Il cielo del mese – Marzo 2025

⭐️ CALENDARIO ASTRONOMICO DI MARZO 2025
I fenomeni astronomici di marzo 2025, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.

CdM 2025-03

✨ Marzo 2025 è un mese astronomicamente molto vivo! ☀️ Si verificano ben due eclissi, la prima di Luna – che è anche Microluna – venerdì 14 e la seconda di Sole sabato 29, quest’ultima osservabile dall’Italia, eccetto per le regioni dell’estremo sud e la Sicilia a cui invece è preclusa. Fra l’una e l’altra, l’inverno cede il passo alla primavera, che inizia giovedì 20 quando la Terra tocca il primo equinozio dell’anno, ospitato dalla costellazione dei Pesci. Con l’arrivo della nuova stagione, le brillanti costellazioni invernali culminano al calare del Sole, così che durante la notte le troviamo sempre più a sud-ovest, la direzione del tramonto; a est invece si affacciano le costellazioni primaverili del Leone, del Bootes e della Vergine, legate fra loro dal Triangolo di Primavera, nuova guida celeste che si sostituisce al morente Triangolo Invernale.
Fra i pianeti, ♀ Venere, che ci ha accompagnato nei mesi invernali imponendosi con straordinario splendore anche nei cieli urbani, si prepara a mutare la sua identità da Vespero a Lucifero e in vista di questo cambio di ruolo, si concede ancora fino a metà marzo. Rimangono ben luminosi nel cielo serale ♂ Marte, visibile fin quasi al mattino, e ♃ Giove al massimo fino alle due di notte in direzione sud-ovest. Saturno invece continua la sua assenza dovuta alla congiunzione col Sole che avviene mercoledì 12 marzo, mentre spunta nel crepuscolo serale ☿ Mercurio, ben visibile a ovest nella prima decade del mese.
Dopo l’equinozio di primavera le giornate si allungano e ancor di più da domenica 30 quando passiamo all’orario legale che aggiunge un’ora di luce e ci avvia alle notti più brevi dell’anno.
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☀️ SOLE
Si trova nella costellazione dell’Aquario e da mercoledì 12 in quella dei Pesci che ospita l’equinozio di primavera. La nuova stagione inizia giovedì 20 marzo alle ore 10.01 (v. sezione dedicata). Sabato 29 si verifica un’eclissi parziale di Sole visibile dall’Italia settentrionale fino alle regioni centromeridionali (v. sezione dedicata). Alle 2.00 di mattina di domenica 30 passiamo invece all’ora legale con le lancette dell’orologio che vanno spostate sulle 3.00.
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FASI DELLA LUNA
Primo quarto – giovedì 6 h17.31
Piena – venerdì 14 h07.55
Ultimo quarto – sabato 22 h12.29
Nuova – sabato 29 h11.58
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PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI MARZO
1 05.01 Congiunzione Luna (2%) – Mercurio 0,4°S, visibile a ovest al tramonto
1 09.32 Raggruppamento Luna (2%), Mercurio, Nettuno 2,5°, visibile a ovest al tramonto
1 10.06 Congiunzione Luna (3%) – Nettuno 1,6°N, visibile a ovest dopo il tramonto
1 18.45 Raggruppamento Venere, Luna (4%) e Mercurio, visibile a ovest
1 19.00 Inizio della miglior visibilità di Mercurio al tramonto (orario indicativo)
1 22.17 Luna al perigeo (361.966 km)
2 00.18 Congiunzione Luna (5%) – Venere 6,4°S, visibile a ovest dopo il tramonto
2 19.00 Raggruppamento Luna (10%), Venere e Mercurio, visibile a ovest
2 19.19 Giove in quadratura orientale
3 07.26 Congiunzione Mercurio – Nettuno 2,2°N, visibile a ovest al tramonto
4 14.38 Mercurio al perielio (0,307 UA)
5 04.56 Congiunzione Luna (23%) – Urano 4,8°N, visibile a sud-ovest dopo il tramonto
5 14.06 Congiunzione Luna (38%) – Pleiadi (M45) 0,6°N, visibile a sud-ovest dopo il tramonto
6 12.30 Congiunzione Luna (48%) – Giove 5,6°N, visibile a sud-ovest dopo il tramonto
6 17.31 Luna al primo quarto
6 19.00 Raggruppamento Luna (51%), Giove, Aldebaran
7 09.37 Mercurio all’ultimo quarto
8 06.58 Mercurio alla massima elongazione est (18,3°) ☿
9 01.26 Congiunzione Luna (74%) – Marte 1,7°N, visibile a ovest
9 11.50 Congiunzione Mercurio – Venere 6,3°S, visibile a ovest al tramonto
9 12.44 Congiunzione Luna (79%) – Polluce 2,0°S, visibile a sud-est al tramonto
9 19.00 Raggruppamento Luna (81%), Marte, Castore e Polluce, visibile a sud-est
10 12.57 Congiunzione Luna (87%) – Presepe (M44) 2,9°N, visibile a est dopo il tramonto
12 07.00 Saturno alla massima distanza dalla Terra (1.586,060 Mkm)
12 07.48 Congiunzione Luna (96%) – Regolo 2,2°N, visibile a est dopo il tramonto
12 11.02 Saturno in congiunzione col Sole
14 07.55 Luna piena (Microluna, 401.501 km)
14 07.59 Eclissi totale di Microluna (parziale dall’Italia)
16 21.00 Congiunzione Luna (94%) – Spica 0,4°S, visibile a est
17 17.36 Luna all’apogeo (405.752 km)
19 23.19 Nettuno in congiunzione col Sole
20 10.01 Equinozio di primavera ☀️
20 17.39 Congiunzione Luna (67%) – Antares 0,5°S, visibile a sud-ovest prima dell’alba
21 01.00 Nettuno alla massima distanza dalla Terra (4.620,761 Mkm)
22 12.29 Luna all’ultimo quarto
22 14.59 Venere in fase nuova
23 01.00 Venere alla minima distanza dalla Terra (41.979 Mkm)
23 02.25 Venere in congiunzione inferiore
24 10.42 Mercurio in fase nuova
24 20.46 Mercurio in congiunzione inferiore
29 11:47 Eclissi parziale di Sole (orario in Tempo Dinamico Terrestre) ☀️
29 11:58 Luna nuova
30 07:25 Luna al perigeo (358.126 km)
31 02:00 Saturno al minimo splendore (m 1,21)
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PIANETI
☿ MERCURIO è ospitato per tutto il mese di marzo dalla costellazione dei Pesci e nella prima decade si offre alle migliori condizioni di osservabilità al tramonto, grazie alla massima elongazione est di sabato 8, favorita dall’accentuata inclinazione dell’eclittica. In quel giorno Mercurio si trova nel punto prospetticamente più lontano dal Sole, da cui si distanzia angolarmente di 18,3°. Alla massima elongazione est la nostra stella precede il pianeta lasciandolo così più a est e Mercurio diventa pertanto visibile al tramonto. In questi dieci giorni è molto brillante e nel giorno della massima elongazione si presenta con magnitudine -0,23. Se lo osserviamo al telescopio, lo vediamo illuminato a metà. Il giorno prima infatti, venerdì 7, ha raggiunto l’ultimo quarto.
Fra gli appuntamenti che lo riguardano, attorno alle 19.00 di domenica 2, l’orizzonte occidentale ci offre un raro raggruppamento con una sottile falce di Luna illuminata al 10% rivolta verso Venere – qualche grado più sotto – e Mercurio, prossimo a tramontare. Martedì 4 invece, Mercurio è al perielio, la minima distanza (vera) dal Sole pari a 46 milioni di chilometri. Nel crepuscolo serale di domenica 9 infine, possiamo vedere il piccolo pianeta circa 5° a est di Venere con cui è stato in congiunzione prima dell’alba. Grazie alla loro alta luminosità (-0,08 magnitudini Mercurio e -4,54 magnitudini Venere), i due pianeti si stagliano nitidamente nel cielo. Successivamente Mercurio è sempre meno osservabile, perché si avvicina angolarmente al Sole con cui va in congiunzione inferiore lunedì 24.
♀ VENERE in marzo si prepara a cambiare la sua identità da Vespero a Lucifero, letteralmente “il portatore di luce”. La “stella della sera” sta per diventare infatti “stella del mattino”, perché non vedremo più il pianeta al tramonto, ma sul far dell’alba. Questo però a partire dalla seconda metà di aprile, quando la sua elongazione sarà di almeno 30°. In marzo invece la distanza angolare di Venere dal Sole diminuisce rapidamente e ci restano solo un paio di settimane per ammirare ancora il pianeta che ci ha incantato per diversi mesi col suo sorprendente splendore.
Occasione da non perdere dunque per osservare Venere luminosissimo nelle comode ore serali, volgendosi come sempre a ovest. La sua visione dura al massimo due ore che si riducono a tre quarti d’ora a metà marzo. In queste due settimane il suo splendore passa da -4,79 a -4,22 magnitudini, mentre corrispondentemente il suo diametro apparente diminuisce da 49,15” a 57,93”.
Venere si congeda in grande stile regalandoci appuntamenti particolarmente suggestivi come la congiunzione domenica 2 marzo con una sottilissima falce di Luna al 5% che, prima che Mercurio tramonti, dà luogo anche a un fugace raggruppamento osservabile fra le 18.45 e le 19.00. Con Mercurio invece ha appuntamento domenica 9 in una congiunzione agevole da osservare, grazie al periodo di miglior visibilità di quest’ultimo.
Poi Venere, che brilla nella costellazione dei Pesci dove il 12 fa il suo ingresso la nostra stella, si avvicina sempre più alla congiunzione inferiore col Sole che raggiunge domenica 23, inaugurando la fase nuova e rimanendo invisibile per almeno un mese.
♂ MARTE è sempre ben evidente in cielo. Il suo diametro angolare infatti passa nell’arco del mese da 10,78” a 8,24”, mentre la magnitudine passa da -0,25 a 0,44. Lo vediamo dal tramonto a notte inoltrata e domenica 9 in particolare possiamo vederlo all’1.26 in una stretta congiunzione con la Luna al 74% da cui si separa di appena 1,7°; il tutto avviene nella pittoresca cornice dei Gemelli dove Polluce e Castore impreziosiscono la visione.
♃ GIOVE continua la sua permanenza nel Toro migrando lentamente verso i Gemelli. Lo vediamo alto in direzione sud-ovest dal tramonto e sempre fino all’una di notte col suo consueto splendore che, sebbene in calo, si mantiene sui valori molto alti delle -2 magnitudini, così come le sue dimensioni apparenti che mediamente sono di 37,82”. Domenica 2 marzo è in quadratura orientale, ovvero forma un angolo di 90° col Sole prendendo come perno la Terra. In questa configurazione Giove passa sul meridiano sei ore dopo il Sole e dunque si vede nella prima parte della notte. Giovedì 6 invece è in congiunzione con la Luna che inaugura il primo quarto e volge al pianeta la sua metà illuminata. Completano l’affresco celeste Aldebaran, 4-5° più sotto, e le Pleiadi una decina di gradi più a ovest.
♄ SATURNO è assente dal firmamento già dal mese scorso, perché diretto verso la congiunzione col Sole che raggiunge proprio questo mese. Mercoledì 12 marzo, il Sole entra nei Pesci e si interpone fra la Terra e Saturno, il quale rimane dietro alla nostra stella, sorgendo e tramontando con essa. Lo stesso giorno, Saturno è anche alla massima distanza dalla Terra che supera il miliardo e mezzo di chilometri (1.586 milioni di km).
Dobbiamo aspettare almeno la seconda metà di maggio per rivedere il pianeta agevolmente e stavolta apparirà prima dell’alba, non più nella costellazione dell’Aquario dove si trova ora, ma in quella dei Pesci.
♅ URANO si vede dopo il tramonto nella parte sudoccidentale del cielo, al massimo fino a mezzanotte. Lo troviamo circa 6,5° sotto le Pleiadi e si presenta con magnitudine media 5,81 e dimensioni apparenti medie di 3,52”. Le costellazioni che lo ospitano sono l’Ariete e il Toro, dove si trasferisce il 3 marzo aggiungendosi a Giove. Qui, prima dell’alba di mercoledì 5, si trova in congiunzione con la Luna, imminente al primo quarto e possiamo vedere la coppia alla sera o la sera precedente quando i due corpi celesti sono un po’ più vicini.
♆ NETTUNO è un puntino di magnitudine 7,83 e diametro angolare 2,21” che spunta in direzione ovest al tramonto nella parte meridionale dei Pesci, la costellazione dell’equinozio di primavera e che per questo ci fa intuire che il pianeta e il Sole non sono lontani. Riusciamo infatti a vedere Nettuno soltanto nei primissimi giorni di marzo, perché mercoledì 19 va in congiunzione col Sole, ma già a inizio mese svanisce presto nella luce della stella e riusciamo ancora a distinguerlo, molto basso sull’orizzonte ovest, per meno di mezz’ora. Proprio nei primi tre giorni del mese, ci offre i suoi ultimi appuntamenti: sabato 1 attorno alle 19.00, si trova in un raggruppamento con Mercurio e la Luna appena al 2% che accompagna i pianeti al tramonto; la mattina di domenica 2 invece è in congiunzione con la Luna, mentre lunedì 3 è in congiunzione con Mercurio. Nettuno tornerà a mostrarsi a maggio inoltrato prima dell’alba.
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✨ STELLE E COSTELLAZIONI
Le costellazioni di marzo sono presenze silenziose che ci raccontano del mutar del tempo. È il momento di darsi il cambio, congedarsi da una parte e annunciarsi dall’altra. E così, ecco che dell’invisibile passaggio dall’inverno alla primavera, inaugurato dall’ingresso del Sole nei Pesci, ce ne dà segno la notte che si veste di nuove stelle.
A oriente avanzano l’Asellus Borealis (m 4,65) e Australis (m 3,90), le stelle del Cancro che scortano l’incantevole ammasso aperto del Presepe (M44, m 3,10), e poi Regolo (m 1,35) nel Leone, “il piccolo re” che sul suo trono appoggiato all’eclittica, è pronto a ricevere gli omaggi della Luna e dei pianeti; si aggiunge inoltre la quasi impercettibile Chioma di Berenice nelle cui profondità si celano numerose galassie, fra cui l’affascinante spirale Occhio Nero (M64, m 8,52); non manca poi il Bootes con la luminosissima Arturo (m 0,15) color di fiamma e, a cavallo fra l’equatore celeste e l’eclittica, ecco l’ampia costellazione della Vergine con l’azzurra Spica (m 0,95), seguita per luminosità da Vindemiatrix (m 2,85), Porrima (m 3,40) ed Eta Virginis (m 3,85), un incavo dove si annidano oltre duemila galassie! Spica insieme ad Arturo e a Denebola (m 2,10) – la seconda stella principale del Leone – forma l’asterismo del Triangolo di Primavera che a partire dalle 22.00, è sorto completamente; nella triade di stelle luccicanti a sudest, pare specchiarsi il Triangolo d’Inverno che campeggia a sudovest. Al tramonto infatti, contrapposte alle più delicate costellazioni primaverili, appaiono le imponenti costellazioni invernali ormai in culminazione; giorno dopo giorno migrano verso ovest, dove per prime si ritirano Rigel, Sirio, le Pleiadi e Aldebaran, seguite da Bellatrix, Betelgeuse, Procione, Polluce e Castore, le stelle più brillanti di Orione, del Toro, dei Cani Maggiore e Minore e dei Gemelli. Sempre a occidente infine, nella porzione di Via Lattea racchiusa dal Triangolo Invernale, possiamo ancora distinguere la spettacolare nebulosa Rosetta e la fumosa Cono col suo ammasso aperto Albero di Natale (NGC 2244), tre nebulosità che adornano la testa dell’Unicorno, la debole costellazione che si insinua nel perimetro tracciato da Sirio, Betelgeuse e Procione.
VENERDI’ 14 MARZO: ECLISSI TOTALE DI MICROLUNA (PARZIALE DALL’ITALIA)
Poco prima dell’alba di venerdì 14 marzo, la Luna va incontro a un’eclissi totale. Dall’Italia potremo osservarla solo parzialmente, perché la totalità avviene quando il nostro satellite è ormai tramontato.
Ricordiamo che un’eclissi totale di Luna si verifica quando fra la Luna e il Sole si interpone la Terra e i centri dei tre corpi celesti sono allineati fra loro. Il nostro pianeta proietta così la propria ombra sulla Luna, eclissandola. A differenza delle eclissi di Sole in cui la Luna, interposta fra Sole e Terra, appare come un disco buio, nelle eclissi di Luna invece assume un colore rosso cupo che permette ancora di vedere mari e crateri. Questo perché i raggi solari dello spettro visibile con lunghezza d’onda più corta – ovvero quelli blu – vengono maggiormente diffusi dall’atmosfera terrestre rispetto a quelli di lunghezza d’onda più lunga, che sono di colore rosso. Il risultato è che i primi si disperdono, mentre i secondi riescono ad appoggiarsi sulla superficie lunare come un cupo velo purpureo. La Luna in eclissi totale è infatti conosciuta anche col nome di Luna rossa.
Come dicevamo però, il 14 non potremo assistere al fenomeno fino alla totalità, ma riusciremo a seguirlo fino a quando il 25% del disco lunare si sarà addentrato nel cono d’ombra.
Oltretutto l’eclissi avviene durante il crepuscolo mattutino, col cielo che va rischiarandosi e che rende più difficoltosa la visione. A complicare le cose, si aggiunge infine l’imminente tramonto della Luna che si traduce nel suo repentino avvicinamento all’orizzonte, da cui si stacca appena di qualche grado quando entra nell’ombra; è pertanto indispensabile avere l’orizzonte ovest completamente libero da ostacoli. Insomma l’eclissi lunare di marzo 2025 non si offre proprio alle migliori condizioni e di fatto la fase più evidente in cui attraversa il cono d’ombra dura solo una ventina di minuti. L’osservazione tuttavia non è impossibile e, anche se breve e sul far del mattino, è comunque d’impatto.
Un’ultima peculiarità di questo evento è che si tratta di un’eclissi di Microluna, il fenomeno (di origine popolare) opposto alla Superluna. Una Microluna si ha quando il nostro satellite raggiunge la fase piena all’apogeo o negli immediati dintorni (entro il 90% della sua distanza massima dalla Terra). La Luna piena del 14 marzo, lontana 401.501 km contro i 405.752 km dell’apogeo del 17, rispetta proprio queste condizioni ed ecco che siamo così dinanzi a un’eclissi di Microluna.
Questi gli orari per provare a osservarla:
Ore 04.57 > la Luna inizia a entrare nella penombra. Si trova a circa 17° di altezza sull’orizzonte.
Ore 06.00 circa > inizio del crepuscolo civile (Sole 6° sotto l’orizzonte).
Ore 06.10 > la Luna inizia a entrare nell’ombra. Da questo momento l’eclissi è percepibile all’occhio, ma il nostro satellite è appena 4° sull’orizzonte.
Ore 06.27 > il disco lunare è oscurato del 25%. La Luna è a contatto con l’orizzonte.
Ore 06.33 > la Luna tramonta.
GIOVEDÌ 20 MARZO: EQUINOZIO DI PRIMAVERA
La primavera inizia giovedì 20 marzo alle ore 10.01. In questo istante il Sole, o meglio il centro del suo disco, si trova in uno dei due nodi dell’eclittica, i punti in cui quest’ultima interseca l’equatore celeste, che a sua volta è la proiezione dell’equatore terrestre nel cielo. L’eclittica invece è l’orbita della Terra o, dalla nostra prospettiva, quella apparente del Sole ed è inclinata di 23°27’ rispetto all’equatore celeste. I nodi dell’eclittica altro non sono che gli equinozi di primavera e d’autunno e in questi due giorni dell’anno il Sole, trovandosi allo stesso livello dell’equatore (la sua declinazione è nulla), illumina gli emisferi boreale e australe esattamente per 12 ore, così che la durata della notte è uguale a quella del giorno; questo è ciò che indica l’etimologia della parola “equinozio” che significa “notte uguale”, sottinteso al giorno. Che poi all’atto pratico il giorno sia in realtà un po’ più lungo della notte in termini di luce, si deve al fatto che il Sole non è puntiforme e così i suoi raggi luminosi si diffondono sul pianeta un po’ prima dell’alba e lo pervadono ancora un po’ dopo il tramonto. Il fenomeno della rifrazione atmosferica si aggiunge inoltre tra i fattori di asimmetria luce-buio, facendo apparire il Sole più alto di quanto non sia veramente e lasciando così il cielo luminoso più a lungo.
Il punto equinoziale di primavera è l’origine delle coordinate equatoriali (ascensione retta e declinazione) ed è chiamato anche punto Gamma, perché la lettera greca minuscola “gamma” (γ) ricorda una testa d’ariete, in riferimento alla costellazione dell’Ariete che per i due millenni prima di Cristo ha ospitato il Sole all’inaugurazione della primavera. Da duemila anni a questa parte invece, il fenomeno della precessione degli equinozi ha arretrato il punto vernale nell’ampia costellazione dei Pesci, che lo ospiterà quasi per altri 500 anni. Il primo giorno di primavera e d’autunno sono utili anche per conoscere esattamente dove si trovano i punti cardinali est e ovest, poiché l’equatore celeste interseca sempre l’orizzonte proprio in questi due punti che, quando il Sole è agli equinozi, li “abita” e così ce li indica.
SABATO 29 MARZO: ECLISSI PARZIALE DI SOLE
Appuntamento da non perdere sabato 29 marzo quando un’eclissi parziale di Sole sarà visibile dall’Italia, in particolare dalle regioni settentrionali e in misura minore da quelle centrali. Nella tarda mattinata, la Luna si interporrà fra la Terra e il Sole, circostanza che avviene in realtà ogni mese e che corrisponde alla fase nuova del nostro satellite. In fase nuova, la Luna è invisibile perché si trova davanti al Sole. A differenza degli altri noviluni però, in quello del 29 viene a trovarsi anche vicina al nodo, il punto di intersezione della sua orbita con la nostra, rispetto alla quale è inclinata di 5,1°. Quando è in prossimità del nodo, i centri del Sole, della Luna e della Terra non sono perfettamente allineati, come avviene nel caso delle eclissi totale e anulare, e la Luna viene a trovarsi non nel cono d’ombra ma nel cono di penombra, dovuto ai raggi del Sole che colpiscono il suo bordo. Ai nostri occhi il disco lunare si sovrappone parzialmente a quello solare, dandoci l’illusione che il Sole riceva per così dire, un piccolo morso dalla Luna. In un’eclissi parziale il diametro del Sole viene pertanto coperto per una frazione della sua lunghezza, quantità indicata come “magnitudine dell’eclissi”, mentre per l’area di disco solare occultata dalla Luna si parla di “oscuramento dell’eclissi”. I valori della magnitudine e dell’oscuramento dipendono dalla latitudine dell’osservatore e in questa occasione, diminuiscono via via che ci spostiamo dal nord verso il sud dell’Italia.
In Piemonte l’oscuramento sarà il più ampio del Paese, variando dall’11,4% di Biella (latitudine 45,56°N) al 10,3% di Asti. Scendendo, la porzione di disco solare mancante sarà al massimo del 9,9% a Milano, del 6,3% a Bologna, del 5,5% a Firenze, del 2,4% a Roma, dello 0,4% a Napoli, fino a Salerno che, insieme alle località della stessa latitudine (40,68°N), è l’ultima città interessata al fenomeno e di fatto si tratterà solo di un contatto del disco lunare con quello solare, intaccato appena dello 0,1%. La magnitudine dell’eclissi in Italia varierà così da 0,211 a 0,011.
Il massimo dell’oscuramento si avrà alle ore 11.47 del Tempo Dinamico Terrestre che è il momento in cui l’asse dell’ombra della Luna passa più vicino al centro della Terra; localmente invece l’orario varia con la latitudine del luogo, mentre la durata del fenomeno diminuisce al diminuire della magnitudine dell’eclissi: se in Piemonte si aggira sull’ora e mezza, in Calabria dura meno di mezz’ora.
A ROMA, l’eclissi inizia alle 11.34 quando la Luna entra nel cono di penombra, raggiunge la FASE MASSIMA ALLE 12.03 col Sole oscurato al 2,4% e termina alle 12.31 quando la Luna esce dal cono di penombra, per una durata del fenomeno di 57 minuti.
Importantissimo ricordare di NON osservare mai il Sole senza adeguati filtri, ancor di più se si segue il fenomeno al telescopio, il quale dev’essere opportunamente schermato. Per la visione a occhio nudo invece si trovano in commercio per pochi euro appositi occhiali da eclissi. L’Accademia delle Stelle ha dedicato un articolo proprio su come osservare le eclissi di Sole (https://accademiadellestelle.org/?s=il+cielo+del+mese).
Buona visione! ☀️
[ Ilaria Sganzerla ]

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