Un ammasso stellare misurato alla perfezione
Usando la nuova tecnica che decuplica la capacità del Telescopio Spaziale di misurare gli angoli, gli astronomi sono riusciti a ottenere la migliore stima di distanza dello spettacolare ammasso globulare visibile in foto: NGC 6397.
L’ammasso risulta distante 7800 anni luce e la cosa eccezionale è che l’incertezza su questo valore è di appena il 3%, una quantità minuscola rispetto a quanto siamo abituati. L’impresa equivale a misurare la grandezza di uno pneumatico posto sulla Luna, con la precisione di un centimetro.
Finora infatti la distanza di oggetti come questo era desunta dal confronto con modelli di evoluzione stellare che davano un errore che poteva arrivare fino al 30% (e comunque non era mai considerato inferiore al 10%).
Gli scienziati dell’HST sono riusciti invece a fare una misura *diretta*, ovvero a valutare la parallasse delle stelle dell’ammasso determinando così la loro distanza da noi.
Ancora più strabiliante, utilizzando i dati del satellite europeo GAIA, che saranno pubblicati entro un mese, l’incertezza sulla distanza calerà ad appena l’1%, qualcosa di incredibile!
Le ricadute di questo record sono notevoli: è stato possibile stabilire con maggior finezza il quadro evolutivo dell’ammasso determinandone l’età (13,4 miliardi di anni: antichissimo!)
In pratica le sue stelle si sono formate appena 400 milioni di anni dopo il Big Bang.
NGC 6397 è stato scoperto e catalogato da Lacaille nel 1752, è uno degli ammassi globulari più vicini alla Terra e, per questo motivo è anche relativamente luminoso (magnitudine 5,3), già visibile ad occhio nudo, nella costellazione australe dell’Altare.
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La fonte su Spaceref.com
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