evoluzione stellare

Scintillio di Stelle

Like a 4th of July fireworks display, a young, glittering collection of stars looks like an aerial burst. The cluster is surrounded by clouds of interstellar gas and dust—the raw material for new star formation. The nebula, located 20,000 light-years away in the constellation Carina, contains a central cluster of huge, hot stars, called NGC 3603. This environment is not as peaceful as it looks. Ultraviolet radiation and violent stellar winds have blown out an enormous cavity in the gas and dust enveloping the cluster, providing an unobstructed view of the cluster. Most of the stars in the cluster were born around the same time but differ in size, mass, temperature, and colour. The course of a star's life is determined by its mass, so a cluster of a given age will contain stars in various stages of their lives, giving an opportunity for detailed analyses of stellar life cycles. NGC 3603 also contains some of the most massive stars known. These huge stars live fast and die young, burning through their hydrogen fuel quickly and ultimately ending their lives in supernova explosions. Star clusters like NGC 3603 provide important clues to understanding the origin of massive star formation in the early, distant Universe. Astronomers also use massive clusters to study distant starbursts that occur when galaxies collide, igniting a flurry of star formation. The proximity of NGC 3603 makes it an excellent lab for studying such distant and momentous events. This Hubble Space Telescope image was captured in August 2009 and December 2009 with the Wide Field Camera 3 in both visible and infrared light, which trace the glow of sulfur, hydrogen, and iron.

Una giovane, scintillante collezione di stelle si presenta come uno spettacolo celeste di fuochi d’artificio. L’ammasso è circondato da nubi di gas e polveri interstellari, la materia prima per la formazione di nuove stelle. La nebulosa, che si trova a 20.000 anni luce di distanza nella costellazione della Carena, contiene un ammasso centrale di stelle ardenti e massicce, chiamato NGC 3603. Continua a leggere

Buchi neri a gogò

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Un metodo di indagine sviluppato da ricercatori dell’University of Waterloo permetterà di raddoppiare in un paio d’anni il numero di buchi neri stellari noti, rilevando ogni anno dieci di questi oggetti affascinanti e misteriosi, secondo un nuovo studio pubblicato su The Astrophysical Journal. Continua a leggere

Banchetto Stellare

161215152131_1_900x600L’insolita composizione di una stella suggerisce che, in una sorta di banchetto cosmico, abbia ingoiato alcuni dei suoi pianeti. Lo studio è stato condotto da un team internazionale di scienziati, fra i quali ricercatori dell’University of Chicago, che hanno scoperto un raro sistema planetario in cui risplende una stella particolarmente vorace e simile al nostro Sole. Continua a leggere

La Straordinaria Spirale in LL Pegasi

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Cosa ha generato la straordinaria formazione a spirale visibile nell’immagine a sinistra? Nessuno può affermarlo con certezza, sebbene probabilmente questa strepitosa struttura sia in relazione ad una stella parte di un sistema binario, che sta iniziando la fase di nebulosa planetaria, con conseguente espulsione degli strati esterni della sua atmosfera. Continua a leggere

Fuochi d’artificio stellari

Resembling the puffs of smoke and sparks from a summer fireworksdisplay in this image from NASA/ESA Hubble Space Telescope, these delicate filaments are actually sheets of debris from a stellar explosion in a neighboring galaxy. Hubble's target was a supernova remnant within the Large Magellanic Cloud (LMC), a nearby, small companion galaxy to the Milky Way visible from the southern hemisphere. Denoted N 49, or DEM L 190, this remnant is from a massive star that died in a supernova blast whose light would have reached Earth thousands of years ago. This filamentary material will eventually be recycled into building new generations of stars in the LMC. Our own Sun and planets are constructed from similar debris of supernovae that exploded in the Milky Way billions of years ago.

  

Nessuno spettacolo pirotecnico estivo potrebbe eguagliare la delicata trama di questi filamenti e la pittorica bellezza di queste scintille colorate. Eppure N49 rappresenta l’ultimo atto, distruttivo e spettacolare, del ciclo evolutivo di una stella. Continua a leggere

Il Destino Incerto della Terra

187_1003703_africa_dxmCosa accadrà alla Terra quando, tra pochi miliardi di anni, il Sole sarà un centinaio di volte più grande di adesso? Un team internazionale di astronomi ha provato a rispondere a questa domanda osservando la stella L2 Puppis tramite il radiotelescopio ALMA. Cinque miliardi di anni fa questa stella era molto simile al nostro Sole. Continua a leggere

Galassia in fuga

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La galassia a spirale ESO 137-001 si presenta come un dente di leone catturato dalla brezza in questa ripresa del telescopio Hubble.

La galassia è diretta in alto a destra nell’immagine, tra altre galassie dell’Ammasso del Regolo, ad oltre 200 milioni di anni luce di distanza. La strada è difficile: il gas intergalattico nell’ammasso è diffuso, ma così caldo che brilla nei raggi X. Continua a leggere

M27: La Nebulosa Manubrio

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Il primo indizio di ciò che diventerà il nostro Sole è stato scoperto involontariamente nel 1764. A quel tempo Charles Messier stava compilando una lista di oggetti diffusi che non dovevano essere confusi con comete. L’oggetto numero 27 di questo catalogo, oggi noto come Messier 27 o Nebulosa Manubrio (Dumbbell Nebula), è una nebulosa planetaria, il tipo di nebulosa che il nostro Sole produrrà una volta che avrà esaurito l’idrogeno necessario alla fusione nucleare nel suo nucleo. Continua a leggere