Il cielo del mese – Febbraio 2025

CdM 2025-02⭐️ CALENDARIO ASTRONOMICO DI FEBBRAIO 2025
I fenomeni astronomici di febbraio 2025, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.

✨ Venere, Marte e Giove anche in febbraio tengono i nostri occhi incollati al cielo; il tutto in un affresco celeste alquanto scenografico grazie alle scintillanti stelle invernali come Sirio, Capella, Rigel, Betelgeuse, Procione o Aldebaran. Al tramonto la triade di pianeti punteggia già la volta celeste: Venere a ovest che giovedì 13 raggiunge la luminosità massima, Giove e Marte a est. Manca solo Saturno che al calar del Sole è già prossimo a varcare l’orizzonte occidentale, tant’è che possiamo osservarlo soltanto nella prima metà del mese per circa un’ora, essendo diretto verso la congiunzione col Sole di marzo. Da non perdere infine le congiunzioni della Luna con Venere sabato 1° febbraio e quella molto ravvicinata con Marte domenica 9.

☀️ SOLE
Si trova nella costellazione del Capricorno e dal 16 in quella dell’Aquario.

FASI DELLA LUNA
Primo quarto – mercoledì 5 h09.02
Piena – mercoledì 12 h14.53
Ultimo quarto – giovedì 20 h18.32
Nuova – venerdì 28 h01.45

PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI FEBBRAIO
1 05:52 Congiunzione Luna (9%) – Saturno 1,1°N, visibile a ovest dopo il tramonto
1 19:27 Raggruppamento Luna (9%), Venere, Nettuno 3,3°, visibile a ovest
1 21:25 Congiunzione Luna (9%) – Venere 2,3°S, visibile a ovest dopo il tramonto
1 23:44 Congiunzione Luna (9%) – Nettuno 1,4°N, visibile a ovest dopo il tramonto
2 03.42 Luna al perigeo (367.456 km)
3 20:53 Congiunzione Venere – Nettuno 4,0°N, visibile a ovest
4 10:00 Giove stazionario moto diretto
5 09.02 Luna al primo quarto
5 22:10 Congiunzione Luna (56%) – Urano 4,7°N, visibile a ovest
6 08:18 Congiunzione Luna (66%) – Pleiadi (M45) 0,5°N, visibile dopo il tramonto a sud-est
7 04:33 Congiunzione Luna (68%) – Giove 5,5°N, visibile fino alle 2.30 a ovest
7 21.03 Mercurio in fase nuova
9 12:56 Mercurio in congiunzione superiore
9 20:35 Congiunzione Luna (92%) – Marte 0,8°N, visibile a sud-est
9 21:24 Raggruppamento Luna (92%), Marte, Polluce 5,8°
10 06:57 Congiunzione Luna (94%) – Polluce 2,1°S, visibile fino alle 5.30 a ovest
11 06:49 Congiunzione Luna (98%) – Presepe (M44) 2,8°N, visibile fino alle 6.00 a ovest
11 20.30 Urano in quadratura orientale
12 14.53 Luna piena
13 01:01 Congiunzione Luna (99%) – Regolo 2,1°N, visibile a sud
13 22:48 Venere al massimo splendore (m -4,85)
17 13:45 Congiunzione Luna (81%) – Spica 0,3°S, visibile prima dell’alba a sud-ovest
18 02.10 Luna all’apogeo (404.881 km)
19 19:20 Venere al perielio: 0.718453 UA
20 18.32 Luna all’ultimo quarto
21 10:01 Congiunzione Luna (45%) – Antares 0,4°S, visibile prima dell’alba a sud
24 00:50 Marte stazionario moto diretto
25 22:26 Congiunzione Mercurio – Saturno 1,7°N, visibile con difficoltà dopo il tramonto a ovest
27 22:38 Mercurio al nodo ascendente
28 01.45 Luna nuova

PIANETI
☿ MERCURIO inizia il mese nella costellazione del Capricorno, si trasferisce il 12 nell’Aquario e infine nei Pesci il 26. Possiamo tuttavia tentarne l’osservazione soltanto negli ultimi due o tre giorni di febbraio per via della congiunzione superiore col Sole domenica 9.
♀ VENERE si muove nell’ampia costellazione dei Pesci e giovedì 13 dà il meglio di sé brillando in cielo col massimo splendore. Sotto l’identità di Vespero, la “stella” della sera, lo vediamo mediamente per tre ore dopo il tramonto in direzione ovest, con la straordinaria magnitudine di -4,85. Venere è un punto luminosissimo e sempre più evidente in cielo grazie al suo diametro angolare che nell’arco del mese sale da 32,20” a ben 48,42”. Sabato 1° febbraio si offre in una pittoresca congiunzione con una sottile falce di Luna e contemporaneamente in un raggruppamento con Nettuno, visibile quest’ultimo al telescopio, il quale brilla fra i due corpi celesti, mentre circa 6° più sotto, Saturno precede la triade nel tramonto.
♂ MARTE impreziosisce la costellazione dei Gemelli e, dopo l’opposizione di metà gennaio, continua a sfolgorare nel firmamento con una magnitudine media di -0,69 e dimensioni apparenti ancora notevoli, che vanno da 13,62” a inizio febbraio a 10,88” alla fine. Lo vediamo per quasi tutta la notte e in culminazione fra le 21.00 e le 23.00. La sera di domenica 9 si trova in una congiunzione molto stretta con la Luna già tondeggiante, da cui è separato di appena 0,8° e grazie alla prossimità di Polluce che brilla appena 4° più a est, siamo in presenza anche di un luminoso raggruppamento.
♃ GIOVE è un punto sempre appariscente nella costellazione del Toro dove dimora da otto mesi. Lo vediamo dal tramonto fino a notte fonda nella splendida cornice dell’Esagono Invernale punteggiata da Capella nell’Auriga, Polluce nei Gemelli, Procione nel Cane Minore, Sirio nel Cane Maggiore e Rigel in Orione, a cui si aggiunge la luce dorata di Marte accanto a Polluce. Giove brilla con una magnitudine che in febbraio passa da -2,51 a -2,30, una leggera attenuazione che si riflette anche nel diametro angolare che diminuisce da 43,29” a 39,65”. La sera di venerdì 7 possiamo vederlo vicino alla congiunzione con la Luna che ha da poco passato il primo quarto.
♄ SATURNO dimora nella regione settentrionale dell’Aquario, ma in febbraio siamo destinati a perderlo perché diretto verso la congiunzione col Sole del mese prossimo. Dopo averci tenuto compagnia per diversi mesi col suo sempre incantevole profilo, è ora giunto al momento di congedarsi. A Saturno possiamo dedicare le nostre osservazioni solo nella prima metà del mese quando la sua elongazione è superiore ai 22°. Il pianeta appare dopo il tramonto a sud-ovest e rimane visibile in media per poco più di un’ora. La sua magnitudine è di 1,11 e il suo diametro angolare si aggira sui 15,82”. Al calar del Sole di sabato 1 possiamo vederlo 5-6° a sud di un sottile spicchio di Luna con cui è stato in congiunzione prima dell’alba. Saturno tornerà a mostrarsi agevolmente in giugno prima dell’alba.
♅ URANO appare al tramonto in culminazione all’inizio di febbraio e successivamente nella metà sudoccidentale del firmamento. Si presenta con magnitudine media di 5,76 in aumento e dimensioni apparenti medie di 3,60” in calo. Martedì 11 va in quadratura orientale, ovvero la sua elongazione dal Sole è di 90°, il che significa che passa sul meridiano circa sei ore dopo il Sole e lo vediamo così nella prima parte della notte. Possiamo infatti osservare Urano al massimo fino all’1.30 nella costellazione dell’Ariete.
♆ NETTUNO brilla quasi di ottava magnitudine fra le stelle dei Pesci e, come Saturno, è diretto verso la congiunzione col Sole che avverrà in marzo. Riusciamo a rintracciare il pianeta dopo il tramonto a ovest nella prima metà di febbraio, dopodiché scompare alla vista; lo ritroveremo a partire dalla seconda metà di maggio verso l’alba. Prima di dissolversi nella luce solare, la sera di sabato 1° febbraio si offre in un raggruppamento con Venere e la Luna al 13% con cui è anche in congiunzione, mentre lunedì 3 è in congiunzione con Venere che brilla 4° sopra.

✨ STELLE E COSTELLAZIONI
Le sfolgoranti stelle del cielo invernale campeggiano ancora in tutta la loro magnificenza sulla volta celeste che gradualmente si apre alla stagione primaverile. Il tramonto accoglie così Capella (m 0,05), l’astro quasi circumpolare dell’Auriga, i volti dei due gemelli Castore (m 1,90) e Polluce (m 1,15) – mortale il primo, figlio del re di Sparta Tindaro e della consorte Leda; immortale il secondo concepito la stessa notte dalla regina sedotta da Zeus sotto forma di cigno – e ancora Aldebaran (m 0,85), l’occhio del Toro dal colore di fiamma e più sotto gli astri che delineano l’inconfondibile costellazione di Orione dalla scintillante cintura disegnata dalla triade stellare di Zeta, Epsilon e Delta Ori, tutti punti di seconda grandezza, attorniati dall’azzurra Rigel (m 0,15) che illumina il piede del gigante e dalla rossa Betelgeuse (m 0,45) sulla sua spalla destra e da Bellatrix (m 1,60) su quella sinistra. Betelgeuse è uno dei vertici del Triangolo Invernale insieme alla subgigante Procione (m 0,40) nel Cane Minore e a Sirio (m -1,45) nel Cane Maggiore, una stella nana di colore bianco cui spetta il primato di astro più brillante di tutto il firmamento. Possiamo seguire la moltitudine di punti appariscenti sempre almeno fino a oltre mezzanotte, quando a fine febbraio i più meridionali, Sirio e Rigel, tramontano. Il cielo invernale inizia a farsi da parte raccogliendosi sull’orizzonte sudoccidentale, mentre a oriente fa capolino Regolo (m 1,35), stella di primavera fra le più luminose e astro principale del Leone.
Accostando l’occhio al telescopio, oltre alla Grande Nebulosa di Orione, la nebulosa Fiamma sempre in Orione o la nebulosa del Granchio nel Toro, diventano protagoniste due suggestive nubi nella fioca costellazione dell’Unicorno: la spettacolare nebulosa a emissione Rosetta, accesa dall’ammasso aperto NGC 2244 e l’imponente nebulosa oscura Cono, un torrione fumoso che si erge per 7 anni luce – quasi la distanza fra noi e Sirio – e che punta verso la stella 15 Monocerotis, l’astro più luminoso dell’ammasso aperto Albero di Natale (NGC 2264), così chiamato per la sua forma che ricorda un abete di cui 15 Mon rappresenta il piedistallo. Sempre in tema di ammassi aperti e, seppur ingannevolmente anche natalizio, un altro ammasso imperdibile e facile da identificare è quello del Presepe (m 3,10), che luccica fra l’Asellus Borealis (m 4,65) e l’Asellus Australis (m 3,90), le due lievi stelle del Cancro che silenziosamente ci conducono verso la primavera.

[ Ilaria Sganzerla ]

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