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Collisioni planetarie
Uno studio della Rice University suggerisce che praticamente tutto il carbonio presente sul nostro pianeta, elemento base per la vita, potrebbe provenire da una collisione avvenuta circa 4,4 miliardi di anni fa tra la Terra e un pianeta allo stato embrionale simile a Mercurio. Continua a leggere
Imponente attività vulcanica su Io
Un nuovo studio ha analizzato la superficie di Io, satellite di Giove dall’intensa attività vulcanica, tramite una lunga serie di osservazioni dettagliate, ad altissima risoluzione, delle emissioni termiche della luna. Continua a leggere
Orionidi, le stelle cadenti di ottobre
Tutti sanno che in estate, ad agosto, si possono vedere molte stelle cadenti; non tutti sanno che di questi “sciami meteorici” ne esistono parecchi distribuiti lungo tutto l’anno!
Tra gli appuntamenti più interessanti c’è quello con le stelle cadenti di ottobre Continua a leggere
Un gigante ghiacciato in formazione?
Gli astronomi hanno trovato evidenze della possibile presenza di un pianeta che si sta formando attorno a TW Hydrae, una giovane stella nelle vicinanze, utilizzando l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA). In base alla distanza dalla stella centrale e alla distribuzione di sottili grani di polvere, si ritiene che il baby pianeta sia un gigante ghiacciato, simile a Nettuno nel nostro Sistema Solare. Continua a leggere
Le origini della cometa di Rosetta
Utilizzando analisi statistiche ed elaborazioni al computer, gli astronomi della Western University hanno tracciato un percorso che molto probabilmente mette in chiaro le vere origini della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, un’informazione fondamentale per scoprire di che tipo di materiale sia costituita la cometa e quanto a lungo sia stata presente nel nostro Sistema Solare. Continua a leggere
SMASH 1: satellite dal futuro segnato?
Un debole sistema stellare dal nome SMASH 1 potrebbe essere una galassia satellite della Grande Nube di Magellano. Tuttavia il suo futuro è incerto e probabilmente già segnato, dal momento che la piccola SMASH 1 potrebbe essere presto distrutta dall’azione gravitazionale della galassia più grande. Continua a leggere
L’immagine di Eta Carinae alla massima risoluzione
Un team internazionale di astronomi, guidato da Gerd Weigelt del Max Planck Institute for Radio Astronomy (MPIfR) a Bonn, ha utilizzato il Very Large Telescope Interferometer all’Osservatorio dell’ESO per riprendere il sistema stellare di Eta Carinae con un dettaglio mai ottenuto in precedenza. Hanno scoperto nuove e inaspettate strutture all’interno del sistema binario, inclusa la regione tra le due stelle dove collidono venti stellari estremamente veloci. Continua a leggere
Il pasto dei buchi neri
Nel centro di molte galassie si trovano buchi neri supermassicci con una massa di milioni di volte quella solare, ma non è ancora chiaro il meccanismo della loro formazione. D’altronde, è noto che esiste una correlazione tra il tasso di formazione stellare nelle regioni centrali delle galassie e l’ammontare di gas in caduta nei buchi neri, il che porta molti scienziati a suggerire che attività inerenti la formazione stellare alimentino la crescita dei buchi neri. Continua a leggere
Due stelle, tre dischi protoplanetari
I ricercatori del Niels Bohr Institute hanno scoperto un sistema stellare davvero particolare, formato da due stelle che presentano ben tre dischi di formazione planetaria. Si tratta di un sistema binario, in cui ogni stella ha il proprio disco, ma in aggiunta è presente un grande disco condiviso. Tutti e tre i dischi risultano disallineati tra loro. I sorprendenti risultati sono stati pubblicati su Astrophysical Journal Letters. Continua a leggere
Un sistema binario molto particolare
Un recente studio ha esaminato come possa essersi formato il misterioso sistema binario HS 2220+2146, costituito da due nane bianche in orbita una attorno all’altra. Potrebbe trattarsi di un esempio per una nuova ipotesi sul percorso evolutivo dei sistemi binari di nane bianche. Continua a leggere