NGC 3982 vista da Hubble

Immagine realizzata nel 2003 con tre diverse esposizioni ottenute con la Wide Field e Planetary Camera 2 di Hubble attraverso filtri RGB. All'immagine originale abbiamo applicato una lieve elaborazione utilizzando anche la ripresa IR.

Immagine realizzata nel 2003 con tre diverse esposizioni ottenute con la Wide Field e Planetary Camera 2 di Hubble attraverso filtri RGB. All’immagine originale abbiamo applicato una lieve elaborazione utilizzando anche la ripresa IR.

La galassia a spirale NGC 3982 nella costellazione dell’Orsa Maggiore (foto a sinistra) è stata ripresa con la massima risoluzione consentita dal Telescopio Spaziale Hubble nell’ambito di una ricerca di “archeologia” stellare condotta da Stephen J. Smartt, Justyn R. Maund, Gerry F. Gilmore (tutti Università di Cambridge) e John Danziger (Osservatorio di Trieste).

Sappiamo che mediamente in una galassia a spirale come quella della foto esplode una supernova ogni 30 anni: l’idea è di fotografare il maggior numero di stelle possibile tutte in una volta aspettando che qualcuna di esse esploda come supernova.
L’obbiettivo è di poter poi caratterizzare le progenitrici di supernove e ottenere così informazioni preziose per tratteggiare le ultime fasi di stelle rarissime.
 
Oltre ad NGC 3982, nell’ambito di questa ricerca sono state fotografate centinaia di altre galassie ritraendo così milioni di stelle che potrebbero in futuro esplodere come supernova.
Uno dei risultati ottenuti dal team è stato quello di identificare la progenitrice della supernova 2005cs nella galassia interagente M51 nella costellazione dei Cani da Caccia. Qui si può leggere il loro articolo: The progenitor of SN 2005cs in the Whirlpool Galaxy.

NGC 3982 Spiral GalaxyNGC 3982 dista 68 milioni di anni luce ed ha un diametro di 30 mila anni luce (~1/3 della nostra galassia) ed è visibile con telescopi amatoriali di almeno 15-20 cm (è di magnitudine 12).

La foto a destra è un’immagine a colori composta da esposizioni riprese dalla Wide Field Planetary Camera 2 (WFPC2) dell’Hubble Space Telescope, dalla Advanced Camera for Surveys (ACS) e dalla Wide Field Camera 3 (WFC3). Le osservazioni sono state fatte tra marzo 2000 e agosto 2009. La ricca gamma di colori deriva dal fatto che la galassia è stata fotografata come luce invisibile e vicino all’infrarosso. Inoltre è stato utilizzato un filtro per l’emissione dell’idrogeno che emana dalle regioni di formazione stellare che punteggiano i bracci a spirale.

[ Paolo Colona ]
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