Cielo del mese di novembre 2023

CdM 2023-11⭐️ CALENDARIO ASTRONOMICO DI NOVEMBRE 2023

I fenomeni astronomici di novembre 2023, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.

Novembre si apre con un luminosissimo Giove che il 3 raggiunge l’opposizione e si concede per tutta la durata della notte. Venere invece è un diamante che rifulge nelle ore che precedono l’alba e, durante il crepuscolo nautico di giovedì 9 (Sole 12° sotto l’orizzonte), ci offre una spettacolare visione in cui splende a contatto con una sottile falce di Luna. ☄️ Non mancano le stelle cadenti con tre sciami meteorici che sfrecciano nel firmamento da due costellazioni che da millenni sprigionano la loro immensa potenza: a inizio mese le Tauridi Meridionali si diffondono sparute nel cuore della notte, seguite verso metà mese dalle loro sorelle Tauridi Settentrionali, mentre una settimana dopo tocca alle copiose Leonidi raggiungere il picco di intensità. Negli abissi celesti invece è protagonista la galassia di Andromeda al meglio della sua osservabilità, insieme all’altrettanto suggestiva galassia del Triangolo. Tutto questo mentre a est si mostrano sempre prima le scintillanti stelle di Orione e dei suoi fedeli Cani, Sirio in quello Maggiore e Procione in quello Minore: l’inverno è ormai alle porte.

☀️ SOLE
Si trova nella costellazione della Bilancia e il 24 entra in quella dello Scorpione.

FASI DELLA LUNA
Ultimo quarto – domenica 5 h09.37
Nuova – lunedì 13 h10.27
Primo quarto – lunedì 20 h11.50
Piena – lunedì 27 h10.16

PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI NOVEMBRE
1 22.13 Giove alla minima distanza dalla Terra (3,982 UA)
3 04.43 Giove all’opposizione
3 20.08 Congiunzione Luna – Polluce 1,4°S, visibile dalle 22.00 a est.
4 01.38 Sciame meteorico delle Tauridi Meridionali (ZHR 5) ☄️
4 21.33 Congiunzione Luna – Presepe (M44) 4,0°N, visibile dalle 23.30 a est.
5 09.37 Luna all’ultimo quarto
6 16.48 Marte al nodo discendente
6 17.58 Congiunzione Luna – Regolo 4,2°N, visibile prima dell’alba a sud-est.
6 18.40 Mercurio all’afelio (0,467 UA)
6 22.48 Luna all’apogeo (404.568 km)
9 10.30 Congiunzione Luna – Venere 1,0°N (occultazione), visibile prima dell’alba a sud-est non in occultazione, a contatto
11 06.49 Congiunzione Luna – Spica 2,4°N, visibile attorno alle 06.00 a est.
12 01.00 Sciame meteorico delle Tauridi Settentrionali (ZHR 5) ☄️
13 10.27 Luna nuova
13 18.31 Urano all’opposizione
18 01.31 Sciame meteorico delle Leonidi (ZHR 15) ☄️
18 05.47 Marte in congiunzione col Sole
18 06.37 Congiunzione Venere – Porrima (Gamma Vir) 1,2°S, visibile prima dell’alba a sud-est.
20 11.50 Luna al primo quarto
20 15.04 Congiunzione Luna – Saturno 2,7°S, visibile dopo il tramonto a sud.
21 22.02 Luna al perigeo (369.823 km)
22 08.44 Congiunzione Luna – Nettuno 1,5°S, visibile dopo il tramonto a sud-est.
23 10.47 Saturno in quadratura orientale
25 12.12 Congiunzione Luna – Giove 2,8°N, visibile dopo il tramonto a est.
25 22.00 Raggruppamento Urano, Luna, Giove visibile a sud.
26 10.17 Congiunzione Luna – Urano 2,8°N, visibile dopo il tramonto a est.
27 01.36 Congiunzione Luna – Pleiadi 1,1°S (occultazione), visibile a sud-ovest.
27 10.16 Luna piena
28 09.42 Venere al perielio (0,718 UA)
28 10.02 Congiunzione Venere – Spica 4,5°N, visibile prima dell’alba a sud-est.

PIANETI
☿ MERCURIO risente della congiunzione superiore di ottobre e non è visibile per tutto il mese perché la sua distanza apparente dal Sole, che a fine novembre è di 21°, non è sufficiente per distinguerlo nell’alone solare. Dobbiamo attendere l’inizio di dicembre per vederlo a ovest dopo il tramonto nella costellazione del Sagittario, ma si tratterà comunque di una visione ardua e fugace, sia perché è imminente a tramontare sia per la poca inclinazione dell’eclittica rispetto all’orizzonte. Lunedì 6 novembre Mercurio si trova all’afelio, la massima distanza dal Sole pari a circa 70 milioni di chilometri.
VENERE si vede prima dell’alba in direzione est con splendore ancora molto elevato che supera la magnitudine -4. Il suo diametro angolare passa nell’arco del mese da 22,04” a 17,21”. Venerdì 3 Venere passa dal Leone alla Vergine e, dopo essere andato in congiunzione con Porrima (Gamma Vir) sabato 18, fa lo stesso con Spica martedì 28. Da non perdere giovedì 9 fra le cinque e le sei del mattino, la congiunzione con una sottile falce di Luna al 16,5%, visione particolarmente suggestiva perché i due corpi celesti sono quasi a contatto, col nostro satellite che andrà ad occultare Venere nel corso della mattinata.
MARTE non è visibile perché sabato 18 va in congiunzione col Sole. Per quasi tutto il mese dimora insieme alla nostra stella nella Bilancia e sabato 25 si trasferisce nello Scorpione, di cui il Sole ha già varcato i confini il giorno prima. Il pianeta rosso percorre gradualmente lo zodiaco e per vederlo dobbiamo attendere che raggiunga la costellazione dei Pesci, ovvero il mese di maggio 2024 quando apparirà a est prima dell’alba.
♃ GIOVE, insieme a Urano, è alto in cielo a mezzanotte. Entrambi i pianeti infatti vanno in opposizione, ovvero si trovano dalla parte opposta del Sole con la Terra interposta e allineata ai due. In questa configurazione li vediamo per tutta la durata della notte perché i loro orari di alba e tramonto sono scambiati rispetto a quelli del Sole. Giove in particolare va in opposizione venerdì 3 e ad anticipare questo momento, mercoledì 1° novembre si trova alla minima distanza dalla Terra, a 3,982 UA pari a circa 600 milioni di chilometri. Qui il suo diametro angolare è massimo con un’ampiezza di 49,50”, più del doppio delle dimensioni apparenti di Venere! Lo stesso accade per il suo splendore che tocca l’apice raggiungendo una magnitudine di -2,91. Il luminosissimo pianeta continua a dimorare nella flebile costellazione dell’Ariete.
♄ SATURNO è stabile nell’Aquario e lo vediamo dal tramonto al massimo fino all’una. Giovedì 23 infatti si trova in quadratura orientale, ovvero a est del Sole con una elongazione di 90°, il che significa che Saturno passa sul meridiano sei ore dopo il Sole e dunque si vede nella prima parte della notte. Brilla con magnitudine 0,74 che a fine mese sale a 0,86, mentre il suo diametro angolare si rimpicciolisce da 17,78” a 16,93”. La sera di lunedì 20 la Luna al primo quarto volge al pianeta la sua metà illuminata dopo la congiunzione avvenuta nel pomeriggio.
♅ URANO si offre insieme a Giove per tutta la notte perché è anch’esso diretto verso l’opposizione che raggiunge lunedì 13. Con Giove condivide anche la costellazione che è quella dell’Ariete e sabato 25 si trova in un raggruppamento in cui la Luna ormai quasi completamente tondeggiante, è al vertice di un triangolo equidistante dai due pianeti. In novembre Urano ha un diametro apparente di 3,78” e brilla con magnitudine di 5,67, quasi al limite della sensibilità dell’occhio umano sotto cieli completamente bui, per cui la sua visione richiede senz’altro l’uso di almeno un binocolo.
♆ NETTUNO brilla con magnitudine 7,72 che a fine novembre sale a 7,75, segno di splendore in calo. Il pianeta si sta infatti allontanando dalla Terra e anche le sue dimensioni angolari si rimpiccioliscono passando nell’arco del mese da 2,34” a 2,31”. Nettuno si vede dopo il tramonto e al massimo fino alle tre di notte. E’ un piccolo puntino visibile con un buon binocolo nella costellazione dei Pesci sul confine con quella dell’Aquario in cui torna dopo quasi nove mesi lunedì 27.

STELLE E COSTELLAZIONI
Mentre a ovest tramontano le splendenti stelle del Triangolo Estivo, Deneb, Vega e Altair, in direzione sud culminano le costellazioni del Triangolo, di Andromeda, dei Pesci e della Balena, la prima fra le più piccole della volta celeste e le ultime tre invece fra le più estese. Le loro stelle non spiccano particolarmente per luminosità, ma non è difficile riconoscere il Triangolo, così come Andromeda, partendo dal quadrato di Pegaso e spostandosi verso est. Più complicato è invece ricostruire le figure della Balena e dei Pesci, ma possono aiutare ancora il quadrato di Pegaso e il Toro che abbracciano l’ampia regione in cui sono disseminate le stelle delle due grandi costellazioni.
Fra gli oggetti di profondo cielo, protagoniste sono due galassie che si distinguono non solo per la loro bellezza, ma anche per essere le uniche del nostro emisfero potenzialmente visibili a occhio nudo. Si tratta della galassia di Andromeda (M31 di magnitudine 3,44) e di quella del Triangolo (M33 di magnitudine 5,72), che in novembre culminano prima della mezzanotte e si rendono così disponibili a un’osservazione confortevole. Sono entrambe più o meno equidistanti da noi – Andromeda a 2,5 milioni di anni luce e M33 a 3 milioni di anni luce – e sono rispettivamente la prima e la terza galassia più grande del Gruppo Locale, il gruppo composto da una quarantina di galassie legate gravitazionalmente fra loro e di cui la Via Lattea è il secondo componente per dimensioni. Un’altra coppia di galassie osservabili in novembre, sebbene deboli, sono M74 a est della stella Eta Psc e M77 a est di Delta Cet. M74, nota anche come galassia Fantasma per via della sua bassa luminosità (m 9,39), è una nitida spirale a 32 milioni di anni luce che ci offre il suo disco da una prospettiva frontale e il cui nucleo è stato di recente fotografato dal telescopio spaziale Webb. M74 è infatti uno degli oggetti più deboli del catalogo di Messier e uno dei più ardui da osservare con i telescopi amatoriali, ma è una delle galassie preferite nel campo della ricerca astronomica perché, grazie alla sua prospettiva frontale e alla nitidezza dei suoi bracci, è una candidata ideale per lo studio dell’origine e della struttura delle galassie a spirale. Nei Pesci invece, la galassia di Seyfert M77 è ancora più lontana con i suoi 45 milioni di anni luce di distanza, ma possiede un nucleo particolarmente brillante che ne alza la luminosità (m 8,87) rendendola osservabile anche con telescopi amatoriali. Qualche grado a sud-est della stella Lambda dei Pesci inoltre oggi cade l’equinozio di primavera. E mentre la notte scorre, in direzione est si annunciano sempre prima anche Aldebaran, Castore, Polluce, Rigel e la triade Betelgeuse, Procione e Sirio: l’inverno è alle porte e il Triangolo Invernale è pronto a entrare in scena.

☄️ 4-5 E 11-12 NOVEMBRE: SCIAMI METEORICI DELLE TAURIDI MERIDIONALI E SETTENTRIONALI
Nel lungo periodo che va dal 23 settembre al 2 dicembre, dalla costellazione del Toro si diramano due sciami meteorici accomunati da un’unica origine: la piccola cometa di circa 5 km di diametro 2P/Encke che, ruotando attorno al Sole in poco più di 3 anni, ha il periodo orbitale più breve fra le comete conosciute. Scoperta nel 1786 dall’astronomo francese Pierre Mechain, amico di Charles Messier ma, non porta il nome del suo scopritore contrariamente alla tradizione. E’ stata infatti intitolata all’astronomo tedesco Johann Franz Encke che nel 1819 ne calcolò l’orbita. La Encke è stata la seconda cometa periodica scoperta, come indica il prefisso 2P (seconda periodica) e nei suoi passaggi al perielio si sono formate due regioni detritiche, le quali a loro volta sono diventate teatro di stelle cadenti: le Tauridi, così chiamate perché il loro radiante si trova nella costellazione del Toro. Si dividono in Tauridi Meridionali, con radiante di coordinate 3h35m e 14,4°N, e in Tauridi Settentrionali con radiante a 3h55m e 22,8°N. Quando la Terra attraversa le due regioni, i frammenti di roccia, polvere e ghiaccio persi dalla cometa, per attrito con la nostra atmosfera si accendono e danno luogo alle scie luminose delle stelle cadenti. Le Tauridi Meridionali hanno il loro picco nella notte fra sabato 4 e domenica 5 novembre e quest’anno sono accompagnate da un ultimo quarto di Luna che rischiara velatamente la notte, senza interferire seriamente; meglio ancora è il weekend successivo quando la Luna è assente perché quasi nuova e, nella notte fra sabato 11 e domenica 12, hanno il loro picco le Tauridi Settentrionali. Quello delle Tauridi è uno sciame piuttosto povero, con una frequenza massima teorica di 5 meteore all’ora con radiante allo zenith, ma vale la pena soffermarsi sulla volta stellata, perché si presentano spesso sotto forma di bolidi, ovvero di meteore luminosissime (anche di magnitudine -4) e dalla scia più duratura, perché sono prodotte da “grani” di cometa più che dal suo pulviscolo. Il momento migliore per l’osservazione delle stelle cadenti è quando il radiante è alla massima altezza, in questo caso attorno all’una di notte, ma di fatto si possono intercettare a qualsiasi ora dopo che è sorto, basta… guardare in alto!

☄️ 17-18 NOVEMBRE: SCIAME METEORICO DELLE LEONIDI
Una cometa un po’ più piccola della Encke è all’origine di uno sciame tre volte più copioso delle Tauridi e che rimane attivo per quasi tutto il mese di novembre con un picco di intensità nella notte fra venerdì 17 e sabato 18. E’ quello delle Leonidi la cui frequenza massima è di 15 meteore all’ora quando il radiante è allo zenith. Come dice il nome, le Leonidi appaiono sprigionarsi dalla costellazione del Leone, in particolare da un punto situato a metà strada fra Gamma 1 e Zeta Leo, a 10h17m di ascensione retta e 21,6°N di declinazione. Il radiante delle Leonidi culmina poco dopo l’alba e dunque il momento ideale per attenderle è prima del crepuscolo. Nel giorno del picco la Luna è prossima al primo quarto e quindi non interferisce con l’osservazione delle stelle cadenti, perché sorge nel primo pomeriggio e tramonta fra le 21 e le 22. La cometa che ha dato vita alle Leonidi è la 55P/Tempel-Tuttle, il cui secondo scopritore – Horace Parnell Tuttle – ha lasciato il proprio nome anche sulla cometa 109P/Swift-Tuttle, la madre delle Perseidi. La Temple-Tuttle ha un diametro di soli 3,6 km e torna ogni 33 anni. Nei suoi passaggi al perielio si è formata una zona ricca di frammenti cometari, particelle che quando incontrano l’atmosfera terrestre fra i 70 e i 100 km d’altezza, bruciano originando una pioggia di stelle cadenti che immancabilmente rinnovano lo stupore.

Ilaria Sganzerla ]

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