Due stelle, tre dischi protoplanetari
I ricercatori del Niels Bohr Institute hanno scoperto un sistema stellare davvero particolare, formato da due stelle che presentano ben tre dischi di formazione planetaria. Si tratta di un sistema binario, in cui ogni stella ha il proprio disco, ma in aggiunta è presente un grande disco condiviso. Tutti e tre i dischi risultano disallineati tra loro. I sorprendenti risultati sono stati pubblicati su Astrophysical Journal Letters.
Un sistema planetario si forma da una vasta nube di gas e polveri. La nube si condensa ed eventualmente diviene così compatta da collassare in una sfera gassosa. La pressione riscalda il materiale e si forma una stella. Gas e polveri residue possono ruotare attorno alla stella di nuova formazione in un disco, in cui il materiale comincia ad accumularsi e a formare grumi sempre più grandi, che alla fine potranno diventare pianeti. Spesso in una densa nube gassosa nascono due stelle, così da formare un sistema binario. Circa metà delle stelle sono binarie e possono avere ognuna il proprio disco di gas e polveri.
Ma ora i ricercatori hanno osservato qualcosa di davvero inusuale: un sistema binario con ben tre dischi gassosi in rotazione. “Le due stelle appena formate hanno entrambe dimensione simile al nostro Sole e ciascuna ha un disco rotante di gas e polveri di dimensione simile al nostro Sistema Solare. In aggiunta, hanno un disco condiviso che è molto più ampio e attraversa gli altri due dischi. I tre dischi sono sfalsati tra loro e questo è qualcosa che non abbiamo mai osservato fino ad ora”, afferma Christian Brinch, uno degli autori dello studio.
Le stelle sono state individuate utilizzando ALMA, si trovano a circa 400 anni luce di distanza dalla Terra ed hanno un’età di 100-200.000 anni: la formazione dei pianeti potrebbe essere appena iniziata. Non possiamo osservarli direttamente, ma possiamo osservare i dischi.
I ricercatori non conoscono le ragioni per cui questo sistema presenti una disposizione così inusuale, ma ipotizzano che la formazione sia avvenuta in maniera particolarmente turbolenta. Saranno necessarie nuove osservazioni in modo da ottenere informazioni più dettagliate sulla composizione chimica dei dischi.
[ Barbara Bubbi ]
http://phys.org/news/2016-10-chaos-cosmos-stars-planet-forming-discs.html
Credit: Christian Brinch, NBI, KU
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