L’impresa di Gaia
Chi segue l’astronomia da molto tempo sa che la missione Gaia è un traguardo storico dell’astronomia, attesa come una meta da sogno da tanti anni.
Il suo nome gira negli ambienti astronomici da più di vent’anni e conviene ricordare il motivo di tanta attesa.
Gaia è una missione astrometrica: misura la posizione delle stelle sulla volta celeste. Non è la quantità di stelle misurate ad essere eccezionale (già 15 anni fa avevamo cataloghi che superavano il miliardo di astri), bensì la precisione con cui lo fa.
Gaia misurerà la parallasse delle stelle con la precisione senza precedenti di 0,00002 arcsecondi, un balzo enorme, di almeno tre ordini di grandezza, rispetto a qualsiasi impresa precedente.
A cosa serve la parallasse: è il parametro che consente di determinare la distanza delle stelle. Con una precisione del genere la distanza delle stelle, anche molto lontane, sarà finalmente chiarita con un minimo margine d’errore, un passo avanti enorme che farà sentire i suoi effetti in tutti i campi dell’astronomia, dall’astrofisica stellare alla cosmologia.
La seconda versione del catalogo di Gaia (nota come Data Release 2, più brevemente DR2), appena pubblicata il 25 aprile scorso, contiene la misura preliminare (già comunque più precisa ed estesa rispetto alla DR1 pubblicata il 14 settembre del 2016) di posizione e luminosità di un miliardo e 693 milioni di stelle basati su 22 mesi di misure.
La prossima edizione del catalogo sarà pronta alla fine nel 2020 e il catalogo definitivo, completo, riveduto e corretto, uscirà alla fine del 2022.
Non ci resta che aspettare, godendoci questo favoloso risultato intermedio della missione europea Gaia!
Il sito ufficiale della missione: https://www.cosmos.esa.int/web/gaia/
Il nostro post su Facebook: https://www.facebook.com/accademia.dellestelle/posts/788240751371330
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