Un Eso-Venere nei Dintorni

fig1-12

Un team di scienziati guidati da Isabel Angelo (SETI Institute, NASA Ames Research Center, e UC Berkeley) ha annunciato la scoperta di Kepler-1649b, un esopianeta in orbita attorno ad una stella che si trova a 219 anni luce di distanza dalla Terra.

Kepler-1649b è particolare in quanto ha quasi la stessa dimensione di Terra e Venere e riceve una quantità di luce stellare analoga a quella che Venere riceve dal Sole.

La Terra è un gran bel posto dove vivere, cosa che non si può certo dire parlando di Venere. I due pianeti hanno masse e densità simili, ma per quale motivo uno è evoluto in modo da ospitare la vita, mentre l’altro è diventato un mondo così inospitale? A questa domanda si potrebbe rispondere osservazioni e studiando altri pianeti simili a Terra e Venere. La recente scoperta di questo “eso-Venere” nei dintorni del Sistema Solare potrebbe servire allo scopo.
Il team ha eseguito osservazioni dopo l’individuazione del pianeta da parte di Kepler per verificare la sua natura. È stato scoperto che Kepler-1649b ha un raggio 1.08 volte quello terrestre e riceve un flusso incidente circa 2,3 volte quello della Terra, molto simile a quello ricevuto da Venere. Kepler-1649b orbita attorno ad una stella che ha un raggio quattro volte più piccolo di quello del Sole, ma è significativamente più vicino alla sua stella, percorrendo l’orbita una volta ogni 8,7 giorni.

Ma quali sono le differenze tra questo esopianeta e il nostro vicino di casa? Innanzitutto Kepler-1649b potrebbe essere più soggetto agli effetti di variabilità della stella. Le stelle nane M sono più attive del Sole dal punto di vista magnetico, e l’esopianeta orbita molto vicino alla sua stella. Inoltre riceve radiazione a bassa energia se confrontato con Venere e potrebbe essere soggetto a effetti mareali più importanti che influenzerebbero le sue stagioni e l’attività geologica.

A dispetto di queste differenze Kepler-1649b mantiene la sua qualifica di esopianeta più simile a Venere tra quelli individuati in termini di dimensione e radiazione incidente. Questo lo rende un ottimo obiettivo da studiare per comprendere in cosa differisca da pianeti simili alla Terra e quali possano essere le condizioni di abitabilità sugli esopianeti rocciosi.
[ Barbara Bubbi ]

http://aasnova.org/2017/03/31/an-exo-venus-in-the-solar-neighborhood/

Credit CfA/Dana Berry

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *