Cielo del mese di giugno 2023

2023-05-Cielo-di-giugnoI fenomeni astronomici di giugno 2023, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.

Giugno: il mese del solstizio e delle prime Vacanze Astronomiche!

L’estate inizia ad annunciarsi con le stelle del Triangolo Estivo: Deneb, Vega e Altair sorgono sempre prima e sono accompagnate dalla scia della Via Lattea, che proprio in questo periodo esibisce la sua porzione più ricca e spettacolare. Mercoledì 21 è il primo giorno della nuova stagione, il Sole raggiunge il solstizio e splende alla massima altezza nella costellazione del Toro al confine con i Gemelli, dove entra il giorno dopo. Fra i pianeti Venere, quasi al massimo dello splendore, e Marte invece più dimesso, si raccolgono nei dintorni dell’ammasso del Presepe, dando luogo nelle ore serali a suggestivi raggruppamenti e congiunzioni in direzione ovest. A inizio giugno Venere raggiunge inoltre la massima elongazione est che ne favorisce l’osservazione. Giove si offre invece a oriente verso l’alba, mentre Saturno brilla nella seconda parte della notte facendo così da ponte fra i pianeti della sera e quelli del mattino.
➖
☀️ SOLE
Si trova nella costellazione del Toro e dal 22 in quella dei Gemelli. Mercoledì 21, ultimo giorno in cui dimora nel Toro, inizia l’estate col Sole che raggiunge il solstizio (v. sezione dedicata al fenomeno).
➖
FASI DELLA LUNA
Piena – domenica 4 h05.41
Ultimo quarto – sabato 10 h21.30
Nuova – domenica 18 h06.36
Primo quarto – lunedì 26 h09.49
➖
PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI GIUGNO
2 23.15 Congiunzione Marte – Presepe (M44) 0,2°N
3 23.52 Congiunzione Luna – Antares 1,5°N (Antares immerso nell’alone lunare).
4 02.43 Venere all’ultimo quarto
4 05.41 Luna piena
4 07.20 Mercurio al primo quarto
4 12.55 Venere alla massima elongazione est (45,4°) ♀
7 01.06 Luna al perigeo (364.859 km)
9 22.21 Congiunzione Luna – Saturno 3,0°S, visibile dalle 2.30 del 10.
10 21.30 Luna all’ultimo quarto
11 09.45 Congiunzione Luna – Nettuno 2,0°S, visibile prima dell’alba.
13 18.59 Congiunzione Venere – Presepe (M44) 0,9°N, visibile dopo il tramonto.
13 22.30 Raggruppamento Venere, Marte e Presepe (M44)
14 08.34 Congiunzione Luna – Giove 1,5°N, visibile prima dell’alba.
15 11.53 Congiunzione Luna – Urano 2,0°N, visibile prima dell’alba.
16 03.23 Congiunzione Luna – Pleiadi 1,8°S, visibile dalle 04.30.
17 15.43 Saturno stazionario moto retrogrado
18 06.36 Luna nuova
20 11.47 Congiunzione Luna – Polluce 1,7°S, visibile dopo il tramonto.
21 13.25 Congiunzione Luna – Presepe (M44) 3,9°N, visibile dopo il tramonto.
21 16.58 Solstizio d’estate ☀️
21 22.30 Raggruppamento Luna, Marte e Venere
22 22.30 Allineamento Luna, Marte e Venere
22 20.29 Luna all’apogeo (405.384 km)
23 04.49 Mercurio al nodo ascendente
23 09.46 Congiunzione Luna – Regolo 4,4°N, visibile dopo il tramonto.
26 09.49 Luna al primo quarto
27 20.47 Mercurio al perielio (0,307 UA)
27 21.46 Congiunzione Luna – Spica 3,1°N
30 19.00 Mercurio in fase piena
➖
PIANETI
☿ MERCURIO aumenta di splendore passando da 0,35 magnitudini a inizio giugno a -2,23 alla fine, ma intanto aumenta anche la vicinanza prospettica al Sole, così che di fatto è compromessa la visione nel crepuscolo del mattino. Durante il mese si muove fra le costellazioni dell’Ariete, toccando il primo quarto domenica 4, nel Toro dove entra mercoledì 7 e dove martedì 27 raggiunge il perielio (46 milioni di chilometri), mentre chiude il mese varcando i confini dei Gemelli mercoledì 28 e diventando pieno venerdì 30.
♀ VENERE è il “faro” che splende a ovest dopo il tramonto con magnitudine -4,38 (che a fine giugno scende a -4,66). Il suo diametro apparente cresce nell’arco del mese da 22,78” a 33,26”. Possiamo osservarlo in media per due ore e mezza e in particolare domenica 4 al telescopio lo possiamo vedere illuminato per metà perché raggiunge l’ultimo quarto. Sempre il 4 Venere è alla massima elongazione est, ovvero nel punto a oriente prospetticamente più lontano dal Sole, motivo per cui l’osservazione è favorita. Alla massima elongazione est Venere forma un angolo col Sole e la Terra che, per via dell’ellitticità della sua orbita, varia da 45° a 47° e in particolare l’elongazione del 4 giugno è di 45,4°. Durante il mese inoltre il pianeta attraversa le costellazioni dei Gemelli, del Cancro, in cui si sposta sabato 3, e del Leone dove entra martedì 27. Martedì 13, quando si trova nel Cancro, possiamo osservarlo in un raggruppamento con Marte e l’ammasso aperto del Presepe (M44) che brilla proprio a contatto con Venere, mentre mercoledì 21, giorno del solstizio, si aggiunge al raggruppamento una giovane Luna al 12% che la sera successiva, giovedì 22, si trasforma in un allineamento, in cui il nostro satellite volge dall’alto il suo spicchio di luce a Marte e a Venere che fa da capofila alla triade discendente.
♂ MARTE si trova per gran parte del mese nella costellazione del Cancro non lontano da Venere, che gli si sta velocemente avvicinando e condivide pertanto col luminosissimo pianeta eventi e visibilità. Entrambi tramontano a poca distanza l’uno dall’altro e, come Venere, lo vediamo a ovest dopo il tramonto per circa due ore e mezza, sebbene enormemente più debole. Il pianeta rosso è da poco entrato in quella che il mito chiama la “botte degli Aloadi” e la sua magnitudine crescente da 1,52 a 1,72, ne dà indicazione insieme alle sue dimensioni angolari sempre più piccole che si aggirano in media sui 4,45”. La sera di venerdì 2 giugno da non perdere la suggestiva congiunzione di Marte con l’ammasso aperto del Presepe (M44): il pianeta rosso brilla sovrapposto al denso nugolo di stelle che si trasforma così in una luccicante cornice. Martedì 13 invece la vicinanza di Venere forma col pianeta e l’ammasso stellare un raggruppamento che si ripete mercoledì 21 quando la Luna raggiunge i due pianeti. Giovedì 22 invece la Luna supera i due corpi celesti dando luogo a un suggestivo allineamento. In queste ultime due disposizioni celesti, Marte si trova nella costellazione del Leone dove è approdato il giorno 20.
♃ GIOVE torna finalmente a mostrarsi dopo due mesi di assenza. A inizio giugno sorge poco prima del crepuscolo mattutino e alla fine del mese possiamo osservarlo nel cielo ancora notturno dopo le 2.00 per quasi tre ore prima che sorga il Sole. Brilla nella costellazione dell’Ariete e aumenta la sua luminosità da -2,10 magnitudini a -2,20, mentre il suo diametro angolare cresce da 34,43” a 36,49”. Mercoledì 14 prima dell’alba possiamo osservarlo in una stretta congiunzione con la Luna, particolarmente suggestiva per via del suo bordo illuminato al 17% quasi a contatto col pianeta.
♄ SATURNO sorge nella tarda notte e progressivamente anticipa la sua levata che a fine giugno avviene circa a mezzanotte, riempiendo così il vuoto celeste fra i pianeti serali e quelli mattutini. Stabile nella costellazione dell’Aquario, è il pianeta che si lascia vedere più a lungo con una media di quattro ore in direzione sud-est. Saturno è in graduale avvicinamento alla Terra e lo vediamo pertanto sempre un po’ più luminoso con una magnitudine in calo da 0,85 a 0,73, e più grande con dimensioni apparenti che salgono da 17,17” a 18,01”
♅ URANO prosegue la sua permanenza nell’Ariete al confine col Toro e, dopo la congiunzione col Sole di inizio maggio, torna di nuovo visibile nella seconda parte del mese quando la sua elongazione raggiunge i 30°. Urano appare a est poco prima dell’alba con una magnitudine media di 5,87 e dimensioni angolari medie di 3,44”. Appena prima del crepuscolo mattutino di giovedì 15 giugno, se abbiamo l’orizzonte orientale sgombro da ostacoli, possiamo vederlo in congiunzione con un sottile spicchio di Luna calante illuminata al 9,6%.
♆ NETTUNO, fra gli ampi confini dei Pesci, sorge nel cuore della notte e brilla in media con 7,78 magnitudini; il suo diametro apparente è di 2,28”. Prima dell’alba di domenica 11 giugno si trova in congiunzione con la Luna, fresca di ultimo quarto che volge al pianeta la sua metà illuminata.
➖
✨ STELLE E COSTELLAZIONI
Al calar del Sole, il Triangolo di Primavera è già in culminazione e pronto a seguire la nostra stella nel tramonto, mentre a oriente sale il Triangolo Estivo che sempre più alto notte dopo notte, annuncia l’arrivo della nuova stagione. Deneb, Vega e Altair si impongono con la loro lucentezza che le annovera fra le venti stelle più luminose del firmamento. Vega dalla costellazione della Lira brilla con magnitudine 0, seguita da Altair nell’Aquila di magnitudine 0,8 e infine da Deneb, che con 1,3 magnitudini illumina la coda del Cigno. Le notti di giugno sono le più brevi dell’anno, ma grazie alle alte temperature sono le preferite per l’osservazione da tutti gli appassionati, esperti e non. D’altra parte il firmamento estivo è particolarmente appariscente, soprattutto grazie alla Via Lattea che in questa stagione mostra il suo tratto più brillante con una concentrazione altissima di ammassi aperti, ma anche globulari – che la popolano però solo prospetticamente – e diverse nebulose. Di queste, famosissime con magnitudini fra la settima e la nona, sono le nebulose Anello (M57) nella Lira (m = 8,80), Manubrio o Campana Muta (M27) nella Volpetta (m = 7,40), la tenue Velo, un resto di supernova sotto l’ala meridionale del Cigno (m = 7,00), la Aquila (M16) nella Coda del Serpente (m = 6,00) e la Nord America qualche grado a sud di Deneb (m = 4,00). La costellazione del Sagittario è poi quella in cui la Via Lattea trionfa, poiché vicino alla stella 3 Sgr si trova la sorgente Sagittarius A, il centro della galassia. Nel Sagittario inoltre sono presenti ben quindici oggetti di Messier, il numero maggiore che si possa trovare in una costellazione. Fra tutti merita senz’altro uno sguardo l’atipico M24, una nuvola di stelle a 10.000 anni luce dalla Terra, talmente fitte e numerose da sembrare una nebulosa. Ma nel cielo d’estate rifulge anche M13, l’ammasso globulare in Ercole di magnitudine 5,80, una sfera tempestata di diamanti che altro non sono che centinaia di migliaia di stelle antichissime a 25.000 anni luce da noi. Tornando invece “in superficie” si distingue, bassa sull’orizzonte, la supergigante rossa Antares, il cuore dello Scorpione, a 554 anni luce dalla Terra che brilla color rubino con 1,05 magnitudini, mentre ancora più vicina, a soli 37 anni luce, splende dello stesso colore e alta nel cielo Arturo, la gigante rossa del Bootes di magnitudine 0,15. E se a sud-est è la Via Lattea a dominare la scena con le sue meraviglie galattiche di ammassi aperti, globulari e nebulose, a sud-ovest invece si apre il mondo extra-galattico, dove a punteggiare la notte di piccoli ovali e chioccioline, sono le galassie, il maggior numero delle quali si concentra fra le costellazioni della Vergine e della Chioma di Berenice: l’ellittica gigante M87, cuore dell’ammasso della Vergine (m = 8,63), oppure M 104, conosciuta come Sombrero, sempre nella Vergine al confine col Corvo (m = 8,00), o ancora la Occhio Nero, M64 (m = 8,70) nella Chioma di Berenice e le gemelle del Leone M65 e M66 (m = 10,25 e m = 8,92), sono solo alcune delle decine e decine di galassie che si incontrano accostando l’occhio al telescopio: le notti d’estate sono le più brevi sì, ma sicuramente fra le più dense di emozioni.
➖
21 GIUGNO: SOLSTIZIO D’ESTATE
Alle 16.58 di mercoledì 21 giugno, la declinazione del Sole raggiunge il massimo: la nostra stella viene a trovarsi nel punto più alto della sua orbita apparente misurato dall’equatore, dal quale si stacca di 23°27’ (circa 23,5°). L’orbita apparente del Sole – che è quella vera della Terra attorno al Sole – è chiamata eclittica ed è inclinata rispetto all’equatore di circa 23,5°; lo stesso accade naturalmente agli assi di questi due cerchi massimi. Il fatto che l’asse di rotazione terrestre abbia un’inclinazione rispetto all’asse di rivoluzione, fa sì che sulla Terra ci siano le stagioni. Durante l’anno infatti il nostro pianeta per così dire, “inchina” il Polo al Sole o lo “reclina all’indietro”, così da offrire ai suoi raggi una porzione più o meno estesa della sua superficie e originando in questo modo le stagioni. Il solstizio d’estate è il momento in cui il Polo Nord è “inchinato” verso il Sole e di conseguenza più di metà globo viene illuminato, circostanza che alle medie latitudini come nel caso dell’Italia, si traduce in una estensione delle ore di luce che superano quelle di buio. Il 21 giugno abbiamo 15h33m di luce, ovvero il Sole splende per 2/3 della giornata, mentre la notte dura solo 8h27m. Il dì e la notte sono in realtà separati in queste due precise quantità non solamente al solstizio ma per una settimana, quella a cavallo del solstizio e questo perché il Sole, giunto qui, deve “invertire la rotta” e iniziare a ridiscendere lungo l’eclittica, cioè a diminuire la sua declinazione; il tempo per invertire il movimento fa sì che per alcuni giorni la nostra stella sembri ferma in cielo. La parola solstizio deriva dal latino “sol sistit” che significa “il sole si ferma” e indica proprio questo effetto.
Nel primo giorno d’estate, gli abitanti lungo il Tropico del Cancro, che è il parallelo terrestre di latitudine 23°27’, pari alla declinazione massima del Sole, sono quelli per i quali l’arco diurno tracciato dalla nostra stella è massimo e, quando il Sole culmina, per loro è anche allo zenit, il punto esattamente sopra la testa dell’osservatore, dove splende a un’altezza di 90° sopra l’orizzonte. Questo particolare parallelo terrestre, si chiama Tropico del Cancro perché cinquemila anni fa e fino al IV secolo a.C., l’estate veniva inaugurata nella costellazione del Cancro. Da allora la precessione degli equinozi ha arretrato il punto del solstizio nella costellazione del Toro al confine con i Gemelli. La parola “tropico” invece deriva dal greco “trépein” che significa “volgere”, perché il Sole si volge per tornare indietro.
Il cielo del mese su Facebook e su Instagram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *