La Resistenza della Vita Marziana
Se davvero in un tempo lontano la vita prosperò su Marte, quanto a lungo potrebbero essere sopravvissuti eventuali microrganismi nelle condizioni estreme e ostili alla vita come quelle presenti oggi sul Pianeta Rosso? Secondo un gruppo di ricercatori della Lomonosov Moscow State University la risposta a questa domanda è … addirittura per milioni di anni.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Extremophiles, si è concentrato su microbi presenti nelle rocce sedimentarie del permafrost artico, rocce che sono ritenute
similari alla regolite marziana per condizioni di temperatura e pressione nell’ambiente. I microbi sono stati esposti a condizioni simili a quelle presenti su Marte, come intensa radiazione gamma, temperature e pressioni estremamente basse e disidratazione. Il risultato? Un numero considerevole di microbi è sopravvissuto al proibitivo clima simulato di Marte, il che fa pensare che eventuali microbi presenti sul Pianeta Rosso potrebbero essere rimasti vitali davvero molto a lungo, all’interno della regolite marziana.
“In sostanza abbiamo condotto un esperimento di simulazione che ha ben riprodotto le condizioni di crioconservazione nella regolite marziana”, ha detto Vladimir S. Cheptsov, uno degli autori. “I risultati dello studio suggeriscono la possibilità di una crioconservazione prolungata di microrganismi vitali”. Microbi del genere Arthrobacter sembrano particolarmente resistenti alle condizioni attuali estreme presenti sul pianeta.
In seguito all’irradiazione il conteggio totale di cellule batteriche procariote e metabolicamente attive è rimasto lo stesso, sebbene sia cambiato il tipo di batteri dominante nei campioni. Questo studio è notevole soprattutto alla luce del fatto che nessuno studio precedente aveva scoperto procarioti rimasti vitali in seguito all’esposizione a radiazioni inferiori a quelle usate negli esperimenti. Si tratta di un risultato importante perchè è la prima volta che si viene a scoprire che i microbi possono sopravvivere a livelli così alti di radiazione gamma, forse grazie alla diversità del campione naturale.
“Tenendo conto della intensità di radiazione nella regolite di Marte i dati ottenuti rendono possibile ipotizzare che gli ipotetici ecosistemi marziani si siano conservati in stato anabiotico nello strato superficiale di regolite per almeno 1,3-2 milioni di anni, ad una profondità di 2 metri per non meno di 3,3 milioni di anni e alla profondità di 5 metri per almeno 20 milioni di anni”, ha detto Cheptsov. In condizioni così estreme è un tempo di sopravvivenza davvero lungo. Il team sottolinea che lo studio può essere applicato non soltanto a Marte: man mano che la ricerca della vita si estende a tutto il Sistema Solare, in particolare alle lune ghiacciate, questi risultati possono essere applicati per verificare la possibilità di individuare microrganismi su altri corpi del Sistema Solare.
[ Barbara Bubbi ]
http://astronomy.com/news/2017/11/is-there-frozen-life-on-mars
Credit ESA & MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA, CC BY-SA 3.0 IGO
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