Barbara Bubbi

Una supernova all’origine del Sistema Solare

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Un team di ricercatori guidato da Yong-Zhong Qian dell’University of Minnesota School of Physics and Astronomy utilizzando nuovi modelli e analizzando meteoriti ha ipotizzato che una supernova di piccola massa abbia innescato gli eventi che hanno portato alla formazione del Sistema Solare. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature Communications. Continua a leggere

Una stella simile al Sole ospita un denso gioviano caldo

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Gli astronomi hanno rilevato un esopianeta gioviano caldo in transito davanti ad una stella simile al Sole localizzata a circa 1800 anni luce dalla Terra. Il pianeta appena scoperto, chiamato EPIC 220504338b, è stato individuato grazie alla missione K2 del telescopio Kepler. Continua a leggere

L’ombra di un pianeta potenzialmente abitabile

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Un gruppo di ricercatori guidato dal National Astronomical Observatory of Japan (NAOJ) ha osservato il transito di un esopianeta simile alla Terra conosciuto come K2-3d, utilizzando lo strumento MuSCAT sul telescopio dell’Okayama Astrophysical Observatory. Un transito avviene quando un pianeta passa davanti alla sua stella madre, bloccando una piccola parte della luce della stella. Anche se sono già stati osservati molti transiti di esopianeti, K2-3d è importante perché esiste la possibilità che ospiti forme di vita. Continua a leggere

W5: L’Anima della Formazione Stellare

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Molte volte le stelle si formano in regioni energetiche, in cui gas e polveri vengono spinte e compresse in un caotico scompiglio. Vicino al centro di W5, la Nebulosa Anima (Soul Nebula) ripresa in questa splendida immagine, sono presenti stelle che esplodono, e astri emettono luce ionizzante insieme a energetici venti stellari. Continua a leggere

Il mistero delle galassie ultra diffuse

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Recentemente i ricercatori hanno osservato alcune galassie diffuse estremamente deboli, fioche come galassie nane, ma distribuite su un’area ampia come la Via Lattea. Il fatto che galassie così deboli, contenenti fino a 1000 volte meno stelle rispetto alla nostra galassia, possano estendersi in una regione così ampia di spazio è rimasto un mistero. Ora una nuova ricerca del Niels Bohr Institute dimostra che se esplodono molte supernove durante il processo di formazione stellare, la conseguenza può essere che sia le stelle sia la materia oscura vengano spinte all’esterno, provocando l’espansione della galassia. Continua a leggere

Galassia in fuga

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La galassia a spirale ESO 137-001 si presenta come un dente di leone catturato dalla brezza in questa ripresa del telescopio Hubble.

La galassia è diretta in alto a destra nell’immagine, tra altre galassie dell’Ammasso del Regolo, ad oltre 200 milioni di anni luce di distanza. La strada è difficile: il gas intergalattico nell’ammasso è diffuso, ma così caldo che brilla nei raggi X. Continua a leggere

Arp 240: Un ponte tra due galassie a spirale

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Lo spettacolare ponte ben visibile tra queste due galassie a spirale è formato da gas e stelle e rende evidente il fatto che questi due immensi sistemi stellari sono passati uno vicino all’altro e hanno sperimentato i violenti effetti della reciproca gravità. Insieme le due galassie sono note con la sigla Arp 240, ma individualmente come NGC 5257 and NGC 5258. Continua a leggere

M27: La Nebulosa Manubrio

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Il primo indizio di ciò che diventerà il nostro Sole è stato scoperto involontariamente nel 1764. A quel tempo Charles Messier stava compilando una lista di oggetti diffusi che non dovevano essere confusi con comete. L’oggetto numero 27 di questo catalogo, oggi noto come Messier 27 o Nebulosa Manubrio (Dumbbell Nebula), è una nebulosa planetaria, il tipo di nebulosa che il nostro Sole produrrà una volta che avrà esaurito l’idrogeno necessario alla fusione nucleare nel suo nucleo. Continua a leggere

Splendore stellare nell’Ammasso Coronet

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Anche se forse non è così conosciuta come Orione, la regione della Corona Australe (contenente nel suo cuore l’Ammasso Coronet) è una delle più vicine e più attive zone di formazione stellare. Ad una distanza di circa 420 anni luce, l’ammasso è oltre tre volte più vicino alla Terra di quanto lo sia la nebulosa di Orione. Continua a leggere