Coelum Astronomia 248 – ottobre 2020
È uscito il numero 248 di ottobre 2020 di Coelum Astronomia, gratuito, e lo si può leggere (o scaricare in PDF) qui: https://bit.ly/coelum248.
Segnaliamo in questo numero l’articolo del nostro direttore Paolo Colona sull’Enigma del Boote, leggibile qui.
Si tratta di un problema di interpretazione dei testi antichi (di moltissimi autori per oltre un millennio, da Omero a Severino Boezio) quando si riferiscono alla “lentezza del Boote”.
L’interesse di questo enigma risiede oltre che nell’alto livello delle conoscenze astronomiche antiche, anche nella presa d’atto di come queste siano state poi dimenticate, nonchè in quel problema abbastanza macroscopico dell’incapacità dei moderni filologi di comprendere gli autori classici quando parlano di cielo…
Avevamo presentato questo argomento nel nostro articolo sull’Enigma di Arturo.
L’editoriale di Gabriele Marini:
Riflettori (e telescopi) puntati su
Venere e Marte
Nonostante il Cosmo sia sempre pronto a regalarci visioni affascinanti e a svelare, poco a poco, le sue peculiarità più interessanti, pare che da alcuni mesi queste novità arrivino con il contagocce, mettendo alla prova la nostra pazienza e sfidando la voglia di saperne sempre di più. Poi, d’improvviso arriva una notizia o un evento particolarmente eccezionale, in grado di donarci un’iniezione di adrenalina e rinvigorire l’entusiasmo!
È il caso della recente scoperta su Venere, notizia di grande impatto e che potrebbe segnare potenzialmente una svolta epocale nella ricerca della vita al di fuori della Terra: è stata trovata fosfina nell’atmosfera del secondo pianeta del Sistema Solare. Ma cos’è la fosfina, come si forma, e qual è l’importanza e quali le conseguenze di questa scoperta? Per rispondere a tutte queste domande abbiamo preparato un consistente report per raccontare della scoperta, per parlare dello studio compiuto da Jane Greaves e dal team internazionale che l’ha affiancata, e ci siamo rivolti ad alcuni esperti di astrobiologia e astrochimica per ascoltare il loro autorevole parere e avere una visione obiettiva della cosa.
Quel che è certo è che, nei tempi a venire, Venere non sarà più guardato come prima e probabilmente si accenderà un nuovo interesse per la sua esplorazione e, con esso, si presenteranno nuove grandi sfide da vincere.
Di fronte a tutto ciò, è curioso pensare che per decenni tanta energia sia stata dedicata a Marte. Non certo casualmente o ingiustificatamente: il Pianeta Rosso, lo sappiamo, ci ha dato numerosi indizi di un passato più mite e ospitale. Ma le prove dell’esistenza della vita, presente o soprattutto passata, continuano a sfuggirci. In occasione dell’opposizione marziana di questo ottobre, abbiamo realizzato uno speciale per riepilogare alcuni degli aspetti più avvincenti e interessanti degli studi in corso. Con Matteo Massironi, geologo planetario e professore di Geoscienze dell’Università di Padova, compiremo un viaggio alla scoperta della geologia marziana, un tour guidato delle meraviglie naturali di Marte, proprio quelle così maestose e imponenti da risultare visibili anche dalla Terra. E se vogliamo puntare i nostri telescopi verso Marte, Vincenzo Della Vecchia, responsabile della sezione Pianeti UAI, ci offre una guida completa per approfittare dell’opposizione e osservare o fotografare i dettagli del pianeta al meglio.
Ma non finisce qui! Restiamo sulla via degli enigmi e, con Paolo Colona, della Società Italiana di Archeoastronomia, andiamo a riscoprire un antico enigma, quello legato alla costellazione del Boote che, per centinaia di anni è stato bollato come “pigro” o “lento”, in particolare nel suo tramontare. Ma perché questi epiteti? Per gli Antichi era una nozione scontata… Forse però questa conoscenza è andata perduta nelle trame del tempo. Sapete trovare una soluzione all’enigma? Fatecelo sapere!
Buone osservazioni e… buona lettura!
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