L’Eco di Luce di una Stella Esplosa
Il telescopio Hubble ha catturato l’eco di luce emessa in seguito alla morte di una stella esplosa nella galassia starburst M82, localizzata a circa 11,4 milioni di anni luce dalla Terra.
La stella morta non è più visibile, ma la luce emessa dalla detonazione stellare si sta ancora propagando nello spazio tre anni dopo la scoperta della morte della stella.
I dati del telescopio Hubble coprono oltre due anni di osservazioni e rivelano un guscio luminoso in espansione derivante dall’esplosione che spazza lo spazio interstellare. Il riverbero luminoso è provocato dalla luce diffusa da nubi di polvere interstellare e dimostra che lo spazio tra le stelle non è totalmente vuoto. La luce diffusa percorre distanze differenti prima di arrivare alla Terra: una parte deriva direttamente dall’esplosione, altra luce invece è ritardata perché viaggia in maniera indiretta. In questo caso la luce si riflette su un’enorme nube che si estende da 300 a 1600 anni luce attorno alla supernova. Finora gli astronomi hanno individuato solo 15 echi di luce attorno a supernove al di fuori della Via Lattea. Analogamente all’eco acustica, una eco di luce viene prodotta quando un improvviso lampo, come quello prodotto in una supernova, viene riflessa dalla materia interstellare e arriva all’osservatore con un certo ritardo dal flash iniziale.
L’esplosione, chiamata SN 2014J, è avvenuta nella vicina galassia M82, chiamata Galassia Sigaro, “Cigar Galaxy”, a causa della forma ellittica allungata dovuta all’inclinazione del suo disco stellato rispetto alla nostra linea di osservazione. In tutta la regione centrale di Messier 82 stanno nascendo giovani stelle, ad un tasso 10 volte superiore rispetto a quello della nostra Via Lattea. Queste nuove, calde stelle emettono intense radiazioni e venti stellari, combinati a formare un poderoso supervento, che comprime una quantità di gas sufficiente a far nascere altri milioni di stelle e fa innalzare, al di sopra e al di sotto del disco della galassia, torreggianti pennacchi di caldo idrogeno gassoso ionizzato.
SN 2014J è stata scoperta nel Gennaio 2014, è classificata come supernova di tipo Ia ed è la più vicina di questo tipo di evoluzione stellare esplosiva individuata negli ultimi quarant’anni. Pertanto le osservazioni di Hubble dell’eco di luce dell’esplosione stellare sono le immagini più dettagliate di una supernova di tipo Ia. La stella esplosa faceva parte di un sistema binario composto da una nana bianca e una stella compagna. Le supernove più famose derivano dall’esplosione di stelle massicce, ma anche una nana bianca, il residuo di una stella simile al Sole giunta al termine della sua vita, può esplodere. Questo avviene se la nana bianca è parte di un sistema binario: la nana bianca accresce materiale dalla stella compagna, e se supera una massa critica ad un certo punto può esplodere come supernova di tipo Ia.
[ Barbara Bubbi ]
http://hubblesite.org/news_release/news/2017-42
Credits NASA, ESA, and Y. Yang (Texas A&M University and Weizmann Institute of Science, Israel)
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