Un gigante ghiacciato in formazione?
Gli astronomi hanno trovato evidenze della possibile presenza di un pianeta che si sta formando attorno a TW Hydrae, una giovane stella nelle vicinanze, utilizzando l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA). In base alla distanza dalla stella centrale e alla distribuzione di sottili grani di polvere, si ritiene che il baby pianeta sia un gigante ghiacciato, simile a Nettuno nel nostro Sistema Solare. Questo risultato rappresenta un passo avanti nella comprensione delle origini delle varie tipologie di pianeti.
I pianeti possono presentare un’ampia varietà di caratteristiche, tuttavia non è ancora ben chiaro il modo in cui possa emergere questa diversità. In special modo è ancora aperto il dibattito su come si formino i giganti ghiacciati. Per osservare da vicino un luogo di possibile formazione pianetaria, il team guidato da Takashi Tsukagoshi della Ibaraki University, Giappone, si è rivolto alla giovane stella TW Hydrae.
Si stima che l’età della stella sia di 10 milioni di anni, ed è una delle giovani stelle più vicine alla Terra. Grazie alla vicinanza e al fatto che si presenta di faccia se vista dalla Terra, TW Hydrae è un obiettivo privilegiato per indagare sulla formazione planetaria.
Precedenti osservazioni hanno rivelato che la stella è circondata da un disco composto da sottili particelle di polvere. Sono state trovate inoltre evidenze di molteplici intervalli o lacune nel disco, possibili sedi di formazione planetaria.
Il team ha osservato in due frequenze radio il disco protoplanetario utilizzando ALMA, per ottenere una stima delle dimensioni dei grani di polvere che lo compongono. È stato rilevato che dominano le particelle più piccole, mentre sono assenti le più grandi nell’intervallo più ampio, con un raggio di 22 unità astronomiche.
Perché le particelle di polvere più piccole sono localizzate in special modo in questa zona? Studi teorici hanno suggerito che le lacune nel disco possano essere create dalla presenza di un pianeta massiccio, e che l’interazione gravitazionale e l’attrito tra gas e particelle di polvere spinga la polvere più spessa al di fuori, mentre le particelle più piccole rimangono all’interno. Le attuali osservazioni concordano con questa teoria. I ricercatori hanno calcolato la massa del pianeta in formazione in base alla larghezza e alla profondità dell’intervallo e le stime parlano di un pianeta poco più massiccio di Nettuno.
[ Barbara Bubbi ]
https://www.sciencedaily.com/releases/2016/10/161014152654.htm
Credit: NAOJ
Lascia un commento