Un pianeta prossimo alla sua fine

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Un piccolo telescopio ha scoperto un mondo rovente in orbita attorno ad una stella a 1.300 anni luce da noi. La particolarità di KELT-16b è che potrà restare in orbita ancora per poche centinaia di migliaia di anni.

In un’era di osservatori sempre più grandi, si potrebbe pensare che non ci sia più posto per molto per i telescopi terrestri di piccola apertura. Invece è stato proprio grazie a piccoli telescopi che finora sono stati scoperti e caratterizzati circa 250 esopianeti (e si tratta di obiettivi utilizzati in special modo per la scienza planetaria, dal momento che possono essere osservati in seguito più facilmente rispetto a quelli scoperti da telescopi come Kepler). Il Kilogree Extremely Little Telescope (KELT) è formato da due telescopi, uno in Arizona e uno in Sudafrica, ognuno con apertura di 4,2 centimetri. In totale KELT osserva quasi il 70 percento del cielo alla ricerca di pianeti in transito. E recentemente ne è stato individuato uno interessante: KELT-16b. In uno studio guidato da Thomas Oberst (Westminster College in Pennsylvania) un team di scienziati presenta le sue scoperte relative a questo sistema.

KELT-16b è un gioviano caldo. Utilizzando i dati di KELT e osservazioni successive di 19 transiti, Oberst ed i suoi collaboratori hanno stimato che il raggio del pianeta è di circa 1,4 volte quello di Giove e la sua massa 2,75 volte quella di Giove. La sua temperatura di equilibrio è rovente: 2453 K (2179 Celsius) dovuta al fatto che orbita così vicino alla sua stella da completare ogni orbita in soli 0,97 giorni.

Questo breve periodo è estremamente insolito: si conoscono soltanto altri cinque pianeti in transito con periodi più brevi di un giorno. KELT-16b orbita molto vicino alla sua stella madre, il che lo rende soggetto a un irraggiamento estremo e a potenti forze mareali.

Basandosi sull’orbita di KELT-16b, il team ritiene che il pianeta abbia iniziato una deriva spiraleggiante verso la propria stella da quando aveva un miliardo di anni di età. Ora, con un’età di circa 3,1 miliardi di anni, KELT-16b sta orbitando ad un raggio di poco più di 3 raggi stellari al di sopra della superficie del suo Sole. Gli autori dello studio stimano che il continuo movimento a spirale verso l’interno di KELT-16b possa terminare con la distruzione del pianeta stesso a causa delle forze mareali, tra appena 550.000 anni.

Questo mondo fortemente irraggiato è un ottimo obiettivo a causa del suo breve periodo (perché possiamo osservare molti transiti) e della luminosità della stella. In particolare con osservazioni di followup da missioni come Hubble, Spitzer e forse il James Webb Space Telescope potremo indagare su questioni aperte a riguardo dei processi atmosferici dell’esopianeta: come venga trasferito verticalmente il calore attraverso l’atmosfera, o cosa accada alla linea di demarcazione giorno-notte su un pianeta così fortemente irradiato.

In aggiunta studiando KELT-16b possiamo sperare di ottenere informazioni su come si formino e migrino i gioviani caldi. KELT-16b ha ancora molto da raccontarci prima di essere distrutto!
[ Barbara Bubbi ]

http://aasnova.org/2017/02/22/a-planet-soon-to-meet-its-demise/

Credit NASA/ESA/G. Bacon (STScI)

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