Il Cielo di Gennaio 2020

Cielo di Gennaio 2020-01Il Cielo di Gennaio 2020
*Tutti gli e eventi celesti da non perdere*  con il calendario astronomico 

Nell’immagine: il cielo di gennaio 2020 poco dopo il tramonto (alle ore 18.30 del giorno 15). Si nota a Sud Ovest Venere, l’oggetto celeste più luminoso del cielo (dopo Sole e Luna), alte a Sud le costellazioni autunnali di Pegaso, Pesci, Andromeda e Perseo. Più bassa a Sud la Balena. Ad Est, già alti: Orione, Toro, Auriga e Gemelli. Altri dettagli nel testo sottostante.
Qui di seguito, divisi per argomenti, gli eventi più rilevanti del mese, in collaborazione con UAI e Coelum.

SOLE
• La stella diurna si trova nella costellazione del Sagittario fino al 20, quando entrerà nel Capricorno, guadagnando quasi 6° di declinazione.
Per questo, la durata del giorno aumenta di 48 minuti durante il mese.
• Perielio! Il 5 gennaio alle ore 08 la Terra si troverà al perielio, cioè alla minima distanza dal Sole, pari a 147.091.475 km..
• Levata e tramonto:
1 gennaio: il sole sorge alle 7.40; tramonta alle 16.51
15 gennaio: il sole sorge alle 7.38; tramonta alle 17.05
31 gennaio: il sole sorge alle 7.26; tramonta alle 17.25

FASI LUNARI
03/01/2020 05h 45m Primo Quarto
10/01/2020 20h 21m Luna Piena
17/01/2020 13h 58m Ultimo Quarto
24/01/2020 22h 42m Luna Nuova

• Eclissi lunare di penombra, 10 gennaio
h 18.08 La Luna entra nella penombra
h 20.10 Centralità dell’eclisse
h 22.12 La Luna esce dalla penombra

CALENDARIO
• 2 gennaio 2020
05:32 – Luna all’apogeo: massima distanza dalla Terra (409 706 km; diam. = 29′ 09″).
21:47 – Massima librazione lunare nord (7,3°; AP = 345°): favorita l’osservazione del Mare Frigoris.
• 4 gennaio 2020
9h – Massimo dello sciame meteorico delle Quadrantidi (QUA), attivo dal 27 dicembre al 10 gennaio, che si ritiene associato all’asteroide 2003 EH1. È previsto uno ZHR = 120; il radiante (AR = 15,3h; Dec = 49,5°) si trova tra le costellazioni di Bootes e del Drago, nei pressi di 44 Bootes
• 5 gennaio 2020
12:16 – La Terra al perielio: minima distanza dal Sole (0,982 UA).
• 10 gennaio 2020
06:00 – Marte (h = 14°; m = +1,5) passa 1,4° a sudovest di Jabbah (nu Scorpii; m = +4,1).
10:40 – Mercurio in congiunzione eliaca superiore (sep. = 1,9°; dist. Terra = 1.430 UA).
14:41 – La Luna al nodo ascendente.
18:05 – Inizia l’Eclisse di Luna di Penombra (osservabile dall’Italia).
18:39 – Luna Piena
20:09 – Massimo dell’Eclisse di Luna di Penombra (Saros n. 144; Magnitudine = 0,921; AP = 183°; h = 35°; diam. = 32,5′; durata della fase di Penombra = 248,8 minuti).
22:12 – Termina l’Eclisse di Luna di Penombra.
22:14 – La Luna alla massima declinazione nord (+22° 36’).
• 11 gennaio 2020
Luna e Stelle al Parco delle Valli: evento astronomico gratuito a Roma
• 13 gennaio 2020
02:32 – Saturno alla massima distanza dalla Terra (11,017 UA; m = +0,5).
• 14 gennaio 2020
03:20 – La Luna al perigeo: minima distanza dalla Terra (360 402 km;
diam. = 33′ 09″).
• 16 gennaio 2020
00:12 – Plutone alla massima distanza dalla Terra (34,943 UA; m = +14,4; diam. = 0,12″).
04:20 – L’asteroide (407) Arachne (m = +12,3) occulta la stella TYC 1372-01714- (m = +9,0). Si prevede una caduta di luminosità di 3,3 magnitudini per una durata di 7,7 secondi. La linea teorica attraversa la penisola italiana (www.asteroidoccultation.com).
05:50 – La Luna (h = 48°; fase = 65%) passa 3° a nordovest di
Porrima (gamma Virginis; m = +3,5).
06:11 – Massima librazione lunare sud (6,5°; AP = 159°): favorita l’osservazione del Polo Sud.
• 20 gennaio 2020
Inizia il Corso Base di Astronomia Generale dell’Accademia delle Stelle
• 22 gennaio 2020
06:32 – La Luna al nodo discendente.
• 27 gennaio 2020
04:09 – L’asteroide (28758) 2000 HE10 (m = +19,0) occulta la stella HIP 33179 (m = +6,3). Si prevede una caduta di luminosità di 12,7 magnitudini per una durata di 1 secondo. La linea teorica attraversa il Centro-sud italiano (www.asteroidoccultation.com).
• 29 gennaio 2020
03:36 – Luna all’apogeo: massima distanza dalla Terra (410 300 km; diam. = 29′ 07″).
• 30 gennaio 2020
04:13 – Massima librazione lunare nord (7,6°; AP = 346°): favorita l’osservazione del Mare Frigoris.
h 21 Inizia il Corso di Astrofotografia dell’Accademia delle Stelle

PIANETI
Mercurio: il 10 è in congiunzione con il Sole, quindi inizialmente invisibile. Negli ultimi giorni del mese, quando tramonta oltre un’ora dopo il Sole, c’è la possibilità di riuscire ad individuarlo basso, ad ovest, tra le luci del crepuscolo serale.

Venere: visibile sempre più a lungo dopo il tramonto del Sole, sull’orizzonte occidentale. Alla fine di gennaio Venere tramonta quasi tre ore e mezza dopo il Sole. L’11 gennaio assa dal Capricorno all’Acquario che attraversa quasi per intero durante il mese.

Marte: il pianeta è osservabile e Sud-Est poco prima dell’alba. Non è lontano dalla stella Antares con la quale sarà utile confrontarlo visivamente per il simile colore e splendore (Antares deriverebbe da anti–Ares, rivale di Marte in quanto simile). Il 7 entra nello Scorpione, la cui stella più luminosa è appunto Antares, e già dal 16 gennaio il pianeta si sposta nella costellazione dell’Ofiuco.

Giove: vicinissimo al Sole, è impossibile osservarlo a inizio anno. A fine mese ricompare nel cielo del mattino e lo si può cercare molto basso sull’orizzonte a Sud-Est, dove sorge poco prima del Sole. Giove resterà nella costellazione del Sagittario per quasi tutto l’anno.

Saturno: il 13 gennaio il pianeta è in congiunzione con il Sole, e rimane pertanto inosservabile per tutto il mese. Si trova nella costellazione del Sagittario, vicino al limite con il Capricorno.

Urano: culmina a Sud nel corso delle prime ore della sera. Lo si può quindi osservare agevolmente, molto alto in cielo nella prima parte della notte. Per poterlo osservare occorre comunque un telescopio o almeno un binocolo. È retrogrado nell’Ariete fino all’11 gennaio quando il movimento torna diretto.

Nettuno: è ancora osservabile per breve tempo sull’orizzonte occidentale, poco dopo il tramonto del Sole. In congiunzione con Venere il 27. Anche nel 2020 Nettuno rimane per tutto l’anno nella costellazione dell’Acquario, dove è entrato nel 2011, e che lo ospiterà fino al 2022.

COSTELLAZIONI
Le costellazioni zodiacali che tramontano dopo il tramonto del Sole sono l’Acquario che ospita Venere, la molto estesa ma poco appariscente costellazione dei Pesci, che potremo individuare più facilmente prendendo a riferimento il grande quadrilatero di Pegaso (vedi foto).
Ad oriente nelle prime ore della notte invece sorgono il Cancro e, di seguito, il Leone.

Sopra il vertice più alto del Quadrato di Pegaso è ancora ben visibile Andromeda con l’omonima galassia. Proseguendo oltre Andromeda troviamo altissimo in cielo, quasi allo Zenit, il Perseo, e ad Est, quindi a sinistra, sopra i Gemelli, l’Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono.
La stella più luminosa dell’Auriga è Capella, termine che in latino significa “capretta”. La mitologia vi riconosce infatti Amaltea, la capra con il cui latte fu nutrito Zeus.

Tornando al di sotto della fascia zodiacale, a Sud-Ovest le estese costellazioni – ma prive di stelle brillanti – della Balena e dell’Eridano precedono il Grande Cacciatore, ossia la protagonista incontrastata del cielo invernale: la costellazione di Orione.

Di quest’ultima rammentiamo la nomenclatura delle stelle più brillanti: ai vertici del quadrilatero che ne disegna le spalle e le ginocchia, troviamo in alto Betelgeuse e Bellàtrix, in basso Rigel e Saiph. Le tre stelle allineate che ne rappresentano la cintura sono, da sinistra a destra, Alnitak, Alnilam e Mintaka.

Da non perdere un’osservazione con un telescopio, ma è sufficiente anche un binocolo, per ammirare nella Spada, poco sotto la cintura, la grande nebulosa M42.

Il cacciatore Orione è accompagnato in cielo dai suoi due cani, le costellazioni del Cane Maggiore, dove troviamo Sirio, la stella più brillante del cielo invernale, ed il Cane Minore, dove brilla un’altra stella facilmente identificabile: Procione.

Chiudiamo il tour della volta celeste rivolgendo lo sguardo verso Nord (non visibile nella mappa): attorno alla Stella Polare nell’Orsa Minore, partendo da sinistra riconosciamo in senso antiorario: Cassiopea, con l’inconfondibile forma a “W”, la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone, l’Orsa Maggiore e la Giraffa.

METEORE
Le prime notti di gennaio sono tra le più interessanti per osservare stelle cadenti, in quanto è attivo uno dei maggiori sciami dell’anno, quello delle Quadrantidi, dette anche da molti Bootidi, poichè queste meteore sembrano irradiarsi da una zona posta all’incirca a una decina di gradi a nord della costellazione del Boote.
Nel nostro paese dal crepuscolo serale a mezzanotte il radiante viene a trovarsi molto basso, quasi tangente all’orizzonte, di conseguenza il numero delle meteore osservabili risulta estremamente ridotto, e solamente da mezzanotte all’alba, man mano che il radiante sale sempre più in altezza, diventa conveniente osservarle.
Dall’Italia centro settentrionale il radiante è visibile per tutta la notte, ma dal tramonto a mezzanotte risulta troppo basso per ottenere osservazioni soddisfacenti, occorre pertanto osservare da mezzanotte in poi per vedere via via aumentare il numero delle stelle cadenti. Per latitudini inferiori (all’incirca di Napoli) l’osservazione è ancor meno agevole, poichè il radiante risulta tramontare verso le 20h e quindi poco dopo sorgere nuovamente.
Quest’anno il maggior numero di Quadrantidi è atteso il 4 gennaio verso le 10h, ovvero quando da noi sarà già giorno. Per le postazioni visuali o video sarà quindi un’annata alquanto sfavorevole, anche perché il numero delle Quadrantidi in genere raggiunge stabilmente solo per circa quattro ore valori superiori alle 100 meteore/h e si mantiene sopra le 50 per quasi dieci ore. Ciò significa che il 4 gennaio solo nelle ore finali della notte potremo osservare un certo numero significativo di queste meteore. Nelle notti lontane dal massimo queste meteore sono poco luminose e paiono irradiarsi da un’area di cielo assai diffusa, mentre durante la maggiore attività appaiono più brillanti e da un radiante più compatto.
Oltre alle Quadrantidi in gennaio sono attive anche alcune piogge minori, per lo più con radianti vicini all’eclittica e quindi ormai diffuse, difficili da investigare, se osservate visualmente, a causa dell’esiguo numero degli eventi. Abbastanza produttiva di meteore è soprattutto la regione tra le costellazioni dei Gemelli, Cancro, Cane Minore e Idra. Si tratta di sciami visibili per l’intera notte, i cui radianti raggiungono agguardevoli altezze sopra l’orizzonte, ma che producono poche meteore.

ASTEROIDI
A gennaio saranno in opposizione, con luminosità superiore alla magnitudine 10 i seguenti asteroidi
12 Gennaio 2020 (192) Nausikaa Mag 10.0 (Gem)
16 Gennaio 2020 (511) Davida Mag 9.6 (Gem)
21 Gennaio 2020 (5) Astraea Mag 8.9 (Cnc)
22 Gennaio 2020 (230) Athamantis Mag 10.4 (CMi)

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[ Paolo Colona ]
Si ringraziano per testi e dati originali:
Unione Astrofili Italiani
Coelum Astronomia
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