Una Crosta Meno Densa per Marte
Gli scienziati della NASA hanno scoperto che la crosta di Marte non è così densa come si pensava, una scoperta che potrebbe aiutare a comprendere meglio la struttura interna e l’evoluzione del Pianeta Rosso.
Una densità inferiore implica probabilmente che almeno parte della crosta di Marte sia porosa. A questo punto, tuttavia, il team non può escludere la possibilità di una composizione minerale differente o di una crosta più sottile del previsto.
“La crosta è il risultato finale di tutto ciò che è avvenuto durante la storia di un pianeta, quindi una densità inferiore potrebbe avere implicazioni importanti sulla formazione e sull’evoluzione di Marte”, ha detto Sander Goossens del Goddard Space Flight Center della NASA, a guida dello studio pubblicato su Geophysical Research Letters. I ricercatori hanno mappato la densità della crosta marziana, stimando una densità media di 2.582 chilogrammi per metro cubo, paragonabile alla densità media della crosta lunare. Si riteneva invece che la crosta di Marte fosse densa come la crosta oceanica della Terra, circa 2.900 chilogrammi per metro cubo.
Il nuovo valore deriva dalla stima del campo gravitazionale di Marte, un modello globale che può essere ricavato in base a dati dei satelliti in orbita attorno al pianeta utilizzando strumenti matematici sofisticati. Mentre il campo gravitazionale terrestre è ben noto ed estremamente dettagliato, perché i dati a disposizione hanno risoluzione molto elevata, e lo stesso vale per la mappa gravitazionale della Luna, ricavata da dati della missione GRAIL, i dati che abbiamo a disposizione per Marte non hanno una simile risoluzione, quindi è più difficile ricavare la densità della crosta. Di conseguenza le stime precedenti si basavano soprattutto su studi relativi alla composizione di suolo e rocce marziane.
“Siamo giunti alla conclusione che non è sufficiente conoscere la composizione delle rocce”, afferma Greg Neumann, coautore dello studio. “Abbiamo bisogno anche di sapere come le rocce si sono trasformate nel corso del tempo”.
Il team ha iniziato considerando gli stessi dati utilizzati per la mappa gravitazionale esistente, ma ha inserito un nuovo vincolo che tiene in considerazione accurate misurazioni della topografia del Pianeta Rosso, giungendo così a nuovi risultati. Dal nuovo modello il team ha ricavato mappe globali della densità e dello spessore della crosta, che mostrano le regioni più dense in corrispondenza delle regioni vulcaniche marziane. Una migliore stima di questi dati consentirà di ampliare la nostra conoscenza del pianeta relativamente alla sua composizione ed evoluzione.
[ Barbara Bubbi ]
https://m.phys.org/news/2017-09-gravity-mars-porous-crust.html
Credit: NASA/Goddard/UMBC/MIT/E. Mazarico
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