chiocciola che si presenta frontalmente. Nettamente più facile da osservare è M77 vicina alla nona magnitudine; si trova appena a sud-est di Delta Cet e appoggiata all’equatore celeste. Sebbene più appariscente di M74, questa galassia è ancora più lontana, inabissata a ben 47 milioni di anni luce. Ma guardando la Balena, ci stiamo già volgendo verso est dove avanzano il Toro, l’Auriga e Orione, seguite dai Gemelli, dall’Unicorno, dal Cancro e dal Cane Minore con Procione, ben accesa in cielo. Bassa sull’orizzonte fa invece capolino Sirio, la stella più luminosa dell’intera volta celeste che, salendo da est, annuncia il Cane Maggiore.

Copertina3MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE: SUPERLUNA
Dopo quella di ottobre, arriva la Superluna di novembre: la vera Superluna del 2025! Mercoledì 5, il nostro satellite si trova infatti sia al perigeo che in fase piena, le due condizioni alla base del fenomeno.

>>> Chi si trova a Roma potrà partecipare al nostro evento osservativo gratuito con i telescopi.

Secondo la definizione del suo ideatore, l’astrologo americano Richard Nolle (sì, un astrologo!) che coniò il termine “Superluna” nel 1979, il fenomeno – di origine puramente popolare – si verifica quando la distanza tra la Luna piena e il suo apogeo è almeno il 90% della distanza tra perigeo e apogeo.
Il 5 novembre, le due condizioni sono soddisfatte al 99,7%, e oltretutto si verificano nello stesso giorno, rendendo l’evento particolarmente raro.
Ma le coincidenze non finiscono qui, perché il perigeo di novembre è anche il più vicino dell’anno, con la Luna a soli 356.832 km dalla Terra. In queste condizioni, la Luna apparirà più luminosa del 23% e più grande del 14% rispetto a quando si troverà all’apogeo, il 20 novembre.
E a proposito di apogeo – il punto dell’orbita lunare più lontano dalla Terra – questo mese i due corpi celesti disteranno fino a 406.692 km, il record dell’anno, che cadrà proprio nel giorno del novilunio. La Luna, seppur invisibile, per contrapposizione dà origine al fenomeno della Microluna.
Tornando invece alla Superluna del 5, una luminosità maggiore del 23% e un disco più ampio del 14% sono differenze che si apprezzano in realtà da un confronto fotografico (da fare con altre Lune piene). Tuttavia, vale comunque la pena di osservare questo speciale plenilunio, anzi di ammirarlo: il fascino della Luna piena non si esaurisce mai e questa volta lo spettacolo è ancora più prezioso per la sua rarità e poi perché chissà che a sorpresa la nostra incantevole Luna non ci stupisca con effetti speciali…

☄️ SCIAMI METEORICI DELLE TAURIDI MERIDIONALI (03/11), SETTENTRIONALI (08/11) E DELLE LEONIDI (18/11)
Novembre è, forse per la sorpresa di molti, un mese ricco di stelle cadenti. Sono ben tre gli sciami meteorici che si avvicendano in queste settimane quasi invernali. Durante la prima decade, potremmo imbatterci nelle scie luminose delle Tauridi, meteore che si irradiano dalla costellazione del Toro nella zona compresa fra le Pleiadi e la stella o Tau. Derivano dalla piccola cometa 2P/Encke che ripassa al perielio ogni tre anni, aggiudicandosi il primato di cometa col periodo orbitale più breve finora conosciuta. Nei suoi frequenti passaggi inoltre, la Encke ha disseminato una miriade di frammenti che si trovano concentrati in due regioni vicine fra loro, ciascuna delle quali ha dato origine a uno sciame meteorico: quello delle Tauridi Meridionali, con picco nella notte fra lunedì 3 e martedì 4, e quello delle Tauridi Settentrionali con intensità massima nella notte fra sabato 8 e domenica 9. In entrambi i casi a dire il vero, si tratta di uno sciame piuttosto misero, solo 5 meteore all’ora, valore oltretutto teorico destinato nella realtà a diminuire. Tuttavia le Tauridi danno origine spesso a bolidi, meteore luminosissime (anche di magnitudine -4) e dalla lunga scia, prodotte da grani di cometa più che dal suo pulviscolo. Inoltre il lungo periodo di attività delle Tauridi, che va dalla metà di ottobre all’inizio di dicembre, si sovrappone per circa un mese, così che le meteore dei due sciami si sommano aumentando la probabilità di vederle. Quest’anno i giorni del picco sono tuttavia penalizzati purtroppo dalla Luna che diventa piena il 5 ed è anche la massima Superluna dell’anno. C’è però una finestra che possiamo sfruttare per provare ad avvistarne qualcuna ed è prima dell’alba di martedì 4, fra le 5.30 e le 6.00 perché il nostro satellite è appena tramontato. I due radianti si trovano a ovest, ma per le stelle cadenti ogni direzione di osservazione è valida e non dobbiamo preoccuparci di questo aspetto.
Decisamente meglio va col terzo sciame di novembre, quello delle Leonidi. La Luna nel giorno del picco, che cade martedì 18, è prossima alla fase nuova e sorge quindi verso l’alba (oltre a essere innocua come luminosità); inoltre questo sciame è tre volte più copioso delle Tauridi. Con una frequenza massima teorica di 15 meteore all’ora, le Leonidi sono attive da inizio novembre a inizio dicembre e hanno il radiante nel Leone, indicativamente a est della stella Zeta Leo. A produrre queste stelle cadenti è la cometa 55P/Tempel-Tuttle che ritorna ogni 33 anni; il prossimo passaggio sarà a maggio 2031. Come la Encke, anche la Tempel-Tuttle è una cometa piccola – ha un diametro di 3,6 km contro i 5 km della Encke – ma i suoi detriti sono i più veloci, viaggiano a 70 km/s, mentre le Tauridi, con una velocità di 30 km/s, sono fra le meteore più lente.
Il radiante delle Leonidi sorge attorno alla mezzanotte e all’avvicinarsi dell’alba siamo nelle condizioni più favorevoli per vederle sfrecciare nel cielo, perché ci troviamo sul lato della Terra che avanza lungo l’eclittica e andiamo per così dire, incontro allo sciame.

Ilaria Sganzerla ]

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