Il cielo del mese – Giugno 2025
⭐️ CALENDARIO ASTRONOMICO DI GIUGNO 2025
I fenomeni astronomici di giugno 2025, con la visibilità di stelle, pianeti e costellazioni.
✨ Entriamo nel mese che divide l’anno in due parti uguali, che vede il Sole alla declinazione massima dell’anno, quella del solstizio d’estate. ☀️ La nuova stagione inizia il 21 giugno e fra le stelle è annunciata dal Triangolo Estivo ✨ formato da Deneb, Vega e Altair che anticipano progressivamente la loro levata. Il mese dalle notti più brevi porta in scena il tratto più brillante della Via Lattea che nel Sagittario ha l’intensità massima. Fra i pianeti, Marte è quello che si vede più a lungo nelle ore serali, anche se al tramonto lo vediamo già a ovest. Da non perdere la stretta congiunzione con Regolo la sera di martedì 17, che ci offre il punto color fiamma di Marte accanto a quello azzurro di Regolo, evocando la coppia arancione e blu di Albireo, la stella sulla testa del Cigno.
Prima dell’alba, il cielo orientale è invece punteggiato da Venere e Saturno, quest’ultimo visibile in media per tre ore. Assente o quasi è infine Giove che il 24 va in congiunzione col Sole e se vogliamo vederlo, dobbiamo approfittare dei primissimi giorni del mese, quando appare al tramonto in direzione ovest, ma ormai basso sull’orizzonte.
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☀️ SOLE
Si trova nella costellazione del Toro e da sabato 21 in quella dei Gemelli. Il 21 è anche il giorno del solstizio d’estate, quando il Sole tocca il punto più alto della sua orbita apparente, l’eclittica, dando il via alla nuova stagione. In particolare il solstizio si verifica alle 4.42 del mattino quando il Sole è ancora nel Toro, mentre nei Gemelli vi entra alle 17.05.
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FASI DELLA LUNA
Primo quarto – martedì 3 h05.41
Piena – mercoledì 11 h09.44
Ultimo quarto mercoledì 18 h21.19
Nuova – mercoledì 25 h12.31
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PRINCIPALI EVENTI ASTRONOMICI DI GIUGNO
1 04.09 Venere alla massima elongazione ovest (45,9°)
1 11.48 Congiunzione Luna (33,4%) – Marte 1,4°N, visibile a ovest dopo il tramonto
1 21.09 Venere al primo quarto
1 22.00 Raggruppamento Marte, Luna (36,7%) e Regolo, visibile a ovest
2 04.11 Congiunzione Luna (39,4%) – Regolo 1,7°N, visibile a ovest fino all’1.00 circa
3 05.41 Luna al primo quarto
6 16.59 Congiunzione Luna (81,5%) – Spica 0,5°S, visibile a sud dopo il tramonto
7 12.41 Luna all’apogeo (405.551 km)
10 13.06 Congiunzione Luna (99,1%) – Antares 0,3°S, visibile a sud-est dopo il tramonto
11 09.44 Luna piena
12 04.45 Venere all’afelio: 0,728 UA
17 06.23 Congiunzione Marte – Regolo 0,8°N, visibile a ovest dopo il tramonto
18 21.19 Luna all’ultimo quarto
19 03.09 Raggruppamento Luna (47,1%), Saturno, Nettuno 3,0°, visibile a est
19 05.56 Congiunzione Luna (46,1%) – Saturno 3,4°N, visibile a est prima dell’alba
19 06.26 Congiunzione Luna (45,9%) – Nettuno 2,5°N, visibile a est prima dell’alba
21 04:42 Solstizio d’estate ☀️
22 10:34 Congiunzione Luna (13,4%) – Venere 7,2°N, visibile prima dell’alba a est
22 14:51 Congiunzione Urano – Pleiadi (M45) 4,4°S, visibile con difficoltà a est prima dell’alba
22 20:36 Saturno in quadratura occidentale
23 06.42 Luna al perigeo (363.176 km)
23 03:33 Raggruppamento Luna (7,8%), Urano, Pleiadi (M45) 4,8°, visibile a nord-est
23 05:32 Congiunzione Luna (7,3%) – Pleiadi (M45) 0,6°N, visibile a est alle 4.00 circa
23 05:35 Congiunzione Luna (7,3%) – Urano 5,0°N, visibile a est alle 4.00 circa
23 06:42 Luna al perigeo (363.176 km)
23 10:29 Nettuno in quadratura occidentale
24 17:05 Giove in congiunzione col Sole
25 12.31 Luna nuova
25 22.00 Allineamento Castore, Polluce e Mercurio
26 06:01 Giove al minimo splendore (m -1,89)
27 02:00 Giove alla massima distanza dalla Terra (921.466 Mkm)
27 08:02 Congiunzione Luna (4,8%) – Mercurio 2,8°N, visibile a ovest dopo il tramonto
27 20:27 Congiunzione Luna (6,9%) – Presepe (M44) 2,3°N, visibile a ovest dopo il tramonto
28 22:35 Mercurio all’ultimo quarto
29 11:00 Congiunzione Saturno – Nettuno 1,0°S, visibile a sud-est prima dell’alba
29 13:06 Congiunzione Luna (19,6%) – Regolo 1,5°N, visibile a ovest dopo il tramonto
29 15:08 Raggruppamento Luna (20,1%), Marte, Regolo 6,8°, visibile a ovest dopo il tramonto
30 03:05 Congiunzione Luna (24,0%) – Marte 0,2°N, visibile a ovest fino alle 23.30 del 29
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PIANETI
☿ MERCURIO è visibile al tramonto in direzione ovest, a partire dalla seconda decade di giugno, quando è già passato dal Toro ai Gemelli, costellazione in cui è entrato il 9. Nel periodo di visibilità splende con -0,85 magnitudini che a fine mese si riducono a 0,35, mentre il suo diametro angolare cresce da 5,64” a 7,59”. Mercoledì 25 entra nel Cancro e alla sera possiamo vederlo allineato a Polluce e Castore, che brillano più a ovest in un cielo ancora non ancora completamente buio. La sera di venerdì 27 invece si trova in congiunzione con una sottilissima falce di Luna appena al 5%, mentre sabato 28 al telescopio si mostra all’ultimo quarto.
♀ VENERE in giugno percorre tre costellazioni: a inizio mese lo troviamo nei Pesci, il 10 varca i confini dell’Ariete, mentre il 28 si sposta nel Toro. Lo vediamo mediamente per un’ora e mezza a est prima dell’alba, quando sorge. Il suo splendore nell’arco del mese cresce da 1,08 a 0,96 magnitudini, mentre il diametro angolare aumenta da 16,13” a 17,68”. Domenica 1° giugno Venere tocca la massima elongazione ovest, il punto prospetticamente più lontano dal Sole rispetto al quale il pianeta rimane a ovest. In questa occasione Venere dista angolarmente dalla nostra stella 45,9° e si troverebbe così alle migliori condizioni osservative, se non fosse per l’eclittica poco inclinata sull’orizzonte che fa sì che Venere rimanga piuttosto basso prima che il cielo si rischiari. Grazie alla sua natura particolarmente luminosa, si riesce comunque a osservare nitidamente e al telescopio il 1° giugno si presenta al primo quarto. Giovedì 12 invece va all’afelio, la massima distanza reale dal Sole, pari a circa 109 milioni di chilometri. Prima dell’alba di domenica 22 infine, possiamo osservare la Luna illuminata appena al 13,4% approssimarsi alla congiunzione con Venere di metà mattinata.
♂ MARTE si fa sempre più piccolo e spento, col suo diametro apparente che in giugno passa da 5,51” a 4,87” e la sua magnitudine che si alza invece da 1,21 a 1,46. Marte tuttavia rimane il pianeta più agevole da osservare sia per orario che in quanto a permanenza sull’orizzonte. Appare al tramonto verso ovest fra le stelle del Leone e si lascia osservare al massimo fino all’una di notte, mentre a fine mese tramonta circa a mezzanotte. In giugno si offre in alcuni raggruppamenti e congiunzioni interessanti, fra i quali spicca il raggruppamento con la Luna e Regolo domenica 1, dove il nostro satellite porge la sua quasi metà illuminata a Marte e la sua porzione oscura a Regolo, creando una triade discendente che non passa inosservata. Da non perdere poi la congiunzione molto stretta con Regolo martedì 17; l’evento avviene poco dopo l’alba, ma attendendo l’oscurità della sera, possiamo ancora vedere la stella e il pianeta molto vicini, che si fanno notare per la luminosità simile e soprattutto per il contrasto cromatico: Marte dal colore ambrato splende sopra l’azzurra Regolo, tanto da ricordare la stella doppia del Cigno, Albireo, che brilla poco più alta, diametralmente opposta in direzione est.
♃ GIOVE inizia il mese nel Toro e il 12 si sposta nei Gemelli, costellazione in cui il 21 entra anche il Sole, lasciandoci intuire che è giunto il tempo di salutare il pianeta maggiore del Sistema Solare. Giove va infatti in congiunzione col Sole martedì 24, ma di fatto ci è possibile vederlo soltanto nei primissimi giorni di giugno. Appare al tramonto per meno di mezz’ora e ormai basso sull’orizzonte ovest con una magnitudine di -1,91 e dimensioni apparenti di circa 32”. Per rivederlo dobbiamo attendere che la sua elongazione sia almeno di 20°, ovvero l’ultima settimana di luglio, quando sorge durante il crepuscolo nautico mattutino (Sole 12° sotto l’orizzonte). Giove sparisce dunque per circa un mese e mezzo e venerdì 27 in particolare, si trova alla massima distanza dalla Terra, pari a quasi un miliardo di chilometri (6,16 UA).
♄ SATURNO estende la sua visibilità da due a quattro ore in direzione est, prima dell’alba. Domenica 22 in particolare si trova in quadratura occidentale, ovvero si trova a ovest del Sole con un’elongazione di 90°. Questo significa che Saturno passa sul meridiano sei ore prima del Sole e si vede dunque nella seconda parte della notte. Il pianeta coi suoi incantevoli anelli è stabile nei Pesci e durante il mese di giugno rafforza il suo splendore passando da 1,08 a 0,96 magnitudini, mentre le sue dimensioni apparenti crescono da 16,13” a 17,68”. Attorno alle 3.00 di giovedì 19, quando la Luna sta per andare in congiunzione col pianeta, vediamo Saturno appena sotto, in corrispondenza del terminatore, la linea che separa la metà illuminata della Luna, reduce dall’ultimo quarto, da quella oscura; al telescopio, la visione si arricchisce di Nettuno che appare in mezzo alla coppia, dando vita così anche a un raggruppamento.
♅ URANO, visibile almeno con un binocolo, rimane per tutto il mese nel Toro ma, dopo la congiunzione col Sole di maggio, potremo vederlo soltanto a partire dall’ultima settimana di giugno. Appare a est prima dell’alba con una magnitudine di 5,84 e un diametro apparente di 3,46”. Quando torna a mostrarsi di nuovo lo fa in grande stile, perché verso le 4.00 di lunedì 23, si trova in un raggruppamento con la Luna, sotto forma di falce appena accennata, che a sua volta occulta parzialmente le Pleiadi.
♆ NETTUNO si trova molto vicino a Saturno, con cui condivide la costellazione dei Pesci, ed è visibile sempre più a lungo a est nelle ore che precedono l’alba. Il pianeta più lontano del Sistema Solare aumenta il suo splendore passando da 7,80 magnitudini a inizio mese a 7,76 alla fine, mentre le sue dimensioni angolari si estendono da 2,26” a 2,29”. Durante la notte di giovedì 19, Nettuno brilla in mezzo a Saturno e alla Luna ancora illuminata quasi per metà, formando un raggruppamento che può essere di aiuto per l’identificazione del pianeta quando si osserva al telescopio. A una settimana di distanza da Saturno, lunedì 23, anche Nettuno va in quadratura occidentale rendendosi così visibile nella seconda parte della notte, mentre con Saturno si trova in congiunzione domenica 29 e possiamo osservare la coppia prima dell’alba a sud-est ben alta in cielo, con Nettuno appena 1° sopra Saturno.
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✨ STELLE E COSTELLAZIONI
Con l’arrivo dell’estate avanza verso il meridiano l’asterismo del Triangolo Estivo, formato da Deneb, Vega e Altair, le stelle più brillanti rispettivamente del Cigno, della Lira e dell’Aquila. A inizio giugno la triade sorge attorno alle 22.00, portando con sé la scia più densa della Via Lattea, che attraversa il Cigno e l’Aquila, sfiorando invece la Lira. Vicino all’orizzonte orientale salgono anche le costellazioni australi dello Scorpione e del Sagittario, che da luglio saranno ancor meglio osservabili, mentre in giugno sono prossime alla culminazione l’Ofiuco, il Serpente e Ercole, costellazioni ricche di ammassi globulari. Solo nell’Ofiuco se ne contano sette del catalogo di Messier, di cui i più agevoli da osservare sono M10 (m 6,40) e M12 (m 7,68), alloggiati nel perimetro tracciato dalla costellazione, e M14 (m 8,32) appena fuori, circa a metà della congiungente Eta e Beta Oph. Nel Serpente invece troviamo M5 (m 6,65) dalla parte della testa e M16 (m 6,00) nella coda. Quest’ultimo è un ammasso aperto che illumina la maestosa nebulosa Aquila, una stupefacente nube di gas e polvere dalla forma d’aquila a 7000 anni luce dalla Terra. In Ercole invece luccica M13 (m 5,80), l’ammasso globulare che ha inaugurato questa categoria cosmica e che è anche il più celebre per la sua luminosità, facilità di identificazione e per la stagione mite che invita all’osservazione notturna. M13 si trova fra Eta e Zeta Her, a circa 3/4 della loro congiungente dalla parte di Eta, mentre circa 6° a nord di Pi Her, splende il secondo ammasso globulare della costellazione: M92 (m 6,40) a quasi 27.000 anni luce di distanza. Nella metà sudoccidentale del cielo infine, si avviano a tramontare le costellazioni primaverili del Cancro, col suo incantevole ammasso aperto del Presepe (M44, 3,10), insieme a quelle del Leone, della Coppa, del Corvo e della Testa dell’Idra. Rimangono sopra l’orizzonte fino a tarda notte, la Vergine e la Chioma di Berenice dalle innumerevoli galassie; le accompagna verso l’orizzonte occidentale la gigante rossa Arturo (m 0,15), l’astro principale del Bootes che, grazie alla sua alta declinazione, si vede fin quasi all’alba.
☀️ SABATO 21 GIUGNO: SOLSTIZIO D’ESTATE
L’estate scocca alle 4.42 di sabato 21 giugno, quando il Sole raggiunge il punto più alto della sua orbita apparente – l‘ecclittica – staccandosi dall’equatore celeste di 23°27’. Questo punto è il solstizio d’estate ed è il momento in cui la Terra porge per così dire, il Polo Nord al Sole, con la conseguenza che più di metà del globo ne riceve i raggi e il numero delle ore di luce è massimo. In realtà, la durata massima del dì si estende anche ai giorni un po’ prima e un po’ dopo il solstizio; tipicamente nella settimana a cavallo del 21, il cielo rimane chiaro per circa 15,5 ore e naturalmente le notti sono le più brevi dell’anno con appena 8,5 ore di buio. Il motivo dei diversi giorni che godono della massima illuminazione è dovuto al fatto che il Sole, quando inverte la rotta dopo aver raggiunto la cima dell’eclittica, non lo fa istantaneamente, ma impiega alcuni giorni e noi abbiamo l’impressione che sia fermo in cielo. Questo significa la parola “solstizio” che deriva dal latino “sol sistit”, “il Sole si ferma”.
L’inversione di marcia possiamo visualizzarla invece nell’analemma, una figura simile al numero 8 e che rappresenta il percorso del Sole durante l’anno, avendo cura di fotografarlo ogni giorno alla stessa ora e nella stessa direzione. Il punto più alto del “cappio” superiore indica il solstizio d’estate, mentre quello più basso il solstizio d’inverno; vicino all’intersezione del lobo inferiore, cadono invece gli equinozi. Nei due cappi possiamo vedere il Sole invertire il suo cammino, tant’è che la parola “tropico”, associata al Cancro e al Capricorno, che sono i paralleli terrestri di latitudine 23°27’, in greco significa proprio “rivolgersi”, cioè tornare indietro. Le costellazioni dei due tropici invece sono quelle che ospitavano il solstizio ai tempi degli antichi Greci, ma in realtà già dalla metà del II millennio a.C. Il fenomeno della precessione degli equinozi ha però arretrato i punti delle stagioni nelle costellazioni immediatamente precedenti e così oggi l’estate cade nei Gemelli (al confine col Toro, dove si addentrerà sempre di più) e l’inverno invece nel Sagittario. Dopo il solstizio d’estate le giornate inizieranno ad accorciarsi in termini di luce e in particolare sarà l’alba a farsi attendere, mentre il tramonto si mantiene al massimo ritardo fino alla fine del mese. Il motivo è piuttosto complesso, ma fondamentalmente è legato alla latitudine del luogo e al fatto che la durata del giorno, inteso come l’intervallo di tempo impiegato dal Sole per ritornare al meridiano, non è di 24 ore esatte come segnano per convenzione i nostri orologi, ma attorno ai solstizi è più lungo di diversi secondi (circa 15); la discrepanza fra l’ora dell’orologio e quella che segnerebbe veramente il Sole, fa sì che i tramonti più tardivi avvengano dopo il solstizio e pertanto fino a fine giugno il tramonto non anticipa mai.
[ Ilaria Sganzerla ]
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