Le galassie “invisibili” scoperte da Hubble
Il Telescopio Spaziale Hubble riprende in un’eccezionale fotografia un immenso ammasso di galassie a 6,6 miliardi di anni luce da noi, scoperto grazie a un’anomalia nell’eco del Big Bang.
Siamo nella costellazione del Sagittario, zona piena di polveri che oscurano le galassie retrostanti nascondendole o rendendole meno visibili.
Per questo motivo un ammasso di galassie è rimasto sconosciuto fino a pochi anni fa quando è caduto nella rete di Planck, il satellite europeo che studia la Radiazione di Fondo Cosmico e che l’ha scovato grazie ad un particolare effetto previsto teoricamente nel 1969.
Si tratta dell’effetto Sunyaev–Zel’dovich, che altera localmente la radiazione di fondo cosmico se la osserviamo attraverso il gas caldissimo che circonda un ammasso di galassie.
Analizzando i dati del satellite Planck gli scienziati si sono accorti dell’anomalia (un’anisotropia secondaria dell’eco del Big Bang) e hanno individuato la presenza di questo ammasso “invisibile”, denominato PLCK G004.5-19.5.
Il Telescopio Spaziale Hubble lo ha ripreso in tutto il suo splendore insieme ad evidentissime lenti gravitazionali (gli archi di colore blu), immagini distorte di galassie ancora più lontane.
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