Cielo del mese di novembre 2024
⭐️ CALENDARIO ASTRONOMICO DI NOVEMBRE 2024
I fenomeni astronomici di novembre 2024, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.
✨ Nella cornice delle ampie costellazioni autunnali che in novembre giungono in culminazione, sfrecciano ben tre sciami meteorici, anche se soltanto uno è nelle condizioni migliori di visibilità il giorno del picco. Si tratta delle Tauridi Meridionali, la cui massima intensità cade nella notte fra lunedì 4 e martedì 5. Fra lunedì 11 e martedì 12 tocca invece alle loro sorelle Tauridi Settentrionali, mentre fra domenica 17 e lunedì 18 le improvvise scie luminose sono quelle delle Leonidi, tre volte più copiose con una frequenza massima teorica di 15 meteore all’ora. Purtroppo però le Leonidi sono anche le più penalizzate per via della Luna quasi piena che splende durante tutta la notte, costringendoci così ad adottare altri accorgimenti per la loro visione.
Fra i pianeti Venere appare luminosissimo dopo il tramonto in direzione sud-ovest e possiamo osservarlo sempre più a lungo per un massimo di quasi due ore a fine novembre. Marte sorge fra le 20.30 e le 22.00 ed è un punto di colore ambrato sempre più brillante che si lascia osservare fino all’alba, con magnitudini che assumono valori negativi già dai primi giorni del mese. Giove è invece visibile per quasi tutta la notte e sabato 30 inaugura il massimo splendore dell’anno pari a –2,81 magnitudini, mentre Saturno appare al tramonto già vicino al transito ed è visibile con luminosità e dimensioni apparenti in calo, al massimo fino alle 2.00 di notte. Al telescopio invece abbiamo a disposizione per tutta la notte Urano perché domenica 17 va all’opposizione.
Sempre al telescopio infine, questo è il momento per iniziare a osservare due imperdibili galassie: quella di Andromeda e quella del Triangolo nelle omonime costellazioni.
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☀️ SOLE
Si trova nella costellazione della Bilancia e il 23 entra in quella dello Scorpione.
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FASI DELLA LUNA
Nuova – venerdì 1 h13.46
Primo quarto – sabato 9 h06.55
Piena – venerdì 15 h22.28
Ultimo quarto – sabato 23 h02.27
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PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI NOVEMBRE
1 13.46 Luna nuova
5 01.15 Congiunzione Luna – Venere 3,1°S, visibile con difficoltà a sud-ovest dopo il tramonto
5 09.00 Sciame meteorico delle Tauridi Meridionali (ZHR 5) ☄️
9 06.55 Luna al primo quarto
11 02.41 Congiunzione Luna – Saturno 0,1°N, visibile a ovest fino alle 00.30 circa
12 03.23 Congiunzione Luna – Nettuno 0,6°N, visibile a ovest fino alle 2.00 circa
12 08.00 Sciame meteorico delle Tauridi Settentrionali (ZHR 5) ☄️
14 12.17 Luna al perigeo (360.109 km)
15 15.15 Saturno stazionario moto diretto
15 22.28 Luna piena
15 22.28 Raggruppamento Luna, Urano e Pleiadi, visibile a sud-est
16 02.11 Congiunzione Luna – Urano 4,4°N, visibile a sud-ovest
16 08.32 Congiunzione Luna – Pleiadi 0,1°N, visibile a ovest prima dell’alba
16 08.59 Mercurio alla massima elongazione est 22,6°
17 03.48 Urano all’opposizione
17 15.52 Congiunzione Luna – Giove 5,6°N, visibile a ovest prima dell’alba
18 09.01 Sciame meteorico delle Leonidi (ZHR 15) ☄️
20 03.43 Congiunzione Luna – Polluce 1,9°S, visibile a sud-est
20 22.07 Congiunzione Luna – Marte 2,4°N, visibile a est
21 01.03 Mercurio all’ultimo quarto
21 03.21 Raggruppamento Luna, Marte e Presepe (M44), visibile a sud-est
21 03.34 Congiunzione Luna – Presepe 3,2°N, visibile a sud-est
22 22.28 Congiunzione Luna – Regolo 2,7°N, visibile a est dalla mezzanotte
23 02.27 Luna all’ultimo quarto
26 03.21 Mercurio stazionario moto retrogrado
26 12.55 Luna all’apogeo (405.314 km)
27 13.16 Congiunzione Luna – Spica 0,4°N, visibile a sud-est prima dell’alba
30 20.20 Inizio del massimo splendore dell’anno di Giove (m -2,81)
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PIANETI
☿ MERCURIO inizia il mese di novembre nella Bilancia che lascia il 3 quando entra nello Scorpione restandovi fino all’8. Dal 9 all’11 lo troviamo invece nell’Ofiuco e per i due giorni successivi, dal 12 al 14 di nuovo nello Scorpione, mentre dal 15 si ristabilisce nell’Ofiuco. Possiamo tentarne l’osservazione nella seconda metà del mese dopo il tramonto, perché sabato 16 va alla massima elongazione est, la distanza prospetticamente più lontana dal Sole. Tuttavia Mercurio, che quel giorno ha un diametro angolare di 6,65”, è già molto basso e ancora immerso nella forte luce del crepuscolo civile. Riusciamo a distinguerlo perché è molto brillante con –0,23 magnitudini, ma le condizioni di visibilità rimangono ardue. Avendo l’orizzonte sud-occidentale completamente libero da ostacoli, possiamo tentare al telescopio una fugace visione di Mercurio all’ultimo quarto giovedì 21 alle 17.15.
♀ VENERE è un punto luminosissimo, visibile dopo il tramonto in direzione sud-ovest. Splende fra le stelle dell’Ofiuco, costellazione che lascia il 9 quando entra nel Sagittario. Al trascorrere dei giorni, il pianeta aumenta la sua luminosità, toccando la magnitudine -4,17 al termine del mese. Venere si sta infatti avvicinando alla Terra ed è un dischetto di dimensioni angolari crescenti che, dai 14,24” di inizio novembre, arrivano a 17,08” alla fine. Possiamo osservarlo sempre per oltre un’ora e, a fine mese, per quasi due ore.
♂ MARTE brilla nella costellazione del Cancro dove rimane per tutto il mese, avvicinandosi gradualmente all’ammasso aperto del Presepe. Proprio con l’elegante ammasso del Cancro, la notte di giovedì 21 novembre forma un raggruppamento grazie alla presenza della Luna, che volge al pianeta la porzione oscura del suo disco vicino all’ultimo quarto, lasciando invece le stelle del Presepe in corrispondenza del terminatore. In quella posizione la sera prima, mercoledì 20, vi troviamo Marte, in una bellissima congiunzione con la Luna. Il pianeta rosso è visibile sempre più a lungo, da quando sorge nella fascia oraria fra le 20.30 e le 22.00, fino all’alba quando ha superato il transito; con quasi nove ore e mezza di visibilità, è il secondo pianeta per permanenza sopra l’orizzonte dopo Giove. Si presenta come un punto dall’inconfondibile colore aranciato ed è sempre più luminoso con la sua magnitudine che già all’inizio di novembre passa a valori negativi, fino a raggiungere –0,51 al termine del mese. Le dimensioni apparenti di Marte invece passano da 9,20” all’inizio di novembre, a 11,54” alla fine.
♃ GIOVE prosegue la sua permanenza fra le stelle del Toro e, quando Venere è tramontato, diventa il protagonista del firmamento. Sabato 30 novembre inaugura infatti il massimo splendore dell’anno con -2,81 magnitudini e per l’intero mese possiamo osservarlo per quasi tutta la notte, con una media di oltre dodici ore di permanenza sopra l’orizzonte. Giove è diretto all’opposizione e in novembre lo vediamo da quando sorge fra le 17.00 e le 19.00, fino all’alba quando sta per tramontare con un diametro angolare medio di 47,21” in aumento.
♄ SATURNO continua a brillare dalla costellazione dell’Aquario e possiamo osservarlo in media per più di sette ore, grazie alle giornate che si accorciano. Lo vediamo dal tramonto quando è vicino al transito, al massimo fino alle 2.00 quando scende sotto l’orizzonte occidentale. Saturno, che tanto ci ha entusiasmato con l’occultazione del 21 agosto, si sta ora allontanando dalla Terra ed è pertanto sempre più piccolo e fioco, ma ancora ben distinguibile. Le sue dimensioni apparenti in novembre passano da 18,32” a 17,45”, mentre la sua luminosità cala da 0,81 a 0,94 magnitudini. Pittoresca è la congiunzione con la Luna visibile a ovest lunedì 11 fin quasi all’una, quando Saturno splende sopra la porzione non illuminata del disco lunare che ha passato da due giorni il primo quarto.
♅ URANO è un puntino di magnitudine 5,65 e diametro apparente di 3,79” che spunta fra le Pleiadi e la stella o del Toro, la costellazione che continua a ospitarlo. Novembre è il mese in cui Urano va all’opposizione, esattamente domenica 17, e dunque possiamo osservarlo dal tramonto all’alba. Alle 22.28 di venerdì 15, si offre in un raggruppamento piuttosto compatto con la Luna 2,5° più sopra che inaugura la fase piena e le Pleiadi, circa 6° più a est.
♆ NETTUNO si allontana lentamente dalla Terra fra le stelle dei Pesci al confine con l’Aquario. Lo vediamo dal tramonto, quando è già a oltre 20° di altezza sull’orizzonte sudorientale, al massimo fino alle 3.00 di notte, quando si inabissa sotto l’orizzonte occidentale. Martedì 12 novembre, prima di tramontare, possiamo vederlo prossimo alla congiunzione con la Luna illuminata al 79%, che offre al pianeta di magnitudine 7,72 e diametro angolare 2,33”, la sua porzione oscura.
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✨ STELLE E COSTELLAZIONI
Le costellazioni autunnali che culminano in novembre si caratterizzano per le loro ampie dimensioni e il loro legame con l’acqua. Dal Pesce Australe, all’Aquario, alla Balena, ai Pesci, a Pegaso, il cavallo alato nato da Poseidone e la gorgone Medusa, l’orizzonte sud ci porta nel mondo dominato dall’acqua.
Di tutte queste costellazioni, ricche di stelle ma molto distanziate fra loro, l’unica che ne vanta una di prima grandezza è il Pesce Australe con Fomalhaut, la diciassettesima stella più lucente della volta celeste con 1,2 magnitudini. Il resto sono puntini meno luminosi e più difficili da rintracciare, essendo sparsi su ampi spazi; unica eccezione sono le quattro stelle di seconda magnitudine che formano il Quadrato di Pegaso, una delle quali appartiene in realtà ad Andromeda, altra costellazione che in novembre transita sul meridiano prima della mezzanotte e i cui astri del ramo principale (Alpha, Beta e Gamma And) sono anch’essi di seconda magnitudine. Se le stelle di bassa luminosità rimangono spesso sconosciute, ce n’è però una che invece è entrata nella storia: è Mira Ceti, la “Meravigliosa” come la definì l’astronomo polacco Johannes Hevelius nel 1662, ed è la prima stella variabile scoperta. Mira Ceti, o Omicron Ceti nel catalogo di Bayer, si trova nella Balena (Cetus in latino) e nel giro di 332 giorni alza la sua luminosità tipicamente da magnitudine 10 a 3, una differenza strepitosa perché equivale ad aumentare lo splendore di 630 volte! Periodicamente Mira Ceti risulta così visibile a occhio nudo. Il prossimo picco di luminosità è previsto ad aprile 2025, un mese tuttavia in cui purtroppo la stella è prospetticamente vicina al Sole. Possiamo pertanto cercarla adesso col telescopio.
Fra gli oggetti di profondo cielo invece, è il momento della meravigliosa Galassia di Andromeda (M31, m 3,44) che in novembre transita prima della mezzanotte, ma anche dell’altrettanto suggestiva Galassia del Triangolo (M33, m 5,72), una delle prime galassie a spirale scoperte, che brilla nella piccola costellazione del Triangolo da una distanza di circa 2,7 milioni di anni luce, un po’ più lontana di Andromeda che si trova a 2,5 milioni di anni luce.
Volgendoci a ovest, possiamo ancora osservare le stelle estive Deneb (Alpha Cyg, m 1,25) e Vega (Alpha Lyr, m 0,00), grazie alle loro alte declinazioni, mentre a est il Toro, i Gemelli e Orione sono completamente sorti alle 22.00 già dall’inizio del mese e a quell’ora, alla fine di novembre, si aggiungono Procione (Alpha CMi, m 0,40) e Sirio (Alpha CMa, m 1,45) che con Betelgeuse (Alpha Ori, m 0,45), formano il Triangolo Invernale.
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☄️ SCIAMI METEORICI DELLE TAURIDI MERIDIONALI (04-05/11), SETTENTRIONALI (11-12/11) E DELLE LEONIDI (17-18/11)
In novembre ben tre sciami meteorici hanno il loro picco di intensità. Si comincia con le Tauridi Meridionali nella notte fra lunedì 4 e martedì 5 novembre e si prosegue con le loro sorelle Tauridi Settentrionali nella notte fra lunedì 11 e martedì 12. Qualche giorno dopo, nella notte fra domenica 17 e lunedì 18, tocca alle Leonidi chiudere il mese sfrecciando nel cielo.
Tre sciami per due comete. All’origine delle Tauridi Meridionali e Settentrionali infatti c’è una piccola cometa di circa 5 km di diametro, la 2P/Encke che ruota attorno al Sole in poco più di 3 anni (3,3 per la precisione), aggiudicandosi così il primato di cometa col periodo orbitale più breve fra quelle conosciute. Il prossimo passaggio al perielio sarà il 9 febbraio 2027 e sarà il 66° da quando fu scoperta nel 1786. Durante i suoi avvicinamenti al Sole ha lasciato dietro di sé una moltitudine di detriti che hanno formato due regioni, ciascuna delle quali ha originato uno sciame meteorico. Il primo è quello delle Tauridi Meridionali che è attivo per quasi due mesi, dall’11 ottobre all’8 dicembre, mentre il secondo delle Tauridi Settentrionali prende vita due giorni dopo, il 13 ottobre, e si esaurisce un po’ prima, il 2 dicembre. Quando la Terra nel suo giro attorno al Sole si trova ad attraversare queste regioni, le minuscole particelle seminate dalla cometa, bruciano al contatto con la nostra atmosfera e in cielo appaiono improvvise scie luminose, le meteore, popolarmente chiamate stelle cadenti. Le Tauridi hanno un lungo periodo di attività, ma non sono particolarmente numerose; hanno una frequenza massima teorica di appena 5 meteore all’ora e, come tutti gli sciami meteorici sembrano irradiarsi da un punto chiamato “radiante” che a seconda della costellazione in cui si trova, dà il nome allo sciame. Le Tauridi provengono così dal Toro e in particolare quelle Meridionali hanno il radiante a 3h35m di ascensione retta e 14,4°N di declinazione, mentre il radiante di quelle Settentrionali ha coordinate 3h55m e 22,8°N, leggermente a sud-est delle Pleiadi. I giorni del picco quest’anno sono nella notte fra il 4 e 5 per le Tauridi Meridionali e fra l’11 e il 12 per le Tauridi Settentrionali. Per le Tauridi Meridionali la Luna non è di alcun disturbo, non solo perché è appena all’11% di illuminazione, ma anche perché tramonta attorno alle 18.00 quando il radiante invece sorge, così che abbiamo a disposizione tutta la notte per vedere una stella cadente. Un po’ più limitata è invece la fascia oraria delle Tauridi Settentrionali perché fino alle due di notte circa c’è la Luna che è già al 79% e impedisce così il buio totale, condizione importante per catturare le stelle cadenti, specialmente quando sono così esigue. Meglio pertanto attendere che tramonti, anche perché fra la mezzanotte e l’alba, ci troviamo sempre più allineati alla direzione in cui la Terra avanza lungo l’eclittica e dunque andiamo per così dire, incontro allo sciame.
Tre volte più copiose sono invece le stelle cadenti che hanno il loro picco la notte fra il 17 e il 18 novembre. Si tratta delle Leonidi, alla cui origine vi è una cometa ancora più piccola, la 55P/Tempel-Tuttle. Di 3,6 km di diametro, la 55P/Temple-Tuttle ripassa ogni 33 anni e la ritroveremo nei nostri cieli fra sette anni, a maggio 2031. Lo sciame delle Leonidi ha il radiante a 10h17m di ascensione retta e 21,6°N di declinazione, in pratica un paio di gradi a ovest della stella Zeta Leo e nella notte del picco, la Luna purtroppo splende ancora quasi piena (94%) per tutta la notte. Sarà pertanto più difficile vedere le scie luminose. Conviene tentarne l’osservazione per esempio il 9 dopo la mezzanotte, quando la Luna al primo quarto è già tramontata, oppure sempre nella seconda parte della notte gli ultimissimi giorni del mese quando la Luna ha passato l’ultimo quarto e sorge a notte fonda. In tutto questo arco di tempo lo sciame delle Leonidi è attivo. Iniziano ad apparire infatti il 3 novembre e terminano il 2 dicembre.
Per finire, ricordiamo che non c’è una direzione privilegiata dove volgere lo sguardo, perché le stelle cadenti si irradiano in tutto il cielo. Se guardiamo verso il radiante, vedremo le scie più numerose ma più corte, mentre dalla parte opposta le scie saranno più occasionali ma più lunghe.
[ Ilaria Sganzerla ]
Tenete gli occhi al cielo! ^Ô.Ô^
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