Cielo del mese di settembre 2023
⭐️ CALENDARIO ASTRONOMICO DI SETTEMBRE 2023
I fenomeni astronomici di settembre 2023, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.
Cambio di scena nei panorami celesti. Settembre prepara la nuova stagione ammantando il firmamento con le costellazioni tipiche dell’autunno che al calar del Sole diventano sempre più protagoniste. Fra i pianeti torna Venere, stavolta sotto le sembianze di Lucifero, la “stella del mattino” dall’inconfondibile splendore che annuncia l’arrivo dell’alba. Nel crepuscolo mattutino dell’ultima decade del mese inizia anche la miglior visibilità di Mercurio, preceduta dall’opposizione di Nettuno, mentre Giove e Saturno si confermano fedeli sentinelle della notte. ☄️ Nei primissimi giorni di settembre inoltre, è possibile osservare con un certo agio durante le due o tre ore che precedono l’alba, la cometa C/2023 P1 Nishimura, scoperta l’11 agosto dall’astrofilo giapponese. Nella prima settimana di settembre la magnitudine della cometa è di 6,8 e raggiunge il massimo splendore il 18 quando passa al perielio e la sua magnitudine arriva a 3,2. Tuttavia l’ormai estremamente ridotta distanza angolare dal Sole ne ostacola la visibilità e di fatto il periodo migliore per osservarla è limitato all’inizio del mese. Sabato 23 settembre la Terra si trova nel secondo punto equinoziale dell’anno e l’autunno ha ufficialmente inizio, mentre nella notte fra il 28 e il 29 settembre, il nostro satellite ci regala un’ultima Superluna. Lo spettacolo del cielo si rinnova e a noi non resta che continuare ad ammirarlo.
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☀️ SOLE
Si trova nella costellazione del Leone e dal 17 in quella della Vergine dove cade l’equinozio d’autunno, punto della sua orbita apparente che viene raggiunto sabato 23 dando il via alla nuova stagione.
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FASI DELLA LUNA
Ultimo quarto – giovedì 7 h00.21
Nuova – venerdì 15 h03.40
Primo quarto – venerdì 22 h21.32
Piena – venerdì 29 h11.57
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PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI SETTEMBRE
1 09.19 Congiunzione Luna – Nettuno 1,4°S, visibile dopo il tramonto.
4 03.18 Venere stazionario moto diretto
4 13.50 Giove stazionario moto retrogrado
4 21.45 Congiunzione Luna – Giove 3,3°N, visibile dalle 23.00 a est.
4 23.30 Raggruppamento Urano, Luna e Giove
5 05.00 Cometa C/2023 P1 Nishimura visibile nel Leone (m 6,9) ☄️
5 10.44 Congiunzione Luna – Urano 2,8°N, visibile prima dell’alba a sud-est.
5 22.00 Congiunzione Luna – Pleiadi 1,2°S (occultazione), visibile dalle 23.00 a est, non più in occultazione.
6 13.02 Mercurio in congiunzione inferiore
7 00.21 Luna all’ultimo quarto
10 06.10 Congiunzione Luna – Polluce 1,5°S
11 08.02 Congiunzione Luna – Presepe (M44) 3,9°N, visibile prima dell’alba a est.
12 17.41 Luna all’apogeo (406.288 km)
13 04.40 Congiunzione Luna – Regolo 4,1°N, visibile dalle 05.30 a est.
15 03.40 Luna nuova
15 06.52 Nettuno alla minima distanza dalla Terra (28,903 UA)
15 22.17 Mercurio stazionario moto diretto
18 02.18 Cometa C/2023 P1 Nishimura al perielio (0,226 UA), non visibile ☄️
19 04.01 Mercurio al nodo ascendente
19 11.53 Nettuno all’opposizione
21 10.26 Congiunzione Luna – Antares 0,9°N (occultazione), visibile dopo il tramonto a sud-ovest, non più in occultazione.
22 15.03 Mercurio alla massima elongazione ovest. Inizio della miglior visibilità di Mercurio all’alba.
22 21.32 Luna al primo quarto
23 08.50 Equinozio d’autunno
23 20.09 Mercurio al perielio (0,307 UA)
27 03.28 Congiunzione Luna – Saturno 2,6°S
28 03.04 Luna al perigeo (359.910 km, 5° perigeo dell’anno), già Superluna
28 18.57 Congiunzione Luna – Nettuno 1,4°S, visibile dopo il tramonto a est.
29 11.57 Luna piena (Superluna)
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PIANETI
☿ MERCURIO rimane anche in settembre nell’ampia costellazione del Leone e si inizia a vedere prima dell’alba a est nella seconda metà del mese. Venerdì 22 raggiunge la massima elongazione ovest, ovvero la massima distanza apparente dal Sole in direzione ovest, pari a 17,9°, condizione che ne permette la miglior visibilità, complice anche l’inclinazione pronunciata dell’eclittica. Mercurio aumenta inoltre considerevolmente il suo splendore passando da 3,20 magnitudini di inizio settembre a -1,02 alla fine, mentre le sue dimensioni apparenti calano da 10,63” a 5,84” perché il pianeta si sta allontanando dalla Terra. Non così fa col Sole, al quale invece si avvicina fino ai 46 milioni di chilometri del perielio che tocca il giorno dell’equinozio, sabato 23.
♀ VENERE in questo periodo è la “stella del mattino” o Lucifero. Dopo la congiunzione inferiore di metà agosto, possiamo vederlo infatti prima dell’alba in direzione est fra le stelle del Cancro e dal 25 settembre in quelle del Leone. Grazie alle notti gradualmente più lunghe, Venere fa in tempo a staccarsi dall’orizzonte di diversi gradi prima che il Sole sorga e, grazie al suo splendore crescente, spicca anche nel crepuscolo. Il pianeta si offre in media per circa due ore e mezzo e nell’arco del mese la sua magnitudine passa da -4,64 a -4,70. Essendo in allontanamento dalla Terra, diminuisce invece il suo diametro angolare da 49,66” a 32,21”.
♂ MARTE dimora nella costellazione della Vergine, ma non è visibile perché è molto vicino prospetticamente al Sole.
♃ GIOVE è visibile per quasi tutta la notte nella costellazione dell’Ariete. Se a inizio mese sorge attorno alle 22.30, alla fine anticipa la levata di due ore. Prima dell’alba culmina offrendosi così alle migliori condizioni osservative, ulteriormente agevolate dallo splendore che in settembre cresce da -2,59 magnitudini a -2,80, così come dalle dimensioni apparenti che si ampliano da 43,96” a 47,61”. Suggestiva è la congiunzione con la Luna lunedì 4 quando alle 23.00 circa in direzione est, possiamo vedere Giove brillare accanto alla porzione oscura del disco lunare che è in fase calante.
♄ SATURNO è stabile nell’Aquario e lo vediamo ancora per quasi tutta la notte: dal tramonto all’alba a inizio mese e fin quasi alle quattro del mattino alla fine, ormai a ovest. Dopo l’opposizione di fine agosto, Saturno lentamente si allontana come ci indicano la sua magnitudine che aumenta da 0,46 a 0,59 e il suo diametro angolare che si rimpicciolisce da 18,96” a 18,60”. Nel cuore della notte di mercoledì 27 settembre, Saturno incontra la Luna ormai quasi piena, e possiamo osservarlo in direzione ovest pochi gradi sopra l’orizzonte a nord del nostro satellite.
♅ URANO sorge dopo Giove con cui condivide la costellazione dell’Ariete e si vede sempre più a lungo, dalle 23.00 circa a inizio mese e dalle 21.00 circa alla fine. Raggiunge la culminazione prima dell’alba ed è sempre più luminoso con una magnitudine che nell’arco del mese passa da 5,75 a 5,70 e un diametro angolare che cresce da 3,65” a 3,73”. Prima dell’alba di martedì 5 settembre, possiamo vederlo circa 3° a est della Luna con cui sta per andare in congiunzione e che offre al pianeta la sua porzione illuminata.
♆ NETTUNO si trova nei Pesci al confine con l’Aquario e settembre è il mese che lo vede protagonista grazie all’opposizione col Sole di martedì 19. In questa configurazione Nettuno si trova opposto al Sole con la Terra allineata in mezzo; all’atto pratico Nettuno sorge al tramonto e tramonta all’alba, rendendosi così visibile per tutta la durata della notte. Già dall’inizio di settembre lo vediamo a partire dalle 21.00 e transitare attorno alle 2.30, mentre alla fine del mese è prossimo a culminare a mezzanotte. Nettuno è un pianeta lontanissimo – il più lontano del Sistema Solare – ma venerdì 15 è alla minima distanza dalla Terra pari a circa 29 UA, oltre quattro miliardi di chilometri, e si presenta come un minuscolo dischetto con un diametro di diametro di appena 2,36” e di magnitudine 7,69.
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✨ STELLE E COSTELLAZIONI
In settembre il firmamento si prepara al cambio d’abito lasciando all’orizzonte sudoccidentale le costellazioni che hanno punteggiato le notti d’estate e si veste di quelle autunnali che salgono a est come un mantello via via più avvolgente. La scia della Via Lattea, alta in cielo prima della mezzanotte, sembra proprio separare le due stagioni: l’estate tramonta a sud-ovest con lo Scorpione, l’Ofiuco, la Lira ed Ercole e l’autunno sorge a sud-est con Pegaso, Andromeda, Pesci, Aquario e Capricorno. Sul crinale fra estate e autunno brillano le maestose stelle dell’Aquila e del Cigno insieme a quelle sulla sommità del Sagittario. Il cielo autunnale è meno appariscente, non possiede stelle particolarmente luminose, è l’unica stagione per esempio che non ha un suo “triangolo”; semmai ha un quadrato, quello di Pegaso che domina la scena culminando a cavallo della mezzanotte. Le ampie costellazioni dai radi tracciati, sono caratterizzate da pochi ammassi globulari, le concentrazioni sferiche di centinaia di migliaia di stelle, antiche quasi quanto l’universo che popolano l’alone della nostra galassia. In Pegaso troviamo M15 di magnitudine 6,30 vicino al confine col Delfino, mentre nel Capricorno troviamo M30, più debole con le sue 7,70 magnitudini nella parte meridionale verso il confine col Pesce Australe. Nell’Aquario, della stessa magnitudine di M15, brilla invece M2 quasi a contatto con l’equatore celeste dalla parte della costellazione che confina col Cavallino. Verso il confine col Capricorno troviamo M73 di magnitudine 8,90, quattro stelle che a lungo si è creduto costituissero un ammasso aperto, ma che solo in tempi recenti si è scoperto trattarsi di un asterismo, ovvero di un aggregato stellare dovuto alla prospettiva. Nei Pesci possiamo provare a cercare la galassia a spirale M74, molto debole con le sue 9,39 magnitudini e conosciuta anche come galassia Fantasma di cui il telescopio James Webb ci ha regalato un’immagine spettacolare. E per finire, la regina dell’autunno è M31, la galassia di Andromeda nell’omonima costellazione che con una magnitudine di 3,44, è alla portata di tutti e si offre finalmente alta in cielo nelle ore che precedono la mezzanotte.
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23 SETTEMBRE: EQUINOZIO D’AUTUNNO
Alle 8.50 di sabato 23 settembre inizia ufficialmente l’autunno. La Terra nel suo moto di rivoluzione attorno al Sole lungo l’eclittica – il nome della sua orbita – offre al Sole esattamente il proprio equatore in modo che i suoi raggi arrivino radenti a entrambi i poli. In quel momento il Sole appare in cielo esattamente equidistante da entrambi i poli celesti, intento ad attraversare l’equatore celeste passando da nord a sud. All’atto pratico questo implica anche che il giorno e la notte hanno la stessa durata e questo accade indipendentemente dalla latitudine geografica: siamo all’equinozio, parola che significa proprio “notte uguale”, sottinteso al giorno in termini di ore di buio. Il fatto che nella realtà questa simmetria non sia perfettamente rispettata, dipende da alcuni fattori fra cui la luce crepuscolare e la rifrazione atmosferica. La luce crepuscolare, dovuta al fatto che il Sole non è puntiforme, rischiara il mattino un po’ prima che il Sole emerga dall’orizzonte e mantiene il cielo luminoso un po’ dopo che il Sole è tramontato. La rifrazione atmosferica invece fa apparire il Sole un po’ più alto di quanto non sia, cosicché quando alla sera è già sotto l’orizzonte, noi lo vediamo appena sopra. Di fatto perciò nei giorni equinoziali, le ore di luce sono sempre leggermente di più di quelle di buio.
L’equinozio d’autunno inoltre esprime bene il concetto di simmetria nella durata del dì e della notte, perché il simbolo usato per indicare il punto autunnale è la lettera greca maiuscola omega (Ω) che ricorda una bilancia in perfetto equilibrio. Furono i Greci a usare questo segno, complice il fatto che, almeno dal 1000 a.C. e fino al 700 a.C., le stelle che facevano da sfondo all’inizio dell’autunno erano proprio quelle della Bilancia, costellazione dall’origine controversa, all’epoca ancora fusa con lo Scorpione e separata ufficialmente da questa da Giulio Cesare. A partire dal 700 a.C. tuttavia, il fenomeno della precessione degli equinozi ha spostato il punto equinoziale nella costellazione precedente, quella della Vergine, e oggi risiede vicino alla stella Beta Virginis.
Fra i molti aspetti legati agli equinozi, aggiungiamo che in questi due giorni, il Sole sorge esattamente a est e tramonta esattamente a ovest.
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28-29 SETTEMBRE: SUPERLUNA
Nella notte fra il 28 e il 29 settembre, abbiamo l’ultimo appuntamento dell’anno con la Superluna. Giovedì 28 il nostro satellite si avvicina alla Terra fino a 359.910 km per poi illuminarsi completamente nel giro di poco più di un giorno. Il fenomeno della Superluna che, ricordiamo, ha un interesse soprattutto popolare, si verifica quando la Luna raggiunge la minima distanza dalla Terra – punto della sua orbita detto perigeo – in concomitanza o in prossimità della fase piena.
Ogni mese la Luna nel suo ruotare attorno alla Terra passa per il perigeo, tuttavia questo punto a causa delle perturbazioni gravitazionali dovute agli altri corpi del Sistema Solare – soprattutto il Sole con la sua la massa quasi 29 milioni di volte più grande di quella della Luna – non è mai esattamente alla stessa distanza, ma nell’arco dell’anno oscilla tra un valore massimo e uno minimo che si discostano grossomodo del 2% rispetto al valore medio di circa 363.000 km. Il 28 settembre la Luna raggiunge il quinto perigeo più piccolo dell’anno prima di diventare piena e ci offre così l’ultima opportunità del 2023 di assistere a una superluna, col nostro satellite che appare più grande dell’11% e più luminoso del 22% rispetto alle sue dimensioni minime (“microluna”). Le costellazioni che fanno da sfondo all’evento sono l’Aquario per il perigeo del 28 settembre e i Pesci per la fase piena del 29, mentre l’altezza massima di 42° raggiunta dalla Luna durante la notte, agevola la visione anche dai cieli urbani affollati di palazzi.
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