Telescopio
Come collimare un telescopio Newton
La collimazione degli specchi di un newtoniano è l’oggetto del presente articolo. Cominciamo con una stesura sulla falsa riga dei siti web più quotati e dinamici negli ultimi anni. Sotto troverete una versione classica.
1) (Versione da content creator)
“Come collimare un Newton”
Se stai leggendo queste righe, sei anche tu uno dei tantissimi che si è lasciato ammaliare dalla bellezza del cielo salendo sullo scintillante carro di Urania, la dea della poesia celeste. Eri entusiasmato dalle astrofotografie che vedevi in rete così come dai i resoconti di astrofili esperti che passano le notti osservando il cielo con i loro potenti telescopi.
Lasciati dire che questo è esattamente ciò che è successo a tanti altri appassionati, attratti da questa nuova dimensione: l’osservazione del cielo.
A un certo punto, convinto che questa era una passione autentica, hai compiuto un passo dal quale non si torna più indietro: hai cominciato a chiederti quale telescopio avresti potuto comprare per coltivare la tua passione.
Di sicuro ti sarai sentito sperduto davanti all’incredibile varietà di modelli che offre il mercato, forse arrivando a ritenere impossibile riuscire a deciderti su quale telescopio acquistare solo perchè nessuno ti ha girato questo link… Allora avrai cominciato a leggere forum, frequentare gruppi e chat, chiedere a chi ti sembrava più esperto di te per venire finalmente a capo di un problema insolubile: quale telescopio comprare?
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Che dovessi usare il tuo primo telescopio per la sola osservazione, o che nei tuoi interessi potenziali rientrasse anche la fotografia astronomica, la maggior parte dei consigli che hai ricevuto era coerente: devi acquistare un telescopio Newtoniano!
Ognuno che abbia mai avvicinato un cucchiaio ben riflettente all’occhio può facilmente immaginare come mai Isaac Newton inventò questo innovativo tipo di telescopio: la superficie concava amplifica l’immaagine. Ignorando le precedenti scoperte di Alhazen (l’Alhazred di Lovecraft), bastarono gli studi teorici di James Gregory per indicare a Newton la via da seguire per superare lo schema del telescopio a lente, il rifrattore, e introdurre il telescopio a riflessione.
Il riflettore ebbe successo perchè, usando specchi anzichè lenti, diede agli astronomi di quei secoli il vantaggio di liberarsi dall’aberrazione cromatica, mentre quelli più vicini a noi poterono realizzare aperture enormi, fondamentali per la ricerca d’avanguardia. Lo stesso avviene anche oggi per gli appassionati: il newtoniano è il telescopio con minor costo per centimetro di apertura.
Vediamo come farlo funzionare al meglio!
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La collimazione dei Newton è un problema?
Mentre ancora decidevi su quale telescopio comprare, ti sarai sicuramente imbattuto nei “naysayers” dei newtoniani: interlocutori apparentemente più esperti di te che ti sconsigliavano i Newton “perchè si scollimano” e cercavano di scoraggiarti con frasi tipo “Eh, ma poi devi collimarlo”, “Ogni volta che lo trasporti si scollima”, “Collimarlo è faticoso e fa perdere tempo”, “E sette nepenti?”
Se stai leggendo queste righe, fortunatamente hai superato anche questa trappola tesa da sedicenti esperti e hai finalmente acquistato un meraviglioso telescopio a riflessione!
È possibile che, se hai fatto l’acquisto in un negozio, il commerciante abbia tentato di venderti anche una grande quantità di accessori per la collimazione, con o senza laser, magari con sigle o nomi esotici, dei quali andava per prima cosa compreso il modo d’utilizzo. Sarai stato titubante e preoccupato ma, che tu li abbia comprati o no, non ti preoccupare: non sono necessari per collimare un Newton.
Infatti la collimazione del tuo telescopio non solo non ha bisogno di accessori costosi, ma è anche molto facile e veloce da fare. Perciò, se sei d’accordo, non perdiamo altro tempo prezioso e passiamo subito al nocciolo della questione. Coraggio, mettiti bello comodo, prenditi tutto il tempo che ritieni opportuno e dedicati alla lettura dei prossimi paragrafi. Segui attentamente le indicazioni che sto per darti, prova a metterle in pratica e sono sicuro che, in men che si dica, riuscirai a collimare un Newton. Buona lettura!
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(Fine della simulazione di “versione moderna”. Avresti continuato a “cliccare qui” innumerevoli altre volte per far ricaricare gli annunci. Ci scusiamo se la parodia contiene comunque informazioni anziché essere una vacua ripetizione di concetti superflui con abbondanti errori sintattici e lessicali, ma non è stata scritta realmente da un content creator. Era solo un divertissement con intenti satirici. Segue la versione classica)
2) (Versione normale)
La collimazione dei Newton.
Come tutti i telescopi, il newton è sensibile alla scollimazione: le sue performance sono ideali solo se è ben collimato. Dalla fabbrica esoono già collimati ma, se abbiamo problemi di collimazione (ad esempio una stella sfocata NON appare circolare ma ellittica), occorre collimare il telescopio. Fortunatamente questa operazione prende pochi minuti ed è raro doverla ripetere, ma è fondamentale per trarre la massima soddisfazione dal nostro telescopio.
I telescopi Newton si collimano in due fasi.
Prima fase: collimazione dello specchio secondario.
In un ambiente illuminato osservate attraverso il portaoculari (vuoto, senza oculare): vedrete lo specchio secondario davanti a voi. Ora dovete verificare che l’immagine riflessa dal secondario comprenda l’intera superficie dello specchio primario. Un modo per sincerarsene è controllare che, nell’immagine riflessa, siano visibili tutte e tre le graffette che tengono lo specchio primario. Se si vedono tutte, vuol dire che il secondario rimanda verso l’oculare l’intera immagine del primario e pertanto è ben collimato.
Se ciò non avvenisse, provvedete ad allentare un po’ la vite centrale che sostiene lo specchio secondario e ruotatelo manualmente (senza toccarne la superficie riflettente). Se, così facendo, fosse ancora impossibile vedere tutte e tre le graffette del primario, allora agite sulle tre viti di orientamento del secondario: ognuna inclina lo specchietto su un lato diverso e, per prove successive, otterrete facilmente di orientare correttamente il secondario.
Una volta messo il secondario in modo che rifletta l’intera immagine del primario, serrate (senza esagerazioni!) le viti che tengono il secondario e probabilmente non dovrete più pensarci per anni.
DUE consigli:
– Mentre collimate il secondario, tenete il tubo circa orizzontale in modo che, se dovesse cadervi di mano il cacciavite, questo non caschi nel tubo fino a urtare lo specchio primario!
– Importante: l’immagine completa del primario vista attraverso il secondario dev’essere visibile dal CENTRO del fuocheggiatore, dove andrà la lente oculare. Un modo molto semplice per avere un riferimento che consenta di tenere l’occhio al centro del porta oculari mentre si collima è forare il tappo del porta oculari esattamente al centro! Un tappo forato è tutto ciò che occorre per eseguire una corretta collimazione del Newton. Un oculare Cheshire, comunque, rende ancora più precisa ed agevole l’operazione.
Seconda fase: Collimazione dello specchio primario.
Questa operazione si fa normalmente di notte sotto le stelle. Puntatene una luminosa e possibilmente di alta declinazione (così non scappa via durante la collimazione, la Polare sarebbe perfetta).
Mettete un oculare comodo e centrate bene la stella nel campo inquadrato (se la stella non è al centro non potrete collimare correttamente).
A questo punto portate fuori fuoco la stella. È indifferente se andate in intrafocale o in extrafocale, l’importante è che al vostro occhio appaia un grande disco luminoso con sopra l’ombra dei raggi di sostegno dello specchio secondario.
Se l’ombra circolare del secondario cade esattamente al centro del primario, allora il vostro Newton è collimato!
Se invece notate che l’immagine scura del secondario è fuori centro, allora provvedete a collimare il primario
Collimare il primario è semplicissimo: in fondo al tubo noterete tre coppie di viti, in genere una sottile (di blocco) e una grossa (con molla interna, di regolazione). Non dovete fare altro che allentare UNA vite di blocco e ruotare in un senso qualsiasi la relativa vite di regolazione. Tornando all’oculare (e rimettendo la stella al centro del campo!) noterete che l’ombra del secondario si è spostata rispetto al grande disco luminoso.
Agite quindi sulle tre coppie di viti finchè l’ombra del secondario finisca esattamente al centro dell’immagine.
Una volta ottenuta tale concentricità, il vostro telescopio è perfettamente collimato e potete stringere (senza esagerazioni!) le viti di blocco.
Buone osservazioni!
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Di seguito due immagini che illustrano precisamente quanto riportato sopra. (Crediti http://www.lightfrominfinity.org/)
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