Individuata una Nova Storica di 600 Anni Fa
Durante una fredda notte di Marzo a Seoul quasi 600 anni fa, gli astronomi Coreani individuarono una nuova stella brillante nella costellazione della Coda dello Scorpione. Venne osservata per circa 14 giorni prima di sparire dalla vista.
Grazie a queste antiche registrazioni, gli astronomi moderni avevano determinato che l’evento osservato fosse un’esplosione di nova, ma non erano stati in grado fino ad oggi di individuare il sistema stellare binario che la provocò.
Ora un nuovo studio pubblicato su Nature ha identificato la posizione dell’antica nova e caratterizzato il sistema binario all’origine dell’esplosione. Si tratta della prima nova individuata con certezza grazie ad osservazioni cinesi, coreane o giapponesi degli ultimi 2500 anni.
Una nova è un’esplosione colossale non distruttiva che avviene in un sistema binario quando una stella compagna più grande riversa del materiale su di una nana bianca compagna. Il materiale si accumula sulla superficie della nana bianca e viene compresso e riscaldato ad altissime temperature, finché, la temperatura e la pressione diventano sufficienti a innescare una reazione di fusione nucleare. L’esito finale è che il gas viene espulso dalla nana bianca in modo esplosivo, producendo un “lampo” luminoso che rende l’astro centinaia di migliaia di volte più brillante del Sole e dando luogo a una “nuova stella” in cielo come quella osservata dagli astronomi Coreani. L’aumento di luminosità per una nova “classica” è di circa 12 magnitudini.
Poichè la stella progenitrice attualmente è di magnitudine 15,9, all’epoca del massimo può aver raggiungo la magnitudine 4, quindi visibile ad occhio nudo ma non eccezionalmente luminosa. Gli astronomi coreani di 600 anni fa diedero prova di grande acuità visiva e dedizione al loro lavoro, dato che la nova alla loro latitudine non saliva a più di 10° sopra l’orizzonte, e raggiungeva questa visibilità alle 4 di notte.
Per anni Michael Shara del Dipartimento di Astrofisica dell’American Museum of Natural History ha provato a individuare la posizione della stella binaria che ha prodotto l’eruzione di nova del 1437, insieme con Richard Stephenson della Durham University e Mike Bode della Liverpool John Moores University. Dopo molti anni infruttuosi, i ricercatori hanno ampliato il campo stellare indagato e hanno scoperto il guscio espulso di una classica nova.
Lo hanno poi individuato in un altro tipo di registrazione storica: una lastra fotografica risalente al 1923 e disponibile online come parte del progetto Digitizing a Sky Century at Harvard (DASCH).
“Grazie a questa lastra possiamo ricostruire come la stella si è spostata in cielo nel corso dell’ultimo secolo, da quando è stata ripresa la foto”, ha detto Shara. Nella foto in bianco e nero, la stella progenitrice è quella indicata dalle due lineette perpendicolari. “Poi abbiamo tracciato la sua posizione indietro di sei secoli e, bingo, era lì, proprio al centro del nostro guscio”. Altre fotografie degli anni ’40, in cui la luminosità della stella sembrava aumentare e diminuire rapidamente, hanno contribuito a caratterizzare il sistema come nova nana, una fase in cui la stella è soggetta a brevi eruzioni minori. Questo indicherebbe che questo tipo di variabili cataclismiche sono in realtà lo stesso oggetto che attraversa fasi evolutive differenti, non fenomeni separati come era stato suggerito in precedenza.
“Nello stesso modo in cui un uovo, un bruco, una pupa e una farfalla sono stadi del ciclo vitale dello stesso organismo, ora abbiamo forti evidenze a supporto dell’idea che queste binarie siano tutte lo stesso oggetto, osservate in varie fasi della loro vita”, ha detto Shara riferendosi ai fenomeni di nova classica, nova nana e nova ricorrente. “La vera sfida nella comprensione dell’evoluzione di questi sistemi è che, a differenza dell’osservare la trasformazione di un uovo in farfalla, che avviene nel giro di un mese, il ciclo di vita di una nova dura centinaia di migliaia di anni. Semplicemente non abbiamo mai osservato un ciclo completo. La svolta nel nostro studio è di essere stati in grado di ricondurre la registrazione di un fenomeno antico di 580 anni alla nova nana e al resto di nova che osserviamo attualmente”.
[ Barbara Bubbi, Paolo Colona ]
https://m.phys.org/news/2017-08-scientists-recover-nova-years-korean.html
L’articolo pubblicato su Nature:
http://www.nature.com/nature/journal/v548/n7669/full/nature23644.html
Un buon articolo divulgativo sull’argomento:
https://www.theverge.com/2017/8/30/16223376/korean-astronomers-1437-new-star-classical-nova-scorpius-constellation
Image: David A Hardy/www.astroart.org//PA
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