Il superammasso davvero super
Un team internazionale di astronomi ha scoperto un notevole gruppo di galassie in precedenza sconosciuto nella costellazione delle Vele, chiamato Superammasso della Vela. L’attrazione gravitazionale di questa immensa concentrazione di massa nel nostro vicinato cosmico può avere un importante effetto sul moto del Gruppo Locale, di cui fa parte la Via Lattea.
I superammassi sono tra le più grandi e più massicce strutture conosciute nell’Universo e possono abbracciare centinaia di milioni di anni luce. Famoso è il Superammasso di Shapley (nell’immagine), a circa 650 milioni di anni luce di distanza dalla Terra.
Il Superammasso della Vela, a 800 milioni di anni luce di distanza, copre un’area di cielo anche più vasta di quella dello Shapley e non era stato notato a causa della sua localizzazione presso il piano galattico, dove polvere e stelle oscurano le galassie di fondo. I risultati del team suggeriscono che potrebbe essere massiccio come lo Shapley, il che implica che la sua influenza sui flussi di massa locale sia comparabile ad esso.
La scoperta si basa su osservazioni spettroscopiche multioggetto di centinaia di galassie in parte oscurate, realizzate tramite il Southern African Large Telescope (SALT) e l’Anglo-Australian Telescope in Australia.
Renée Kraan-Korteweg dell’University of Cape Town, a guida dello studio, afferma:”Non avrei creduto che saltasse fuori una struttura così immensa in modo così evidente”. La scoperta mostra che il Superammasso della Vela ha una densità di materia significativamente più alta della media, il che lo rende una struttura davvero di rilievo.
Ma ci sono ancora molti passi da compiere, successive osservazioni sono necessarie per svelare l’intera estensione, massa e influenza del superammasso. Osservazioni pianificate con il radiotelescopio MeerKAT aiuteranno in particolare a mappare questa regione oscurata.
“Abbiamo già avuto buoni presupposti per ritenere che il Superammasso della Vela sia inserito in una vasta rete di filamenti cosmici collegati da ammassi, fatto che fornisce un’evidenza della struttura a più vasta scala che lo circonda”, conclude Gayoung Chon, uno degli autori.
[ Barbara Bubbi ]
Lascia un commento