Cielo del mese – luglio 2022
CIELO DI LUGLIO 2022 – I fenomeni astronomici di luglio 2022, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.
Luglio, il mese della Scuola di Archeoastronomia, della cometa C/2017 K2 (PanSTARRS), e del ritorno dei pianeti a orari comodi
L’estate è nel pieno del suo vigore e così anche il firmamento che in luglio vede la VIA LATTEA protagonista con la sua lunga scia, che al telescopio si riempie di nebulose e di giovani stelle raccolte in numerosi ammassi aperti, gli elementi tipici dei dischi delle galassie a spirale. La nebulosa Manubrio (M27) nella Volpetta, l’ammasso Anitra Selvatica (M11) nello Scudo, la nebulosa Trifida (M20) nel Sagittario o l’ammasso Farfalla (M6) nello Scorpione sono solo alcuni dei moltissimi oggetti sparsi lungo il tratto estivo della Via Lattea. Nel Sagittario, che in estate culmina, pulsa poi il cuore della nostra galassia, Sagittarius A*, poco ad ovest della stella Gamma (il beccuccio della “Teiera”). È il disco di accrescimento che circonda il buco nero al centro della Via Lattea, invisibile agli strumenti amatoriali, ma di cui proprio il 13 maggio di quest’anno è stata pubblicata la sua prima emozionante fotografia ottenuta con la tecnica VLBI (interferometria a lunghissima base) dall’Event Horizon Telescope, una collaborazione internazionale di radiotelescopi sparsi in diverse parti del mondo. Uscendo dalla scia lattiginosa invece, è il momento di M13, lo spettacolare ammasso globulare in Ercole, visibile anche con un semplice binocolo grazie alle sue centinaia di migliaia di stelle concentrate in una sfera di 164 anni luce e che, alla distanza di 26.000 anni luce, danno all’ammasso una magnitudine di 5,80, ancora nell’intervallo di sensibilità dell’occhio umano. Sempre nel mondo delle stelle, campeggia nel firmamento il TRIANGOLO ESTIVO con DENEB, VEGA e ALTAIR, ma domina la scena celeste anche la supergigante rossa ANTARES nello Scorpione, oltre ad ARTURO nel Bootes e a SPICA nella Vergine, quest’ultima ormai sulla via del tramonto.
Guardando invece nel nostro Sistema Solare, tornano finalmente a popolare sempre più a lungo le brevi notti d’estate, i quattro pianeti principali e curiosamente la loro permanenza sopra l’orizzonte va di pari passo con la loro distanza dalla Terra: più il pianeta è lontano, più a lungo possiamo osservarlo. Infatti, se Venere si mantiene visibile per circa un’ora prima dell’alba, Marte si leva invece nel cuore della notte e riusciamo a guardarlo sempre per almeno tre ore; Giove, più lontano, arriva a oltre cinque ore di visibilità grazie alla sua alba nei dintorni della mezzanotte, mentre Saturno, il più distante dei quattro, sorge per primo e veglia quasi per tutta la notte. Al telescopio la seconda parte della notte, si arricchisce della presenza di Urano, a est di Marte, e di Nettuno, a ovest di Giove. Unico assente è Mercurio che il 16 luglio va in congiunzione superiore col Sole. Restringendo ulteriormente il campo infine, il 13 luglio abbiamo di nuovo una SUPERLUNA, col nostro satellite che inaugura la fase piena nel perigeo minimo dell’anno, mentre la Terra fa l’opposto col Sole toccando il 4 luglio l’afelio, il punto della sua orbita più lontano dalla stella.
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SOLE
Si trova nella costellazione dei Gemelli e dal 21 luglio in quella del Cancro. Il 4 luglio per la Terra è giorno di afelio: alle 04.43 il nostro pianeta si trova nel punto della sua orbita più lontano dalla stella, a una distanza di 1,017 UA, pari a circa 152,6 milioni di chilometri.
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FASI DELLA LUNA
Primo quarto – giovedì 7 h 04.13
Piena – mercoledì 13 h 20.36
Ultimo quarto – mercoledì 20 h 16.17
Nuova – giovedì 28 h 19.54
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PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI LUGLIO
1 04.30 Allineamento Venere, Urano, Marte e Giove
2 01.30 Congiunzione Venere – Aldebaran 4,2°N, visibile prima dell’alba.
3 11.22 Congiunzione Luna – Regolo 4,9°N, visibile dopo il tramonto.
4 04.43 Terra all’afelio 1,016716 UA
7 04.13 Luna al primo quarto
7 17.36 Congiunzione Luna – Spica 4,9°N, visibile dopo il tramonto.
10 23.43 Mercurio al perielio 0,307501 UA
11 02.21 Congiunzione Luna – Antares 3,0°N
13 11.07 Superluna al minor perigeo dell’anno (357.263 km).
13 20.36 Luna piena
15 22.15 Congiunzione Luna – Saturno 4,0°S, visibile dalle 23.30.
16 21.29 Mercurio in congiunzione superiore
18 02.48 Congiunzione Luna – Nettuno 3,3°S
19 02.57 Congiunzione Luna – Giove 2,2°S
20 16.17 Luna all’ultimo quarto
21 04.30 Allineamento Urano, Marte e Luna
21 18.45 Congiunzione Luna – Marte 1,1°N (occultazione), visibile prima dell’alba, senza occultazione.
22 02.00 Raggruppamento Urano, Luna e Marte
22 08.20 Congiunzione Luna – Urano 0,2°N (occultazione), visibile prima dell’alba, senza occultazione.
23 06.06 Congiunzione Luna – Pleiadi (M45) 3,3°S, visibile dalle 02.30.
24 05.35 Congiunzione Luna – Aldebaran 7,4°N, visibile dalle 03.00.
26 12.21 Luna all’apogeo (406.274 km)
26 16.11 Congiunzione Luna – Venere 4,2°N, visibile prima dell’alba.
28 10.38 Sciame meteorico delle Delta Acquaridi (ZHR 20)
28 19.54 Luna nuova
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PIANETI
☿ MERCURIO attraversa in luglio ben quattro costellazioni: inizia il mese nel Toro per trasferirsi nei Gemelli il 6, che lascia il 19 quando entra nel Cancro e infine chiude il mese nel Leone dal giorno 29. Proprio l’ingresso nei Gemelli, la costellazione che fino al 20 ospita il Sole, ci avvisa che Mercurio è destinato a scomparire nella luce della stella e infatti, possiamo tentare di vederlo soltanto i primissimi giorni del mese, poco prima dell’alba e non senza difficoltà, perché il pianeta è quasi a contatto con l’orizzonte orientale e la visione è particolarmente breve. Mercurio si sta avvicinando prospetticamente al Sole e la sua elongazione diminuisce passando da 17,1° a inizio luglio a 1,5° il 16, giorno in della congiunzione superiore col Sole. In questa configurazione, il pianeta è allineato con la Terra e il Sole, il quale si frappone fra noi e Mercurio. Dobbiamo attendere almeno la metà di agosto per vedere Mercurio apparire a ovest, basso sull’orizzonte, dopo il tramonto del Sole. Il 10 luglio invece, si avvicina veramente al Sole perché tocca il perielio e dista dalla stella appena 46 milioni di chilometri.
VENERE si trova nel Toro e dal 19 luglio nei Gemelli. Lo vediamo prima dell’alba per circa un’ora, basso sull’orizzonte orientale. Con la sua magnitudine che per tutto il mese si mantiene a -3,8, il pianeta è al minimo splendore di tutto l’anno e la sua dimensione angolare si rimpicciolisce gradualmente, passando nell’arco del mese da 11,9” a 10,8”. Le condizioni di luminosità e diametro sono comunque sfavorevoli solo in seneo molto relativo, perché Venere per natura rimane in realtà ben visibile in cielo e già il 1° luglio dalle 4.30 possiamo osservarlo in coda a un allineamento con Marte e Giove, al quale si aggiunge, con l’aiuto di uno strumento, Urano quasi equidistante da Venere e Marte. Prima dell’alba del 26 luglio invece, la Luna imminente alla fase nuova, volge il suo sottilissimo spicchio di luce su Venere che splende qualche grado più sotto.
MARTE, uscito a fine aprile dalla mitica “Botte degli Aloadi”, acquista decisamente in luminosità, la quale passa da 0,45 a 0,22 magnitudini e lo stesso vale per il suo diametro apparente che aumenta di 1,1”, passando da 7,2” all’inizio di luglio a 8,3” alla fine. Anche l’intervallo di visibilità cresce, arrivando a quattro ore a fine mese. Il pianeta rosso, visibile nella seconda parte della notte (sorge dopo l’una a inizio mese), prosegue la sua permanenza nella costellazione dei Pesci fino al 9 luglio quando entra nell’Ariete.
Alle 4.30 del 1° luglio lo vediamo nell’esteso allineamento che abbraccia l’orizzonte da est a nordest, formato da Venere, Marte e Giove che li traina verso la culminazione, mentre accostando l’occhio al binocolo o al telescopio, la fila si arricchisce della presenza di Urano a metà strada fra Marte e Venere e, volendo, di Nettuno proseguendo per circa 12° dopo Giove. Prima dell’alba del 21 luglio, la Luna, fresca di ultimo quarto, volge la sua metà di luce a Marte.
♃ GIOVE continua a brillare fuori dallo zodiaco, nel piccolo tratto di 3° della costellazione della Balena e sorge nei dintorni della mezzanotte, lasciandosi così osservare fino all’alba. Al trascorrere dei giorni diventa sempre più luminoso e nell’arco del mese, abbassa la sua magnitudine da -2,42 a -2,65. Giove si sta inoltre avvicinando alla Terra, come ci indicano le sue dimensioni apparenti che dai 40,9” di inizio luglio, aumentano a 45,0” alla fine. Dalle 4.30 del 1° luglio, possiamo osservarlo a sudest trainare verso il transito Marte e Venere e formare con essi un bell’allineamento; lo stesso accade nei giorni seguenti con la differenza che i tre pianeti si distanziano sempre più fra loro, mentre la Luna avanza e raggiunge Giove il 19, a un passo dall’ultimo quarto. La congiunzione avviene nel cuore della notte, alle 02.57, e Giove brilla 2,2° sopra la Luna quasi in corrispondenza del terminatore, la linea che separa la metà di luce del nostro satellite da quella oscura.
♄ SATURNO domina il firmamento dalla costellazione del Capricorno che lo ospita ormai da più di un anno e mezzo e, anche se l’unico appuntamento che ci dà in luglio è la congiunzione del 15 con la Luna ancora quasi piena, di tutti i pianeti è quello a più elevata osservabilità con una media di cinque ore e mezza di permanenza sopra l’orizzonte. Saturno è infatti diretto all’opposizione che raggiungerà a metà agosto, ma già in luglio riusciamo a seguirlo da quando sorge fino al transito o addirittura fin quasi al suo tramonto verso la fine del mese. Al trascorrere dei giorni, aumenta la sua luminosità che passa da 0,55 magnitudini a 0,41, così come il suo diametro angolare che cresce dai 18,3” di inizio luglio ai 18,8” della fine. Tutte queste condizioni rendono d’obbligo omaggiare questo pianeta con scatti fotografici che, visto il periodo particolarmente scenografico, vengono facilmente rubati dalla Via Lattea e da altri oggetti estivi di profondo cielo.
♅ URANO, visibile almeno con un binocolo, è stabile nell’Ariete che dal 9 luglio ospita anche Marte, il quale si avvicina prospetticamente sempre più al penultimo pianeta del Sistema Solare. La coppia sarà ufficialmente in congiunzione il 1° agosto, ma già qualche giorno prima della fine di luglio, possiamo seguire Marte che si avvicina a Urano. Urano sorge nella seconda parte della notte e ha una magnitudine media di 5,85, mentre le sue dimensioni angolari crescono da 3,47” a 3,55”. Il 1° luglio prima dell’alba, si trova fra Venere e Marte nell’allineamento che prosegue con Giove e Nettuno.
♆ NETTUNO continua la sua permanenza nella costellazione dei Pesci, ma è ormai prossimo a varcare i confini dell’Acquario. Sorge dopo Saturno ed è così il secondo pianeta in quanto a permanenza sopra l’orizzonte, visibilità che occupa tutta la seconda parte della notte e, sul finire del mese, si estende alla tarda serata. Nettuno brilla con una magnitudine media di 7,74 e una dimensione angolare in aumento con un valore medio di 2,32”. Nel cuore della notte del 18 luglio, si trova in congiunzione con la Luna vicina all’ultimo quarto che brillerà 3,3° più sotto.
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STELLE E COSTELLAZIONI
Le costellazioni che culminano in luglio nella fascia oraria 21.00-24.00 sono la Testa del Serpente, la Corona Boreale, Ercole, lo Scorpione e l’Ofiuco. Fatta eccezione per la Corona Boreale, tutte ci offrono parecchi oggetti del catalogo di Messier, specialmente ammassi globulari, le sfere di stelle che con la loro età media di 12,7 miliardi di anni, sono fra gli oggetti cosmici più antichi dell’universo. Nella Testa del Serpente troviamo per esempio M5, uno dei più luminosi di magnitudine 6,65, mentre in Ercole brilla il celeberrimo M13, ancora più brillante con 5,80 magnitudini. M13 è stato il primo ammasso globulare a inaugurare questa nomenclatura che risale al 1789 e che dobbiamo all’astronomo William Herschel, lo scopritore di Urano e il primo ad aver abbozzato la forma spiraleggiante della Via Lattea. Altri sette ammassi globulari del catalogo di Messier sono invece disseminati nell’Ofiuco: M62, M10, M12, M19, M14, M9 e M107. E nella costellazione esclusa dallo zodiaco, “corre” la stella più veloce del cielo: la Stella di Barnard, il cui moto proprio di 10,3 secondi d’arco all’anno è il più alto conosciuto. Per vederla occorre il telescopio, perché si tratta di una nana rossa di magnitudine 9,50. Lo Scorpione infine nella sua ampia porzione immersa nella Via Lattea, ci offre tanti oggetti del profondo cielo tra i quali il grazioso ammasso aperto Farfalla, M6, di magnitudine 4,20; e naturalmente l’inconfondibile supergigante rossa, Antares, la sua stella principale il cui nome significa “rivale di Marte”, perché col pianeta rosso, ha in comune il colore, la posizione molto vicina all’orbita di Marte e la luminosità elevata, caratteristiche che possono indurre a confonderla col pianeta.
☄️ COMETA C/2017 K2 (PanSTARRS)
È la sorpresa di questo luglio: una cometa che si mostra più luminosa del previsto e può essere osservata facilmente con un telescopio amatoriale, per di più in orari comodi e in una zona di cielo ricca di stelle di riferimento per facilitarne l’individuazione. La cometa K2 si trova infatti nella costellazione di Ofiuco, una di quelle in culminazione tra le 21 e mezzanotte. La cometa ha l’aspetto di una debole macchiolina di luce, e va osservata rigorosamente da cieli con il minor inquinamento luminoso possibile. Tutti i consigli per l’osservazione e la mappa per trovare la cometa sono in questo articolo: come osservare la cometa C/2017 K2 (PanSTARRS).
🌕 13 LUGLIO 2022: SUPERLUNA 2022
Chi avesse perso la Superluna del 15 giugno, può recuperare il 13 luglio quando il popolare fenomeno si ripresenta. La Luna infatti diventa piena in coincidenza col passaggio al perigeo, il punto della sua orbita più vicino alla Terra, col vantaggio ulteriore che quello del 13 luglio, coi suoi 357.263 km, è anche il più profondo del 2022. L’evento si verifica ufficialmente alle 11.07 e il nostro satellite ci appare circa il 15% più grande rispetto a quando si trova all’apogeo e fino al 30% più luminoso. Si tratta di una visione suggestiva, che negli anni ha riscosso un successo crescente che va di pari passo a quello delle eclissi. La Superluna tuttavia non è un fenomeno astronomico nel senso canonico del termine, tant’è che a idearlo è stato un astrologo! L’americano Richard Nolle, classe 1959, coniò il termine nel 1979 per indicare la circostanza di un plenilunio o di un novilunio in prossimità del perigeo (entro un limite del 10%), ma la coincidenza non ha alcun valore scientifico, bensì puramente estetico, anche se Nolle non la pensa così visto che, secondo le sue convinzioni, è presagio di terremoti e altre catastrofi naturali, connessione ovviamente mai riscontrata scientificamente. Possiamo dunque goderci lo spettacolo della Luna più grande e luminosa che mai in assoluta tranquillità: buona Superluna 2022!
28 LUGLIO 2022: SCIAME METEORICO DELLE DELTA ACQUARIDI
Aspettando lo sciame più famoso dell’anno, quello di agosto delle Perseidi, luglio inganna l’attesa offrendoci le stelle cadenti Delta Acquaridi, così chiamate perché il loro radiante, ovvero il punto dal quale sembrano provenire, si trova vicino alla stella Delta Aqr, di magnitudine 3,25. La cometa che le ha generate è invece la 96P/ Machholz, scoperta il 12 maggio 1986 dall’astrofilo americano Donald Machholz, inventore fra l’altro negli anni ’70 della maratona di Messier, insieme a Tom Hoffelder e Tom Reiland. Quando la Terra attraversa la zona di cielo in cui è passata la cometa, i minuscoli frammenti persi sotto forma di detriti, si “incendiano” al contatto con l’atmosfera terrestre dando luogo a una pioggia di stelle cadenti, nome popolare per indicare le meteore. Il picco dello sciame delle Delta Acquaridi è alle 10.38 del 28 luglio con una frequenza prevista di 20 meteore all’ora, valore espresso con la nomenclatura “20 ZHR”, dove ZHR sta per Zenithal Hourly Rate e rappresenta il numero di meteore che un osservatore potrebbe vedere in un’ora con il radiante allo zenith, cioè nel punto celeste esattamente sopra la sua testa. Si tratta di un valore puramente teorico, ma che è utile per avere un’idea dell’intensità del fenomeno. Come si intuisce, quello delle Delta Acquaridi non è uno sciame particolarmente numeroso, ma ha il vantaggio di cadere nel giorno del novilunio e dunque in un cielo non rischiarato dalla luce lunare. Il radiante sorge attorno alle 23.00, così che le stelle cadenti divengono sempre più visibili man mano che ci inoltriamo nella notte e la stella Delta Aqr si stacca dall’orizzonte. Come tutti gli sciami meteoritici, la loro visibilità si estende a diversi giorni prima e dopo quello del picco, il che significa anche che queste stelle cadenti si sommano alle Perseidi, uno sciame attivo già dalla metà di luglio e che si protrae per tutto il mese di agosto con picco attorno alla metà del mese. Come sapere se abbiamo catturato una Delta Acquaride o una Perseide? Indicativamente se l’abbiamo vista provenire da nord-est o da nord, è una Perseide; se invece proveniva da sud, allora era una Delta Acquaride. E a proposito delle Perseidi, quest’anno dobbiamo dedicarci alla loro osservazione proprio nel periodo delle Delta Acquaridi, perché il 13 agosto, giorno della loro massima intensità, la Luna sarà piena. Dunque, occhi puntati al cielo a caccia di stelle cadenti, già dall’ultima decade di luglio!
[ Ilaria Sganzerla ]
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