Il Valzer delle Nane Brune
Questa serie di puntini luminosi dall’aspetto non particolarmente attraente ritrae invece un qualcosa di assai interessante: la lenta danza di due nane brune. L’immagine è un insieme di riprese realizzate nel corso di tre anni dal telescopio Hubble. Utilizzando misure astrometriche ad alta precisione un team di astronomi, guidato da Luigi Bedin, ha studiato in dettaglio il moto in cielo, e una attorno all’altra, delle due componenti del sistema.
Le nane brune sono a volte chiamate “stelle fallite” perché non hanno accumulato abbastanza materiale quando si sono formate da innescare le reazioni di fusione nucleare, il processo che permette alle stelle di brillare. La mancanza di produzione di energia continua grazie alla fusione rende le nane brune molto più fredde e più deboli della maggior parte delle stelle. Si tratta di oggetti di estremo interesse che possono rivelare indizi sulla formazione sia delle stelle che dei pianeti.
Il sistema, chiamato Luhman 16AB, si trova a soli sei anni luce di distanza ed è il terzo sistema stellare più vicino alla Terra, dopo il sistema di Alpha Centauri e della stella di Barnard. A dispetto della sua vicinanza Luhman 16AB è stato scoperto solo nel 2013 dall’astronomo Kevin Luhman. Le due nane brune che compongono il sistema, Luhman 16A e Luhman 16B, orbitano una attorno all’altra ad una distanza pari a tre volte quella tra la Terra ed il Sole.
Gli astronomi erano interessanti a studiare Luhman 16AB non soltanto per osservare la danza di due nane brune, ma anche per cercare un terzo, invisibile componente del balletto. Precedenti osservazioni, infatti, avevano suggerito la presenza di un esopianeta nel sistema e il team voleva verificare questa ipotesi, analizzando il movimento delle nane brune in grande dettaglio e durante un lungo periodo di tempo. I dati di Hubble, tuttavia, suggeriscono che le nane brune stiano danzando una attorno all’altra da sole, prive della presenza di un massiccio compagno planetario.
[ Barbara Bubbi ]
https://www.spacetelescope.org/images/potw1723a/
Credit: ESA/Hubble & NASA, L. Bedin et al
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