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L’emissione di un raro tipo di stella

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La luminosa stella AG Carinae sta perdendo massa ad un tasso fenomenale. I suoi possenti venti stellari raggiungono velocità di sette milioni di chilometri all’ora, ed esercitano un’enorme pressione sulle nubi di materiale già espulso in precedenza dalla stella. Continua a leggere

Un Raro, Fuggevole Oggetto Cosmico

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La Nebulosa Zucca (Calabash Nebula), ripresa in questa nuova immagine del telescopio Hubble, è un esempio spettacolare della morte di una stella simile al Sole. La stella sta andando incontro ad una rapida trasformazione da gigante rossa a vera e propria nebulosa planetaria, una fase durante la quale espelle gli strati gassosi esterni nello spazio circostante. Continua a leggere

Straordinaria Visione di Stelle Titaniche

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Un’accoppiata di stelle titaniche, WR 25 e Tr16-244, all’interno dell’ammasso aperto Trumpler 16, risplende di un bagliore accecante in questa strepitosa ripresa del telescopio Hubble. Continua a leggere

Banchetto Stellare

161215152131_1_900x600L’insolita composizione di una stella suggerisce che, in una sorta di banchetto cosmico, abbia ingoiato alcuni dei suoi pianeti. Lo studio è stato condotto da un team internazionale di scienziati, fra i quali ricercatori dell’University of Chicago, che hanno scoperto un raro sistema planetario in cui risplende una stella particolarmente vorace e simile al nostro Sole. Continua a leggere

La Strana Coppia Stellare

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Un astrofisico e un astrofilo hanno collaborato per rivelare sorprendenti dettagli di un sistema binario, composto da una pulsar millisecondo e una stella compagna. Le osservazioni, i cui risultati sono stati pubblicati su Astrophysical Journal, rappresentano la prima identificazione di macchie stellari e di un forte campo magnetico sulla stella compagna e forniscono indizi fondamentali per comprendere il comportamento e l’evoluzione di sistemi binari così particolari. Continua a leggere

Due nuovi esopianeti in formazione

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Uno studio internazionale condotto da astronomi della Rice University, utilizzando le osservazioni del telescopio ALMA, ha analizzato la distribuzione di gas e polveri presenti nel disco attorno alla stella HD 163296, a circa 400 anni luce di distanza dalla Terra. Sono stati individuati tre solchi nel disco protoplanetario, regioni prive di polveri in cui potrebbero formarsi nuovi pianeti. Continua a leggere

Un Acquerello Cosmico

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Questa magnifica visione della regione attorno alla stella R Coronae Australis è stata realizzata con immagini riprese con il Wide Field Imager (WFI) all’Osservatorio dell’ESO. R Coronae Australis si trova nel cuore di una vicina regione di formazione stellare ed è circondata da una nebulosa a riflessione di una delicata tonalità bluastra avvolta in una vasta nube di polveri. Continua a leggere

Nuova luce sulle prime stelle dell’Universo

The  NASA/ESA Hubble Space Telescope has produced this beautiful image of  the globular cluster Messier 56 (also known as M 56 or NGC 6779), which  is located about 33 000 light years away from the Earth in the  constellation of Lyra (The Lyre). The cluster is composed of a large  number of stars, tightly bound to each other by gravity. However,  this was not known when Charles Messier first observed it in January  1779.  He described Messier 56 as “a nebula without stars”, like most  globular clusters that he discovered — his telescope was not powerful  enough to individually resolve any of the stars visible here, making it  look like a fuzzy ball through his telescope’s eyepiece. We clearly see  from Hubble’s image how the development of technology over the years has  helped our understanding of astronomical objects. Astronomers  typically infer important properties of globular clusters by looking at  the light of their constituent stars. But they have to be very careful  when they observe objects like Messier 56, which is located close to the  Galactic plane. This region is crowded by “field-stars”, in other  words, stars in the Milky Way that happen to lie in the same direction  but do not belong to the cluster. These objects can contaminate the  light, and hence undermine the conclusions reached by astronomers.   A  tool often used by scientists for studying stellar clusters is the  colour-magnitude (or Hertzsprung-Russell) diagram. This chart compares  the brightness and colour of stars – which in turn, tells scientists  what the surface temperature of a star is. By  comparing high quality observations taken with the Hubble Space  Telescope with results from the standard theory of stellar evolution,  astronomers can characterise the properties of a cluster. In the case of  Messier 56, this includes its age, which at 13 billion years is  approximately three times the age of the Sun. Furthermore, they have  also been able to study the chemical

     

Un team di astronomi dell’Università di Notre Dame ha individuato quella che potrebbe essere la seconda generazione di stelle, rivelando nuovi indizi sulla natura dei primi astri nati nell’Universo. Continua a leggere