In attesa delle Alfa Monocerontidi

Sciame meteorico - stelle cadentiCresce l’attesa per il possibile exploit delle Alfa Monocerontidi, uno sciame di stelle cadenti dal comportamento assai insolito, capace di “accendersi” per solo poche decine di minuti a distanza di molti anni di distanza e il cui prossimo picco è atteso proprio quest’anno, prima dell’alba di venerdì 22 novembre.

Le Alfa Monocerontidi prendono il nome dalla stella più luminosa vicina al loro punto di irraggiamento nella volta celeste: l’Alfa dell’Unicorno (Alfa Monocerotis in latino)

Lo sciame meteorico fu osservato per la prima volta nel 1925 negli Stati Uniti con un picco di 37 meteore apparse in 13 minuti. Nel 1935 è stata osservata dall’India con un picco di 100 meteore in 20 minuti. E’ stata poi assente, o quasi, per decenni.
Nel 1985 osservatori americani (USA) hanno riportato un picco di 27 meteore in 4 minuti.

Nel 1995 un notevole display finalmente fu ben visto nei cieli europei e quindi anche dal nostro paese. Gli astrofili Haver, Gorelli, Latini e Scarrà della UAI-Sezione Meteore furono testimoni di uno spettacolare outburst di circa 350 meteore di eZHR, che durò solamente poco più di mezz’ora.
Un significativo resoconto di quell’osservazione, che val la pena di leggere, fu pubblicato in http://meteore.uai.it/stomeo95/alphaMON.pdf

Le previsioni 2019 indicano che il prossimo 22 novembre tra le 4h30m e le 5h30m UT potrebbe verificarsi nuovamente uno spettacolare breve exploit, dato che la distanza dello sciame dalla Terra raggiungerà le 0.00036 UA. Non essendo conosciuto il corpo che è all’origine della corrente è difficile fare delle previsioni accurate, gli esperti si sono dovuti basare sui dati che hanno fornito le precedenti apparizioni.

Qui di seguito sono indicati quali potrebbero essere i momenti della maggior frequenza secondo varie fonti: 04h50m UT (IMO, AMS), 04h52m UT (Jenniskens, Lyytinen), 04h56m UT (Sato), 05h12m UT (Almanacco UAI). Circa il livello di attività i pareri sono più o meno ottimistici: Lyytinen prevede un eZHR di 200-300 meteore, mentre secondo Jenniskens il tasso orario equivalente potrebbe arrivare anche a 600 meteore. Ovviamente i precedenti dati osservativi fanno pensare che questo eventuale nuovo display, se ci sarà, dovrebbe durare tra i 15 e i 40 minuti.

Purtroppo le condizioni osservative per il nostro paese sono in buona parte sfavorevoli, in quanto il picco si colloca nel crepuscolo mattutino già iniziato, e per giunta a rincarare la dose sarà presente la Luna a sud est a una quarantina di gradi d’altezza.

Ad ogni modo, data la rarità dell’evento, varrà la pena di controllare ed eventualmente tentare di osservarle. E, dato che sono particolarmente veloci (62 km/sec) e pertanto difficili da osservare in un cielo non perfettamente buio, c’è da sperare che, essendo formate da particelle abbastanza dense, si mostrino con qualche bella meteora particolarmente brillante.

Fonti:
http://meteore.uai.it/sciami/2019/nov2019.htm
http://divulgazione.uai.it/index.php/Cielo_di_Novembre_2019

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