Ammassi di Galassie in Collisione

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Molte galassie fanno parte di ammassi galattici, strutture cosmiche fra le più grandi nell’Universo, tenute insieme dalla gravità. La nostra Via Lattea, ad esempio, fa parte del Gruppo Locale, un insieme di una cinquantina di galassie fra le quali la più grande è la galassia di Andromeda. Il vasto ammasso di galassie più vicino a noi, ad una distanza di circa 50 milioni di anni luce, è l’Ammasso della Vergine, che ospita intorno ai 2000 oggetti.

Si ritiene che gli ammassi crescano in seguito a fusioni tra gruppi più piccoli e dall’accrescimento di gas e materia oscura. L’energia rilasciata in questi violenti eventi cosmici viene ampiamente dissipata nel gas caldo all’interno del cluster, dove osservazioni a raggi X possono evidenziare onde d’urto ed elevate temperature. Le fusioni tra due ammassi ugualmente massicci possono fornire agli astronomi indizi importanti, dal momento che queste collisioni altamente energetiche producono effetti più durevoli e drammatici. Un esempio di fusione maggiore è il Bullet Cluster (nell’immagine).

Gli astronomi dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics hanno studiato un’altra fusione maggiore attorno alla galassia 3C438, utilizzando l’osservatorio a raggi X Chandra della NASA per esaminare il gas caldo nell’ammasso. Precedenti osservazioni avevano ipotizzato che l’attività fosse dovuta ad un buco nero supermassiccio o a un evento di massiccia fusione.

Utilizzando dati aggiuntivi di Chandra, gli scienziati hanno scoperto che il gas caldo nell’ammasso si estende fino a una distanza di circa 2,5 milioni di anni luce e presenta formazioni dovute a onde d’urto in seguito alla fusione. La velocità relativa della titanica collisione risulta di circa 2.600 chilometri al secondo. La rilevazione rappresenta un importante contributo allo studio delle dinamiche di questi straordinari scontri cosmici.
[ Barbara Bubbi ]

http://phys.org/news/2016-12-colliding-galaxy-clusters.html

Credit: X-ray: NASA/CXC/CfA/M.Markevitch et al.; Optical: NASA/STScI; Magellan/U.Arizona/D.Clowe et al.; Lensing Map: NASA/STScI; ESO WFI; Magellan/U.Arizona/D.Clowe et al.

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