La vista più dettagliata di Ultima Thule (18/1/2019)
Questa immagine, scattata durante lo storico flyby dell’1 gennaio dell’oggetto Kuiper Belt 2014 MU69, informalmente noto come Ultima Thule, è la più chiara visione di questo straordinario e antico oggetto nelle parti più remote del sistema solare – e il primo piccolo “KBO” mai esplorato da un navicella spaziale.
Ottenuto con il componente MVIC (Multicolor Visible Imaging Camera) grandangolare dello strumento Ralph di New Horizons, questa immagine è stata scattata quando il KBO era 4.200 miglia (6.700 chilometri) dal veicolo spaziale, alle 05:26 UT (12:26 am EST ) il 1 gennaio – solo sette minuti prima del massimo avvicinamento. Con una risoluzione originale di 440 piedi (135 metri) per pixel, l’immagine è stata memorizzata nella banca dati della nave spaziale e trasmessa alla Terra il 18 gennaio 2019. Gli scienziati hanno poi affinato l’immagine per migliorare i dettagli.
L’illuminazione obliqua di questa immagine rivela nuovi dettagli topografici lungo il confine giorno / notte, o terminatore, vicino alla cima. Questi dettagli includono numerose piccole buche fino a circa 0,4 miglia (0,7 chilometri) di diametro.
La grande caratteristica circolare, di circa 4 miglia (7 chilometri) di diametro, sul più piccolo dei due lobi, sembra essere anche una profonda depressione. Non è chiaro se queste buche siano crateri d’impatto o caratteristiche derivanti da altri processi, come le “fosse collassate” o l’antica ventilazione di materiali volatili.
Entrambi i lobi mostrano anche molti intriganti schemi di luce e oscurità di origine sconosciuta, che possono rivelare indizi su come questo corpo è stato assemblato durante la formazione del sistema solare 4,5 miliardi di anni fa. Uno dei più sorprendenti di questi è il luminoso “collare” che separa i due lobi.
“Questa nuova immagine sta iniziando a rivelare differenze nel carattere geologico dei due lobi di Ultima Thule, e ci sta presentando anche nuovi misteri”, ha detto il responsabile Alan Stern, del Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado. “Nel prossimo mese ci saranno colori migliori e immagini con una risoluzione migliore che speriamo possano aiutare a svelare i molti misteri di Ultima Thule.”
New Horizons è a circa 4,13 miliardi di miglia (6,64 miliardi di chilometri) dalla Terra, funziona normalmente e sfreccia via dal Sole (e Ultima Thule) a più di 31.500 miglia (50.700 chilometri) all’ora. A quella distanza, un segnale radio raggiunge Terra sei ore e nove minuti dopo aver lasciato l’astronave.
Credito d’immagine: NASA / Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory / Southwest Research
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