Aree ghiacciate sulla superficie lunare

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Utilizzando dati del Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA gli scienziati hanno identificato aree brillanti in crateri vicini al polo sud della Luna, e sufficientemente freddi da presentare ghiaccio in superficie. La nuova scoperta deriva da un’analisi che combina temperature superficiali con informazioni sulla quantità di luce riflessa dalla superficie lunare.

“Abbiamo scoperto che i punti più freddi vicino al polo sud della Luna sono anche i più brillanti e questo potrebbe indicare la presenza di superficie ghiacciata”, ha detto Elizabeth Fisher, a guida dello studio pubblicato su Icarus. Sembra che i depositi ghiacciati siano irregolari e sottili ed è possibile che siano mischiati con lo strato superficiale di suolo, polvere e piccole rocce.

Il ghiaccio è stato individuato in trappole fredde sudpolari, regioni perennemente al buio, localizzate sul fondo di un cratere o lungo una zona del cratere che non riceve luce solare, dove la temperatura rimane al di sotto di -163 gradi Celsius: in queste condizioni il ghiaccio può persistere per milioni o miliardi di anni. Finora non sono state rinvenute analoghe tracce in trappole fredde vicino al polo nord della Luna.

“La cosa sempre interessante della Luna è che ci aspettiamo di trovare ghiaccio ovunque le temperature siano sufficientemente fredde per il ghiaccio, ma non è esattamente quello che osserviamo”, ha detto Matt Siegler, un coautore dello studio. Il ghiaccio d’acqua e altri depositi sono stati identificati in trappole fredde vicino al polo nord di Mercurio. Sebbene si tratti del pianeta più vicino al Sole, sembra che Mercurio vanti una quantità di ghiaccio molto superiore a quella individuata sulla Luna.

Un’altra questione fondamentale è stimare l’età del ghiaccio: se la sua presenza fosse dovuta a materiale rilasciato da comete o asteroidi, dovrebbe essere antico quanto il Sistema Solare, ma se fosse dovuta a reazioni chimiche innescate dal vento solare, sarebbe molto più recente. In effetti entrambe le ipotesi potrebbe essere valide: potrebbero essere presenti antichissimi depositi ghiacciati sepolti sotto il suolo lunare e depositi più recenti in superficie.

In ogni caso, ha concluso Siegler, ora ci sono abbastanza prove per continuare le indagini. Il ghiaccio lunare non soltanto potrebbe fornire risorse per future esplorazioni, ma potrebbe anche aiutarci a comprendere le origini del ghiaccio sulla Terra.
[ Barbara Bubbi ]

https://m.phys.org/news/2017-05-lunar-reconnaissance-orbiter-evidence-frost.html

Credit NASA

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