Il VST riprende la nebulosa Sharpless 29
Il telescopio VST dell’ESO ci regala questa straordinaria immagine di Sharpless 29, una zona nebulare visibile in piena Via Lattea nella costellazione del Sagittario.
Si tratta di una zona celeste ricca di polveri e gas interstellari che danno luogo ad una enorme gamma di fenomeni astrofisici: con un solo colpo d’occhio osserviamo emissione, riflessione e assorbimento della luce stellare da parte delle componenti nebulari, specialmente nella parte più luminosa, nota come NGC 6559, e in quella centrale, catalogata come IC 4685.
Il colore è un’utile guida al riconoscimento di questi fenomeni: ombre scure indicano assorbimento ed estinzione della luce, tinte azzurre sono prodotte dalla riflessione, mentre il rosso è caratteristico dell’emissione per fluorescenza da parte del gas idrogeno quando viene eccitato dai raggi ultravioletti emessi dalle stelle più calde.
In questo vasto complesso, distante 5500 anni luce da noi, stanno nascendo stelle: quelle più blu e brillanti visibili nell’immagine non hanno più di 2 milioni di anni (da confrontare con i 4,5 miliardi di anni del Sole).
La stella più brillante di questa foto (quella dentro l’area rossa, sopra una serpentina nera e circondata da un debole alone azzurro) è di magnitudine 7,3, quindi visibile anche con un binocolo, mentre la coppia di stelline sotto l’arco rosso, immerse nella nebulosità azzurra, e la foto riprende diverse altre stelle più luminose della magnitudine 10, alla portata di piccoli telescopi.
L’immagine è stata ottenuta con la OmegaCAM, una fotocamera montata al fuoco Cassegrain VST (VLT Survey Telescope) un telescopio di 2,7 metri di diametro posto sul Cerro Paranal, in Cile. La OmegaCAM riesce ad inquadrare un grado quadrato di cielo grazie ad un mosaico di 32 CCD per un totale di 256 megapixel, ed è sensibile a tutto lo spettro dall’ultravioletto all’infrarosso.
Fonte: ESO, 13 dicembre 2017
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