Due classi di giganti gassosi

415768main_spitzer20100116full (1)

Secondo il NASA Exoplanet Archive gli astronomi hanno individuato circa 3.500 esopianeti confermati. Tra questi 679 hanno masse misurate e 281 hanno masse maggiori di 300 masse terrestri (la massa di Giove è circa 318 volte quella della Terra). Un nuovo studio individua almeno due diversi meccanismi di formazione per i giganti gassosi nei sistemi extrasolari.

Lo studio, pubblicato su Astronomy & Astrophysics, si concentra sui dati ottenuti da un team dell’Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço (IA) a Porto, Portogallo. Basandosi su informazioni sul tipo di esopianeti scoperti e sulle loro stelle il team ha selezionato due tipi di pianeti giganti, ciascuno con il proprio scenario di formazione.

“Il nostro team ha scoperto che i pianeti giganti come Giove e i suoi parenti di massa maggiore, varie migliaia di volte più massicci della Terra, si formano in ambienti differenti e costituiscono due popolazioni distinte”, ha detto Vardan Adibekyan, un coautore dello studio. Queste popolazioni sono divise in base alla massa dei pianeti: la prima popolazione è composta da pianeti giganti con massa inferiore a 4 masse gioviane, la seconda da pianeti giganti con masse tra 4 e 20 masse gioviane.

Il team ha scoperto che i giganti gassosi con masse inferiori si formano attorno a stelle ricche di metalli (elementi più pesanti di idrogeno ed elio) attraverso un processo chiamato accrescimento del nucleo, durante il quale si forma innanzitutto un nucleo roccioso o ghiacciato, che attrae gas dal disco protoplanetario circostante per andare in seguito a formare un gigante gassoso.

Invece i giganti gassosi con massa maggiore si formerebbero in seguito ad instabilità nel disco protoplanetario, senza prima sviluppare un nucleo. Queste instabilità farebbero sì che parti del disco condensino in pianeti giganti e i pianeti appartenenti a questa seconda tipologia si formerebbero con maggiori probabilità attorno a stelle più massicce, ma povere di metalli.

Il fatto che esista più di uno scenario di formazione influisce sul tipo di pianeti che possiamo aspettarci di osservare. Inoltre determinare come i pianeti si formino e i fattori ambientali che agiscono durante questo processo potrà aiutare gli astronomi a comprendere meglio come si sia formato il nostro stesso Sistema Solare.
[ Barbara Bubbi ]

http://www.astronomy.com/news/2017/07/two-classes-of-gas-giants

Credit David A. Aguilar, CfA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *