Aurore boreali visibili ai tropici
A occhio nudo il nostro sole appare una fonte di luce e di calore assolutamente stabile e senza variazione. In realtà la sua struttura esterna è sede di tremende esplosioni come i brillamenti e le eiezioni coronali di massa.
Si tratta di fenomeni magnetici altamente energetici che portano all’emissione di importanti concentrazioni di vento solare: plasma che viene lanciato nello spazio a velocità anche di 3000 km/s.
L’interazione fra queste nubi di particelle cariche e l’atmosfera terrestre porta a bellissime aurore come quelle osservate ieri sera anche nell’Italia centro settentrionale.
Il plasma infatti viene convogliato dal campo magnetico terrestre verso i poli e di solito solo là si verificano le aurore polari. Tuttavia se l’evento è stato particolarmente cospicuo, il plasma riesce a cadere sulla Terra anche a latitudini inferiori del solito, determinando le aurore anche nelle zone temperate.
L’evento più energetico di cui si abbia notizia avvenne è quello che si verificò giovedì 1º settembre 1859, alle ore 11:18 quando l’astronomo Richard Carrington osservò sul Sole, attraverso la proiezione da un telescopio in luce bianca una piccola zona estremamente brillante sulla superficie solare.
Era la prima volta che si osservasse un fenomeno del genere e Carrington d’istinto uscì dall’osservatorio in cerca di qualcuno che testimoniasse ciò che aveva veduto lui stesso. Purtroppo quando rientrò, il fenomeno era già terminato.
A causa della nube di plasma emessa dal Sole durante quel brillamento, il giorno successivo, poco prima dell’alba, i cieli di Cuba, Bahamas, Giamaica, ed Hawaii si colorarono di rosso a causa di intense aurore. La visibilità delle aurore addirittura dai tropici può dare un’idea dell’intensità dell’evento che si era verificato.
Non si trattò tuttavia del primo evento di tali proporzioni: su tavolette babilonesi sono state trovate infatti almeno due osservazioni di aurore boreali (nel 670 a.C. e nel 570 a.C.), a riprova del fatto che si erano verificate anche in epoche antiche aurore visibili da basse latitudini.
In Italia uno spettacolo simile a quello di pochi giorni fa (aurore visibili in tutto il centro-nord Italia la sera del 5 novembre 2023) si era verificato la sera del 21 ottobre 2001, quando l’aurora fu vista e fotografata in tutto il Nord Italia. All’epoca il Sole era al suo massimo di attività mentre oggi mancherebbero ancora quasi due anni. Altri eventi simili, osservabili da Roma, si verificarono la sera del 25 gennaio 1938, del 6 aprile 2000 e del 31 marzo 2001, oltre naturalmente alla grande aurora del 1848, dipinta da Salvatore Fergola che l’aveva osservata da Napoli.
Morale: tenete gli occhi al cielo e, se possibile, con una fotocamera pronta!
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