astronomia

SMASH 1: satellite dal futuro segnato?

This ground-based image of the Large Magellanic Cloud was taken by the German astrophotographer Eckhard Slawik. It spans 10 x 10 degrees. Just to the left of the middle of this image the largest star-forming region in the Local Group of galaxies, 30 Doradus, is seen as a red patch. N11B itself is seen in the upper right part of the LMC.

Un debole sistema stellare dal nome SMASH 1 potrebbe essere una galassia satellite della Grande Nube di Magellano. Tuttavia il suo futuro è incerto e probabilmente già segnato, dal momento che la piccola SMASH 1 potrebbe essere presto distrutta dall’azione gravitazionale della galassia più grande. Continua a leggere

L’immagine di Eta Carinae alla massima risoluzione

This mosaic shows the Carina Nebula (left part of the image), home of the Eta Carinae star system. This part was observed with the Wide Field Imager on the MPG/ESO 2.2-metre telescope at ESO’s La Silla Observatory. The middle part shows the direct surrounding of the star system: the Homunculus Nebula, created by the ejected material from the Eta Carinae system. This image was taken with the NACO near-infrared adaptive optics instrument on ESO's Very Large Telescope. The right image shows the innermost part of the system as seen with the Very Large Telescope Interferometer (VLTI). It is the highest resolution image of Eta Carinae ever.

Un team internazionale di astronomi, guidato da Gerd Weigelt del Max Planck Institute for Radio Astronomy (MPIfR) a Bonn, ha utilizzato il Very Large Telescope Interferometer all’Osservatorio dell’ESO per riprendere il sistema stellare di Eta Carinae con un dettaglio mai ottenuto in precedenza. Hanno scoperto nuove e inaspettate strutture all’interno del sistema binario, inclusa la regione tra le due stelle dove collidono venti stellari estremamente veloci. Continua a leggere

Il pasto dei buchi neri

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Nel centro di molte galassie si trovano buchi neri supermassicci con una massa di milioni di volte quella solare, ma non è ancora chiaro il meccanismo della loro formazione. D’altronde, è noto che esiste una correlazione tra il tasso di formazione stellare nelle regioni centrali delle galassie e l’ammontare di gas in caduta nei buchi neri, il che porta molti scienziati a suggerire che attività inerenti la formazione stellare alimentino la crescita dei buchi neri. Continua a leggere

Due stelle, tre dischi protoplanetari

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I ricercatori del Niels Bohr Institute hanno scoperto un sistema stellare davvero particolare, formato da due stelle che presentano ben tre dischi di formazione planetaria. Si tratta di un sistema binario, in cui ogni stella ha il proprio disco, ma in aggiunta è presente un grande disco condiviso. Tutti e tre i dischi risultano disallineati tra loro. I sorprendenti risultati sono stati pubblicati su Astrophysical Journal Letters. Continua a leggere

Un sistema binario molto particolare

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Un recente studio ha esaminato come possa essersi formato il misterioso sistema binario HS 2220+2146, costituito da due nane bianche in orbita una attorno all’altra. Potrebbe trattarsi di un esempio per una nuova ipotesi sul percorso evolutivo dei sistemi binari di nane bianche. Continua a leggere