Il Primo Esopianeta di SPHERE

Uno dei campi più entusiasmanti e stimolanti nell’astronomia è la ricerca di esopianeti. Il mondo alieno HIP 65426b è stato scoperto di recente utilizzando lo strumento SPHERE (Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch instrument) installato sul Very Large Telescope (VLT) dell’ESO.

Si tratta del primo esopianeta certo individuato grazie a SPHERE, ed è anche molto interessante.

Localizzato a 385 anni luce dalla Terra, il pianeta è caldo (con temperatura tra 1000 e 1400 gradi Celsius) ed ha una massa tra sei e dodici volte quella di Giove. Pare che abbia un’atmosfera molto polverosa ricca di spesse nubi, e orbita attorno ad una giovane stella calda che ruota in modo sorprendentemente veloce. Data la sua età, è un fatto insolito che la stella non appaia circondata da un disco di detriti e l’assenza del disco suscita domande interessanti sul modo in cui possa essersi formato il pianeta.

Il mondo alieno potrebbe essersi formato in un disco di gas e polveri e quando il disco si è rapidamente dissipato, potrebbe aver interagito con altri pianeti per raggiungere un’orbita più distante, dove lo osserviamo ora. Alternativamente la stella ed il pianeta potrebbero essersi formati insieme come un sistema binario in cui la componente più massiccia ha impedito all’altra di accumulare sufficiente materiale per diventare anch’essa una stella. La scoperta del pianeta fornisce agli astronomi l’opportunità di studiare la composizione e la posizione delle nubi nella sua atmosfera e di testare le teorie sull’evoluzione e la formazione degli esopianeti.

Lo scopo scientifico dello strumento SPHERE è di rilevare e studiare nuovi esopianeti giganti attorno a stelle vicine utilizzando il metodo dell’osservazione diretta, che consente di catturare direttamente immagini di esopianeti e dischi di detriti attorno alle stelle. Si tratta di un metodo complesso perché la luce di una stella è così potente che la flebile luce riflessa da pianeti in orbita viene sopraffatta dalla luce stellare. Ma SPHERE è stato progettato per superare questo ostacolo e cercare specificamente la luce polarizzata riflessa dalla superficie di un pianeta.

La ripresa è stata realizzata come parte della survey SHINE, il cui scopo è rappresentare 600 giovani stelle nel vicino infrarosso, utilizzando SPHERE per scoprire e caratterizzare nuovi sistemi planetari. Nell’immagine la stella è stata rimossa per chiarezza e la sua posizione è indicata da una croce, mentre il cerchio indica l’orbita di Nettuno attorno al Sole con la stessa scala. Il pianeta è visibile in basso a sinistra.
[ Barbara Bubbi ]

Credit: ESO

http://www.eso.org/public/announcements/ann17041/?lang

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