Le Onde d’Urto delle Novae più Potenti

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In un anno si verificano nella nostra galassia circa 50 novae, esplosioni colossali non distruttive che avvengono in un sistema binario quando una compagna più grande viene divorata da una nana bianca, sulla cui superficie si accumula materiale finché temperatura e pressione diventano sufficienti a innescare una reazione esplosiva. Alcune di queste esplosioni sono così brillanti e intense da sfidare la spiegazione scientifica.Utilizzando due potenti telescopi gli astronomi della Michigan State University hanno sviluppato una teoria che spiega il comportamento di queste novae superluminose e di altre esplosioni astronomiche. I risultati, pubblicati su Nature Astronomy, suggeriscono che le onde d’urto generate in seguito all’evento amplifichino la potenza delle esplosioni.

“A lungo gli astronomi hanno ritenuto che l’energia proveniente dalle novae fosse dominata dalla nana bianca, da cui dipenderebbe quanta luce ed energia venga emessa”, afferma Laura Chomiuk, tra gli autori dello studio. “Ciò che abbiamo scoperto, tuttavia, è stata una sorgente di energia totalmente diversa: onde d’urto in grado di dominare l’intera esplosione”. Quando avviene la cosmica detonazione, si verifica l’emissione di un’ondata di materiale gassoso relativamente più freddo e più lento, ma dietro questa emissione esiste un altro flusso caldo e più veloce, che procede alle sue spalle. La collisione tra i due diversi flussi espulsi produce un’onda d’urto, da cui deriva secondo gli scienziati una straordinaria esplosione di calore e luce.

“Più grande è l’onda d’urto, più brillante è la nova”, continua Chomiuk. “Riteniamo che sia la velocità del secondo flusso a influenzare l’esplosione”. Questa teoria può essere utilizzata anche per comprendere meglio altre esplosioni, come quelle che segnano la morte delle stelle massicce. “Le novae sono piccoli laboratori nelle nostre vicinanze, che possiamo utilizzare per studiare alcune delle esplosioni più luminose dell’Universo”, ha precisato Chomiuk. La particolare nova oggetto dello studio, ASASSN-16ma, è stata scoperta dalla survey All Sky Automated Survey for SuperNovae (ASAS-SN), ed è stata osservata in seguito dal telescopio Fermi nei raggi gamma, per tracciare direttamente le onde d’urto.

I risultati dello studio dimostrano che i raggi gamma e la luce ottica provengono dalla stessa sorgente, il che evidenzia il ruolo predominante delle onde d’urto nella luminosità della nova.
[ Barbara Bubbi ]

https://m.phys.org/news/2017-09-discovery-powerful-novae.html

Credit: K. Ulaczyk / Warsaw University Observatory

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