Cielo del mese di luglio 2023
⭐️ CALENDARIO ASTRONOMICO DI LUGLIO 2023
I fenomeni astronomici di luglio 2023, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.
Le notti di luglio con le loro temperature gradevoli, rendono il cielo stellato fra i protagonisti dell’estate. Lo spettacolo è assicurato grazie a stelle molto brillanti come Deneb, Vega, Altair, Antares, o Arturo, così come a magnifici oggetti di profondo cielo che appaiono all’occhio del telescopio. Il tutto è poi impreziosito dalla scia della Via Lattea che in estate offre il suo tratto più appariscente dove si nasconde anche il centro della Galassia. Fra i pianeti invece Venere e Marte si spartiscono la costellazione del Leone nella zona di Regolo, stella primaverile, nonché la principale della costellazione che, essendo quasi a contatto con l’eclittica, contribuisce a dare vita in direzione ovest, a un interessante raggruppamento, reso da Marte particolarmente dinamico. I due pianeti sembra abbiano scelto questa suggestiva visione per congedarsi, dato che sul finire del mese li perdiamo entrambi. Compensano però la loro imminente assenza, Giove e Saturno sempre più luminosi e presenti nel firmamento. Luglio infine se ne va all’insegna delle stelle cadenti: il 30 infatti ha la sua massima intensità lo sciame meteorico delle Delta Aquaridi: niente male!
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☀️ SOLE
Si trova nella costellazione dei Gemelli e dal 22 in quella del Cancro. Giovedì 6 luglio la Terra tocca l’afelio, ovvero il punto della sua orbita più lontano dal Sole pari a 1,017 UA, poco più di 152 milioni di chilometri. All’afelio la velocità orbitale del nostro pianeta è minima perché risente meno della gravità esercitata dal Sole e si muove a 29,3 km/s, contro i 30,3 km/s di quando è al perielio.
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FASI DELLA LUNA
Piena – lunedì 3 h13.38
Ultimo quarto – lunedì 10 h203.47
Nuova – lunedì 17 h20.31
Primo quarto – mercoledì 26 h00.06
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PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI LUGLIO
1 06.45 Mercurio in congiunzione superiore
1 09.53 Congiunzione Luna – Antares 1,5°N, visibile dopo il tramonto.
1 22.30 Raggruppamento Regolo, Marte e Venere
3 13.38 Luna piena
4 08.54 Venere al nodo discendente
5 00.27 Luna al perigeo (360.149 km)
6 22.06 Terra all’afelio 1,0167 UA
7 05.08 Congiunzione Luna – Saturno 2,7°S
8 11.09 Venere al massimo splendore prima della congiunzione inferiore (m=-4,71) ⭐️
8 16.10 Congiunzione Luna – Nettuno 1,7°S, visibile prima dell’alba o dopo l’1.00 del 9.
10 03.47 Luna all’ultimo quarto
10 09.56 Congiunzione Marte – Regolo 0,7°N ⭐️
10 22.00 Raggruppamento Marte, Regolo e Venere
11 23.19 Congiunzione Luna – Giove 2,2°N, visibile dalle 2.00 del 12.
12 19.46 Congiunzione Luna – Urano 2,3°N, visibile dalle 2.30 del 13.
13 03.00 Raggruppamento Pleiadi, Luna e Urano.
13 09.07 Congiunzione Luna – Pleiadi 1,7°S (occultazione), visibile prima dell’alba non in occultazione.
15 22.00 Raggruppamento Marte, Regolo e Venere
17 20.31 Luna nuova
19 10.56 Congiunzione Luna – Mercurio 3,5°N, visibile con difficoltà alle 21.30.
20 08.55 Luna all’apogeo (406.289 km)
20 16.32 Congiunzione Luna – Regolo 4,2°N, visibile dopo il tramonto.
20 22.00 Ultimi giorni di visibilità di Marte (elongazione 38,5°)
20 22.18 Raggruppamento Luna, Marte e Regolo
21 06.00 Congiunzione Luna – Marte 3,3°N, visibile dopo il tramonto.
25 05.41 Congiunzione Luna – Spica 2,8°N, visibile dopo il tramonto.
26 00.06 Luna al primo quarto
28 19.45 Congiunzione Luna – Antares 1,3°N, visibile dopo il tramonto.
30 20.00 Sciame meteorico delle Delta Aquaridi (ZHR 20) ☄️
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PIANETI
☿ MERCURIO va in congiunzione superiore col Sole sabato 1° luglio e così non è visibile per quasi tutto il mese. Se ne può tentare un’ardua quanto fuggevole visione dopo il tramonto, a partire da mercoledì 19, quando va in congiunzione con la Luna. Attorno alle 21.30, chi ha l’orizzonte ovest privo di ostacoli e il cielo trasparente, non può non stupirsi dinanzi ai due corpi celesti che traspaiono appena nel dorato tessuto celeste, sul quale la Luna appena al 4% volge il suo sottilissimo bordo di luce a Mercurio, acceso qualche grado più sotto con magnitudine -0,43 e diametro apparente 5,65”. Retrocedendo con lo sguardo, troviamo poco distanti anche Venere e, aguzzando la vista, Regolo e Marte, posizionati in una triade ascendente.
♀ VENERE, dopo averci tenuto compagnia per mesi col suo immenso splendore, in luglio si dissolve nella luce solare, ma senza privarci di ultime visioni spettacolari. Teatro degli eventi è la costellazione del Leone che, grazie alla sua stella principale Regolo e alla presenza di Marte, ci offre nella prima metà del mese un raggruppamento che giorno dopo giorno, va modificandosi nella geometria. Come vedremo, a rendere particolarmente dinamico questo angolo di cielo, è il moto apparente di Marte che in luglio risale il Leone. Durante il tragitto del pianeta rosso, Venere è sempre più basso sull’orizzonte, ma anche sempre più luminoso: se a inizio luglio la sua magnitudine è di -4,67, sabato 8 raggiunge la luminosità massima prima della congiunzione inferiore di agosto, pari a -4,71 magnitudini, e la mantiene fino a sabato 15, dopodiché inizia ad affievolirsi fino alla magnitudine -4,34 di fine mese. Il suo diametro angolare al contrario aumenta nell’arco del mese da 33,92” a 53,42” perché Venere si sta avvicinando alla Terra. Come abbiamo accennato, non solo alla Terra si sta avvicinando, ma anche alla congiunzione inferiore col Sole, motivo per cui non riusciamo a vederlo per l’intero mese ma grossomodo fino al 25 luglio, quando la sua elongazione di 19° ce ne permette un’ultima osservazione. Venere tornerà a mostrarsi attorno alla metà di settembre quando la sua elongazione sarà di 38° e lo farà prima dell’alba sotto le vesti di Lucifero, colui che porta la luce.
♂ MARTE appare al massimo per un’ora e mezza in direzione ovest dopo il tramonto insieme a Venere nella costellazione del Leone. L’ultima decade di luglio è quella in cui approfittare per un’ultima osservazione del pianeta prima che scompaia nell’alone solare e rimanga nascosto in quella che il mito chiama la “botte degli Aloadi” per i prossimi dieci mesi:
https://accademiadellestelle.org/marte-aloadi/
Marte è sempre più fioco con una magnitudine che in luglio aumenta da 1,73 a 1,77 e un diametro angolare che, per via dell’allontanamento dalla Terra, diminuisce da 4,23” a 3,94”. Nonostante la sua presenza sempre più dimessa, in luglio Marte dà movimento alla scena celeste per via del raggruppamento che nella prima metà del mese forma con Regolo e Venere, punto più meridionale della triade. In particolare possiamo individuare tre sere in cui fare un “fermo immagine” in direzione ovest dopo le 22.00: sabato 1° luglio, Venere conduce al tramonto Marte e Regolo che lo seguono imitando la disposizione del timone del Grande Carro, mentre lunedì 10, il pianeta rosso è affiancato alla stella principale del Leone, dando alla triade una forma che può evocare la costellazione della Freccia; sabato 15 infine i tre punti luminosi tornano a disporsi ricordando il timone del Grande Carro, ma con Marte e Regolo scambiati di posto. Da non perdere infine è la stretta congiunzione di Marte con Regolo lunedì 10 luglio perché la coppia è separata di appena 0,7°. In questa circostanza, spicca anche il contrasto cromatico dei due punti luminosi con Marte sull’arancione e Regolo sull’azzurro.
♃ GIOVE sorge a notte fonda nella costellazione dell’Ariete, dove dimora anche Urano. Al trascorrere dei giorni anticipa sempre più la sua levata e a fine luglio possiamo vederlo agevolmente dall’una di notte. È sempre più brillante con una magnitudine che nell’arco del mese passa da -2,20 a -2,36. Giove si sta avvicinando alla Terra e pertanto il suo diametro angolare cresce gradualmente; se a inizio luglio è di 36,60”, alla fine è di 39,78”. Degna di nota è la congiunzione con la Luna che possiamo osservare mercoledì 12 a partire dalle 2.30 in cui il nostro satellite col suo spicchio calante illuminato al 30%, si predispone come ad abbracciare Giove.
♄ SATURNO è il pianeta che si concede più a lungo. A inizio luglio sorge infatti attorno alla mezzanotte mentre alla fine del mese possiamo dedicarci alla sua osservazione già dalle 22.00. Brilla nel cuore della costellazione dell’Aquario con splendore crescente, che passa dalle 0,72 magnitudini di inizio mese alle 0,58 della fine, mentre le sue dimensioni apparenti si ampliano da 18,06” a 18,73”.
♅ URANO è visibile a oriente sul finire della notte. Brilla insieme a Giove nella costellazione dell’Ariete, ma quasi al confine col Toro. Non lontano infatti luccicano le Pleiadi, che il nostro sguardo incrocia volgendosi una decina di gradi più a est. A inizio luglio Urano splende 7° sopra l’orizzonte a partire dalle 03.30 con magnitudine 5,86 e diametro angolare 3,47”, mentre a fine mese si offre dall’1.30 con magnitudine 5,81 e dimensioni apparenti di 3,55”.
♆ NETTUNO appare in direzione est dopo l’una di notte all’inizio di luglio e dopo le 23.00 alla fine. È stabile nella costellazione dei Pesci al confine con l’Aquario. Essendo il pianeta più lontano del Sistema Solare, le variazioni in luminosità e dimensioni angolari sono poco evidenti, ma Nettuno aumenta gradualmente sia il suo splendore, che in luglio passa da 7,76 a 7,72 magnitudini, sia il suo diametro apparente che cresce da 2,30” a 2,34”. Interessante è la congiunzione di sabato 8 luglio con la Luna prossima all’ultimo quarto che volge la sua metà oscura al pianeta e che possiamo osservare in direzione est dopo l’una di domenica 9, quando la coppia è sorta.
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✨ STELLE E COSTELLAZIONI
Tre punti ben evidenti nella notte danno voce all’estate: sono le stelle del Triangolo Estivo. Quando anche l’ultimo chiarore del crepuscolo serale se n’è andato, ecco che appaiono già proiettate verso sud, Vega, Altair e Deneb, una triade di astri caldissimi, il cui tipo spettrale A ci indica che sono di colore bianco dai riflessi blu. Vega (m 0), è la seconda stella più luminosa dell’emisfero boreale e illumina la costellazione della Lira, seguita da Altair (m 0,75) che splende nell’Aquila piazzandosi all’ottavo posto, mentre la lontanissima Deneb, (m 1,25), punteggia la coda del Cigno ed è la quattordicesima stella più brillante dell’emisfero celeste nord. A queste si aggiunge, tipico astro estivo, Antares (m 1,86), la supergigante rossa conosciuta anche come Cor Scorpii, il cuore dello Scorpione, che si stacca al massimo di 19° dall’orizzonte, mentre alte in cielo splendono Arturo (m 0,15), la gigante rossa del Bootes che si trova facilmente prolungando il timone del Grande Carro verso il basso, e Capella (m 0,05), altra gigante ma di colore giallo che indica l’Auriga. Fra le costellazioni, luglio è il mese in cui culminano prima della mezzanotte la Testa del Serpente, la Corona Boreale, Ercole, lo Scorpione e l’Ofiuco. Percorrendole al telescopio, possiamo dedicarci soprattutto all’osservazione degli ammassi globulari, concentrazioni sferiche di stelle antichissime. La loro età si aggira infatti sui 12 miliardi di anni, il che significa che si sono formate agli albori dell’Universo. Gli ammassi globulari si trovano negli aloni delle galassie a spirale e, nella nostra, uno dei più ammirati è M13 in Ercole che, con 5,80 magnitudini, è potenzialmente visibile a occhio nudo e, distante 25.000 anni luce dalla Terra, splende grazie alla luce di diverse centinaia di stelle racchiuse in una sfera di 165 anni luce di diametro. In Ercole troviamo poi l’ammasso globulare M92 (m 6,40), mentre la Testa del Serpente ci regala il raffinato M5 (m 6,65) a 7.500 anni luce dal nostro pianeta. L’Ofiuco invece è punteggiato da ben sette ammassi globulari del catalogo di Messier, come per esempio M14 (m 8,32) che è il più lontano fra quelli registrati dall’astronomo francese, con una distanza di oltre 30.000 anni luce e M62 (m 7,39) che ha la particolarità di non essere perfettamente sferico, perché si trova piuttosto vicino al centro galattico e così risulta leggermente deformato dalla sua gravità. Anche nello Scorpione non mancano un paio di ammassi globulari; sono M4 (m 5,90), poco distante da Antares lungo la chela meridionale e M80 (m 7,87), circa a metà della chela settentrionale. Ma lo Scorpione, che è attraversato dalla Via Lattea, ci offre anche le formazioni più recenti di ammassi stellari, quelli aperti che si accendono sul disco galattico. E così troviamo il bellissimo M6 (m 4,20) sopra il pungiglione e conosciuto anche come Ammasso Farfalla e M7 (m 3,30) poco più sotto. A incorniciare il ricco cielo estivo è naturalmente la scia della Via Lattea lungo la quale troviamo altri numerosi ammassi aperti, ma anche nebulose come la Trifida (M20) e la Laguna (M8) nel Sagittario o la Aquila (M16) nella Coda del Serpente, per citarne di particolarmente famose. Insomma, il cielo estivo è un inno alla meravigliosa quanto sorprendente varietà cosmica!
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☄️ 30 LUGLIO: SCIAME METEORICO DELLE DELTA AQUARIDI
Fra il 18 luglio e il 21 agosto il nostro pianeta ci fa attraversare una regione dove una cometa ha lasciato la sua impronta sotto forma di minuscoli frammenti di polvere e roccia perduti mentre passava. Nel momento in cui queste briciole di cometa vengono investite dall’atmosfera terrestre, per attrito si incendiano e rigano il cielo con improvvise scie luminose. Sono le stelle cadenti e a fine luglio abbiamo un anticipo di questo suggestivo fenomeno che è conosciuto soprattutto riferito alle Perseidi di agosto. Le Perseidi tuttavia sono solo uno dei numerosi sciami meteorici che si avvicendano durante l’anno, per quanto particolarmente spettacolare, ma possiamo essere sorpresi da stelle cadenti anche in altri mesi, come per esempio a fine luglio col passaggio delle Delta Aquaridi, così chiamate perché sembrano irradiarsi da un punto vicino alla stella Delta della costellazione dell’Aquario, il cosiddetto “radiante”. Delta Aqr è un astro di terza magnitudine che brilla tra Fomalhaut, la stella di prima grandezza della bassa costellazione del Pesce Australe, e Saturno che da febbraio si trova proprio nell’Aquario e facilita così l’identificazione della stella vicina al radiante. La cometa da cui trae origine lo sciame è la 96P/ Machholz che ripassa circa ogni cinque anni e uno studio del 2017 pubblicato dalla rivista “Icarus”, ha rivelato che questa polvere cometaria intercettata dalla Terra, risale a 20.000 anni fa, dunque le Delta Aquaridi sono stelle cadenti molto antiche, una caratteristica che indubbiamente le impreziosisce, considerando anche che al picco ne possiamo vedere teoricamente fino a 20 all’ora contro le 100 delle Perseidi. E a proposito di Perseidi, il loro periodo di attività si sovrappone a quello delle Delta Aquaridi. In pratica nella seconda metà di luglio e fino alla metà di agosto, la Terra attraversa due regioni cometarie. Come sapere quindi se abbiamo visto una Delta Aquaride o una Perseide? La distinzione è piuttosto semplice perché le prime arrivano dalla costellazione meridionale dell’Aquario, mentre le seconde da quella settentrionale di Perseo. Indicativamente dunque se vediamo una scia provenire da nord-est o da nord, è una Perseide; se invece la vediamo provenire da sud, è una Delta Aquaride.
Le Delta Aquaridi hanno il loro picco nella notte fra il 30 e il 31 luglio quando la Luna è ormai imminente alla fase piena, ma verso le 4.00 del mattino tramonta, mentre il radiante invece culmina rendendo l’ora che precede l’alba perfetta per dedicarsi all’osservazione di queste antiche stelle cadenti.
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