Perseidi, le stelle cadenti di agosto e gli altri sciami di meteore
Ogni anno si ripetono puntuali, sempre alla stessa data, gli spettacoli celesti degli sciami meteorici, le cosiddette stelle cadenti.
Vai al calendario delle stelle cadenti mese per mese.
Tutti conoscono lo sciame meteorico delle Perseidi, che ha il massimo di attività il 12 agosto poichè fu immortalata da Pascoli nella poesia “X Agosto” e anche perchè è visibile d’estate, quando è più facile e gradevole trattenersi fuori di notte. Ma di sciami (anche più cospicui delle Perseidi) ve ne sono molti durante l’anno. Qui vediamo quali sono questi sciami, quando è possibile osservarli, quali trucchi servono per vedere più “stelle cadenti” e in che modo si possono fotografare.
E vedremo anche perchè la poesia di Pascoli fa riferimento al 10 agosto benchè il massimo sia tra il 12 e il 13…
Cosa sono le stelle cadenti
Le stelle cadenti, o meteore, sono brevi ed improvvise scie luminose visibili in cielo provocate dall’ingresso in atmosfera di piccoli (anche 1 millimetro) frammenti rocciosi che si muovono ad altissima velocità. Il più delle volte il calore disintegra il sassolino e provoca il fenomeno luminoso. Se il meteoroide è abbastanza grosso, può sopravvivere alla fase luminosa, rallentare, e raggiungere al suolo cadendo senza più scia: succede continuamente e una minuscola parte di queste meteoriti viene recuperata arricchendo le collezioni di privati e di istituti di ricerca.
Cosa sono le piogge di stelle cadenti
Tranne casi sporadici, il più delle meteore che vediamo in cielo proviene da flussi molto rarefatti di particelle cosmiche staccatesi dalle comete (o, più raramente, da asteroidi). Così il 12 agosto siamo nel cuore dello sciame lasciato dalla cometa Swift Tuttle, mentre il 16 novembre siamo in quello della Temple Tuttle e così via. Poichè l’orbita dei corpi progenitori è fissa nello spazio, e così lo è pure l’orbita dei meteoroidi, la Terra la attraversa sempre nello stesso periodo dell’anno, e da qui nasce l’appuntamento annuale con le varie piogge di meteore, ognuna originata da una diversa cometa o meteora.
Fu l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli a scoprire la relazione fisica tra stelle cadenti e comete, scoperta che denota l’arguzia e lo spirito d’osservazione dello scienziato piemontese, il quale pubblicò le conclusioni del suo lavoro in un’opera del 1867 (di questa trovate qui maggiori dettagli nonchè una versione originale in PDF: “Note e riflessioni sulla teoria astronomica delle stelle cadenti”).
Il nome delle stelle cadenti
Poichè, come abbiamo visto, tutte le particelle che producono le meteore condividono la medesima orbita, un osservatore le vedrà provenire tutte dalla stessa direzione. Il punto da cui le stelle cadenti sembrano provenire si chiama radiante. Convenzionalmente, il nome dato ai diversi sciamo deriva da quello della costellazione che ospita il radiante. Quindi le stelle cadenti di agosto, che appaiono provenire da dentro i confini della costellazione di Perseo, si chiamano Perseidi, e così via per tutti gli altri sciami: Leonidi, Orionidi, Liridi, eccetera. Le stelle cadenti di gennaio presero il nome dalla costellazione del Quadrante Murale, che negli anni Venti fu soppressa, e si chiamano quindi Quadrantidi.
Quante stelle cadenti si possono vedere
Il “fondo” di stelle cadenti, a prescindere dagli sciami, è di qualcuna ogni ora: gli sciami aggiungono il loro contributo. A fine luglio gli sciami attivi importanti sono tre, e si ha una notevole attività meteorica, durante la quale si può osservare agevolmente una meteora ogni pochi minuti, come accade anche durante il massimo degli sciami più cospicui. Per poter osservare il maggior numero di stelle cadenti è fondamentale attenersi alle seguenti regole:
Come osservare le stelle cadenti
Quando mi chiedono dove bisogna guardare per poter vedere più stelle cadenti rispondo sempre: “in alto!” È infatti sottostimata l’importanza di un’osservazione continuativa del cielo durante una pioggia meteorica per poter vedere tutte le stelle cadenti che si formano in cielo. D’altro canto è irrilevante se si osserva in direzione del radiante o altrove. Io personalmente osservo a 90° dal radiante e a 50° dall’orizzonte per poter osservare le scie luminose in tutta la loro lunghezza. Queste sono le altre fondamentali indicazioni per l’osservazione: essere comodi e ben coperti (una sedia a sdraio è ottima per garantire il confort), guardare l’area di cielo scelta senza distrarsi, osservare da cieli bui (più buio è il cielo e più stelle cadenti si vedranno) e con gli occhi adattati all’oscurità.
Come fotografare le stelle cadenti
Con le moderne reflex, anche le più economiche, è relativamente facile fotografare le stelle cadenti con un semplice cavalletto fotografico. Usando un obbiettivo panoramico, inquadrando una zona di cielo il più possibile esente da inquinamento luminoso (e magari includendo un elemento del paesaggio), occorre scattare foto a raffica per un tempo lungo per aumentare la probabilità di catturare la scia di una meteora. Le singole pose possono essere di circa 30 secondi. Tendenzialmente gli ISO saranno alti e il diaframma basso: i valori esatti si troveranno facilmente con poche prove. Infine un consiglio fondamentale per essere sicuri di avere buoni risultati: curare attentamente la messa a fuoco!
Elenco dei principali sciami meteorici
Quella di agosto è solo la più famosa pioggia di stelle cadenti: in realtà se ne conoscono un centinaio, che si verificano in diversi momenti dell’anno. Di seguito la lista dei più importanti sciami meteorici, con il loro periodo di attività e la data del massimo. La colonna ZHR (zenithal hourly rate, tasso orario zenitale) è indicativa di quante stelle cadenti si potrebbero osservare durante il culmine di attività meteorica dello sciame in condizioni ideali (radiante allo zenit e cielo buio e interamente controllato). Ovviamente, dato che il radiante non sempre è allo zenit, nè si osserva da cieli totalmente scevri di inquinamento luminoso e nemmeno si può vedere l’intera volta celeste, il numero di meteore osservabili è sempre inferiore allo ZHR che per di può è un dato variabile per uno stesso sciame nei diversi anni e quindi è solo indicativo. Le Leonidi hanno superato per diversi anni, tra il Novecento e il Duemila, lo ZHR di 1000.
Le date di attività degli sciami sono soggetti allo slittamento sul calendario dovuto alla precessione degli equinozi, lo stesso fenomeno che fa sì che il 21 marzo di 2000 anni fa il Sole entrasse nell’Ariete mentre oggi è all’inizio dei Pesci. Ecco perchè ai tempi di Pascoli il massimo delle Perseidi era il 10 agosto: per la precessione degli equinozi la data si è spostata di due giorni, dal 1896 ad oggi!
Sciame e Periodo | Data del massimo | ZHR |
Quadrantidi 1 – 5 gennaio |
3 gennaio | 130 |
Liridi 15 – 24 aprile |
22 aprile | 30 |
Eta Aquaridi 21 aprile – 16 maggio |
5 maggio | 50 |
Delta Aquaridi 14 luglio -18 agosto |
28 luglio | 15 |
Alfa Capricornidi 16 luglio – 29 agosto |
(24 luglio) 1 agosto |
var. |
Perseidi 23 luglio – 18 agosto |
12 agosto | 110 |
Draconidi 6 – 10 ottobre |
8 ottobre | 1-1000 |
Orionidi 13 – 29 ottobre |
21 ottobre | 25 |
Leonidi 14 – 20 novembre |
17 novembre | var. |
Geminidi 6 – 17 dicembre |
13 dicembre | 60 |
Bolidi e osservazione scientifica
Convenzionalmente si chiamano bolidi le meteore che superano la magnitudine di Venere (circa -4). Alle volte le stelle cadenti possono essere straordinariamente luminose, con scia persistente per minuti, possono frammentarsi e persino produrre rumori (tramite meccanismi elettromagnetici). Se si assiste ad un fenomeno del genere è opportuno segnare immediatamente l’ora, la durata e luminosità del fenomeno (se lascia un’ombra evidente è di magnitudine -8 circa) e soprattutto il suo percorso in cielo: da quale costellazione è partita e in quale si è spenta. Osservazioni di questo tipo sono molto importanti e vengono raccolte da reti dedicate (ad esempio la Sezione Meteore UAI).
Al di là di eventi eccezionali, l’osservazione scientifica delle meteore consiste nel conteggio (ogni osservatore si limita ad una area di cielo che può controllare perfettamente) o nel riportarne su una mappa celeste la traiettoria per individuare il radiante (che si sposta leggermente notte dopo notte). I metodi sono standard e sono esposti in questo articolo sull’osservazione visuale di meteore.
I nostri eventi in programma: https://www.facebook.com/pg/accademia.dellestelle/events/
Detto ciò non mi resta che augurarvi buona osservazione e buona caccia!!
[Paolo Colona]
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