Luminarie accese nella Piccola Nube

 

This glowing nebula, named NGC 248, is located within the Small Magellanic Cloud, a satellite galaxy of the Milky Way and about 200 000 light-years from Earth. The nebula was observed with Hubble’s Advanced Camera for Surveys in September 2015, as part of a survey called the Small Magellanic cloud Investigation of Dust and Gas Evolution (SMIDGE).

Questa sfavillante nebulosa di un bel rosa intenso, immortalata con grande dettaglio dal telescopio Hubble e chiamata NGC 248, si trova nella Piccola Nube di Magellano, a circa 200.000 anni luce di distanza.

La nostra galassia, la Via Lattea, è parte di una collezione di galassie nota come Gruppo Locale. Insieme con la galassia di Andromeda la Via Lattea è una delle appartenenti al Gruppo più massicce, attorno alle quali orbitano molte galassie satellite più piccole. Le Nubi di Magellano sono esempi famosi e possono essere osservate ad occhio nudo dall’emisfero australe.

All’interno della minore di queste due galassie satellite, la Piccola Nube di Magellano, il telescopio Hubble ha immortalato due nebulose a emissione dall’aspetto allegro e festoso, ben visibili in questa splendida immagine. L’intensa radiazione delle stelle brillanti presenti al centro provoca il bagliore rosato dell’idrogeno nelle nubi.

Insieme le nebulose vengono chiamate NGC 248, sono state scoperte nel 1834 dall’astronomo John Herschel e si estendono per circa 60 anni luce in lunghezza e 20 anni luce in larghezza.

Grazie alla sua vicinanza la Piccola Nube di Magellano è un obiettivo molto importante per gli astronomi. Si è scoperto che ha soltanto tra un quinto e un decimo dell’ammontare di elementi pesanti presenti nella Via Lattea, il che rende la polvere nelle nubi simile a quella che ci aspettiamo di trovare nell’Universo più giovane.

Questo consente agli astronomi di utilizzare la piccola galassia come laboratorio cosmico per studiare la storia dell’Universo e l’evoluzione delle galassie. Simili osservazioni ci aiutano anche a comprendere la storia della nostra Via Lattea dal momento che la maggior parte della formazione stellare è avvenuta nell’Universo più giovane, in un periodo in cui la percentuale di elementi pesanti presenti nella Via Lattea era molto inferiore rispetto a quella attuale.
[ Barbara Bubbi ]

http://www.spacetelescope.org/news/heic1623/

Credit:NASA, ESA, STScI, K. Sandstrom (University of California, San Diego), and the SMIDGE team

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