La migliore immagine di Io ripresa da terra
È italiana la più dettagliata immagine del satellite maggiore più interno di Giove.
Sembra impossibile ma questa foto di Io è stata ripresa da terra: è arrivata a questi livelli la tecnologia astronomica per la ripresa in alta risoluzione, che comprende ottica adattiva e elaborazione dell’immagine.
Io fu osservato per la prima volta nel 1610 da Galileo Galilei e utilizzato strategicamente per un secolo per stabilire la longitudine delle colonie oltre oceano grazie alla misurazione del suo preciso periodo orbitale. Rimasto un “punto luminoso” per due secoli, solo nell’Ottocento ne fu misurato il diametro apparente, che non supera gli 1,3 secondi d’arco. La prima mappa rudimentale risale agli anni Sessanta, una decade prima delle immagini riprese dalle sonde spaziali, finalmente in grado di risolvere dettagli sulla superficie.
Finora l’invio delle sonde (Pioneer 10 e 11 (1973 e 74), Voyager 1 e 2 (1979), Cassini (2000), Galileo (1995-2002), New Horizons (2007), Juno (dal 2016)) è stato l’unico modo per avere una mappatura di buona risoluzione della superficie di Io, in costante mutazione a causa della forte attività vulcanica.
L’immagine che pubblichiamo è la prima ripresa da terra nel visibile con una risoluzione tale da mostrare i singoli vulcani su quel mondo remoto.
È stata ripresa da uno strumento di nuova concezione, Shark-Vis, di costruzione italiana, montato sul Large Binocular Telescope, telescopio con ottiche parallele di 8,4 metri a partecipazione USA (50%), Italiana e tedesca (al 25%) che si trova sul monte Graham, in Arizona.
La notizia sul sito dell’INAF.
https://www.agi.it/scienza/news/2024-05-30/immagine-satellite-giove-io-piu-dettagliata-di-sempre-26586030/
https://www.corriere.it/tecnologia/24_giugno_01/questa-e-l-immagine-piu-nitida-che-abbiamo-della-luna-io-di-giove-ottenuta-grazie-a-una-tecnologia-italiana-26424dd4-83da-49db-8368-d73bfdc5exlk.shtml
Lascia un commento