La Cina di nuovo sulla Luna!

La sonda lunare Chang’e 5 ce l’ha fatta, è riuscita ad atterrare sulla superficie del nostro satellite. Partita dal centro spaziale di Wenchang sull’isola di Hainan, in Cina il 24 Novembre, si era correttamente inserita nell’orbita lunare prima che il suo lander tentasse l’allunaggio. La discesa è avvenuta nella zona del Mons Rumker, nelle vaste distese dell’Oceanus Procellarum.

Si tratta della terza missione che la Cina effettua con successo verso la Luna, preceduta dal lander Chang’e 3 nel 2013 e dal rover Chang’e 4 nel 2019: tre missioni sempre più complesse.

Dopo l’allunaggio, il compito della Chang’e 5 si fa ancora più interessante: dovrà realizzare indagini geologiche e raccogliere rocce lunari che poi verranno rispedite sulla Terra, facendo diventare, se l’operazione si concluderà con successo, la Cina la terza nazione ad avere preso sul nostro satellite campioni di roccia e regolite da analizzare.

In effetti Chang’e 5 è destinata a battere quattro primati spaziali della Cina: il primo campionamento automatico sulla superficie lunare; il primo decollo dalla superficie lunare; il primo rendez-vous senza equipaggio e l’attracco in orbita lunare.

Se la missione avrà successo, sarà la prima volta che una potenza spaziale riporti campioni lunari dalla superficie lunare dopo 44 anni (l’ultima a farlo fu la sonda sovietica Luna 24 del 1976. I Sovietici l’avevano fatto altre due volte, col Luna 16 del ’70 e il Luna 20 del ’72; gli Americani ci erano andati di persona con il programma Apollo a partire dal 1969).

La missione costituisce un passaggio importante nel progetto cinese di costruire un avamposto abitato sulla superficie lunare, per testare le tecnologie che serviranno poi all’agenzia spaziale asiatica di procedere verso l’obiettivo finale: Marte.

[ Cristian Ciotti ]

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